17.07.12
repubblica genova G8, i poliziotti rimborseranno lo Stato
G8, i poliziotti rimborseranno lo Stato
Caso Diaz, l’Avvocatura rivuole i soldi anticipati per le spese legali
MARCO PREVE
«LO STATO chiederà ai poliziotti condannati nel processo Diaz di
restituire i soldi che avevano ricevuto come anticipo sulle spese legali
per i loro avvocati difensori». Lo annuncia l’Avvocato Distrettuale di
Genova Domenico Salvemini.
Si tratta di un ulteriore conseguenza della recente conferma, da parte
della Cassazione, della sentenza di condanna della Corte d’Appello di
Genova nei confronti di funzionari e agenti riconosciuti responsabili di
aver massacrato gli occupanti della scuola dormitorio del G8 del 2001 e di
aver poi costruito prove false per incastrarli.
Si tratta di una cifra che dovrebbe aggirarsi attorno ai 700mila euro e
che, comunque, andrà ad aggiungersi ai circa 6 milioni di euro, tra
provvisionali alle parti civili e spese legali (in questo caso si intende
gli avvocati delle vittime). La cifra chiesta dai difensori (in primo
grado erano stati assolti importanti dirigenti come Francesco Gratteri,
Giovanni Luperi, Gilberto Caldarozzi) era molto più alta, e a livello di
indiscrezioni si parò di alcuni milioni di euro.
«Si tratta - spiega l’Avvocato dello Stato - delle somme che furono
concesse come anticipi dopo la sentenza di primo grado che si era conclusa
con diverse assoluzioni ». Verdetto ribaltato nel maggio 2010 quando la
Corte d’Appello condannò 25 tra alti
funzionari e agenti di polizia, e confermato il 5 luglio di quest’anno
dalla Cassazione.
«Come Avvocatura - spiega Salvemini - noi fornimmo solo un parere non
vincolante circa le richieste di anticipi. Posso solo dire che il nostro
parere abbassò notevolmente l’importo delle somme presentate dagli
avvocati degli imputati. Non sappiamo se il Ministero dell’Interno abbia
poi accolto la nostra impostazione in toto o in parte, ma pensiamo di sì».
Nonostante gli anticipi degli avvocati dei super funzionari, e degli altri
poliziotti poi condannati, siano stati pagati con soldi pubblici, cioè di
tutti i cittadini, ad oggi è ancora impresa ardua, pur in presenza delle
norme sulla trasparenza, conoscere gli esatti importi versati dal
Ministero dell’interno.
L’Avvocato Distrettuale Salvemini spiega di essere «tenuto alla
riservatezza», mentre da Roma le cifre non sono mai state rese pubbliche.
E neppure si conosce l’importo esatto di quanto saldato ai due unici
assolti, gli agenti Michele Burgio e Alfredo Fabbrocini.
«Burgio - precisa Salvemini non ci ha ancora presentato richiesta di
pagamento per i suoi
avvocati, forse potrebbe averlo fatto direttamente a Roma. Per quanto
riguarda invece Fabbrocini, abbiamo rimborsato la spesa per il suo
difensore, l’avvocato Alfredo Biondi, ma con una cifra immensamente
inferiore a quella richiesta».
La posizione processuale dell’Avvocatura dello Stato - che in Cassazione
aveva chiesto l’annullamento con rinvio delle condanne per “mancanza di
prove nella individuazione dei colpevoli” - è sempre stata molto criticata
dalle parti civili.
Enrica Bartesaghi del Comitato Verità e Giustizia per Genova, nel chiedere
le scuse del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per le
violenze e le calunnie subite dai manifestanti della Diaz si era augurata
che «almeno il Presidente dia un segno forte, visto che l' Avvocatura
dello Stato non è stata dalla parte delle vittime ma da quella degli
imputati condannati in appello, ed è indegno per un paese civile».
Salvemini da parte sua evidenzia
che: «Fin dalla sentenza di primo grado ho personalmente dato parere
favorevole all’immediato pagamento di tutte le provvisionali fissate per
le parti offese così come per le loro spese legali». Provvisionali già
pagate per la Diaz mentre continua il balletto delle responsabilità fra i
tre ministeri - Interni, Difesa, Giustizia chiamati in causa per i
risarcimenti stabiliti per i manifestanti picchiati, umiliati e minacciati
nella caserma lager di Bolzaneto.