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06.02.13

Repubblica Genova Il procuratore: sul caso Covell indagini svolte con scrupolo

Il procuratore: sul caso Covell indagini svolte con scrupolo

LA DECISIONE del gip di Genova Adriana Petri di scagionare i vertici della
polizia che nel luglio 2001 gestirono l’ordine pubblico a Genova dalle
accuse di tentato omicidio del giornalista inglese Mark Covell e di
lesioni gravi di quattro manifestanti «è stata assunta all’esito di
un’attività d’indagine che la procura della Repubblica di Genova aveva
svolto con grande scrupolo e professionalità ». E’ questo il pensiero del
procuratore generale di Genova Vito
Monetti che ha diffuso una nota in merito. «Considerata la gravità
dell’ipotesi di reato, un tentato omicidio ascritto a funzionari della
Polizia di Stato — scrive Monetti — è stato mio scrupolo chiedere una
copia del decreto di archiviazione. Ho potuto così rendermi conto che la
decisione è stata assunta all’esito di un’attività d’indagine che la
procura della Repubblica di Genova aveva svolto con grande scrupolo e
professionalità, al fine di identificare le persone che avevano
materialmente aggredito Mark Covell». Monetti aggiunge che «nel
provvedimento di archiviazione il giudice scrive che questa indagine si è
rivelata vana a causa di un malinteso spirito di corpo che ha di fatto
impedito la doverosa collaborazione degli inquirenti con l’ufficio della
Procura nell’individuazione di coloro che, macchiandosi di reati
gravissimi, hanno leso l’onore di tutta la Polizia italiana. Il decreto di
archiviazione è stato pronunciato — sottolinea il pg
— nei confronti delle stesse persone che sono state condannate alla
conclusione del “Processo Diaz”. Si tratta — com’è noto — di funzionari
della Polizia di Stato, alcuni di rango molto elevato. Va ancora ricordato
che nel luglio scorso, la Corte di Cassazione ha definitivamente respinto
i ricorsi che queste persone avevano presentato contro la sentenza della
Corte d’appello di Genova che ne aveva, appunto, dichiarato la
responsabilità».

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