13.06.12
Repubblica Genova “G8, confermate la condanna ai poliziotti”
“G8, confermate la condanna ai poliziotti”
La richiesta del procuratore generale in Cassazione: nessuna attenuante
MARCO PREVE
CONDANNA per i “picchiatori” della celere così come per i grandi
investigatori diventati fabbricanti di
prove false.
Ieri mattina, nel processo conclusivo contro i 25 agenti e funzionari
della Polizia, accusati del pestaggio di 93 no-global alla scuola Diaz
durante il G8 di Genova del luglio 2001, il procuratore generale della
Cassazione, Pietro Gaeta, ha chiesto ai giudici della quinta sezione
penale di confermare quasi interamente la sentenza di condanna della Corte
d'Appello di Genova, senza alcuna attenuante, sia nei confronti dei
“picchiatori” e dei loro capi come l'ex dirigente della celere Vincenzo
Canterini così come per i “falsificatori di prove” come Francesco Gratteri
uno dei massimi dirigenti della polizia italiana.
Gaeta ha sottolineato come le molotov introdotte nella scuola
dagli stessi poliziotti che le usarono per giustificare le false accuse
costituiscano la «prova storica, l'episodio portante». Secondo il pg «si è
artificiosamente creata una resistenza attiva attraverso false ipotesi per
fare arresti di massa».
Le molotov, ha aggiunto, «non sono state portate casualmente nella
palestra. Anzi, compaiono 40 minuti dopo l'ingresso di Gratteri
all'interno della palestra». Secondo il pg Gratteri era «il comandante
effettivo». Da qui la richiesta di confermare la sua responsabilità sul
blitz alla Diaz.
Cresce l'attesa per una sentenza che comunque vada sarà da considerare
storica. Venerdì, giorno in cui è atteso il pronunciamento, saranno
presenti davanti alla Suprema Corte molti dei “ragazzi del 2001” pestati
in quella che venne definita da un funzionario condannato, Michelangelo
Fournier, una «macelleria messicana».
Gaeta ha anche affermato che i no Global che erano nella scuola Diaz «non
hanno messo in atto alcuna forma di resistenza attiva » nei confronti dei
poliziotti durante l'irruzione, «semmai hanno avuto condotte di difesa,
come la chiusura del cancello». E ha sostenuto che da parte dei
poliziotti vi fu «spirito di rivalsa». Davanti alla Cassazione, durante
l'udienza, un gruppo di attivisti no global ha presentato la campagna
“Genova 2001 non è finita, 10x100 anni di carcere”, con la quale si chiede
l'annullamento della condanna per devastazione
e saccheggio nei confronti di dieci manifestanti del G8 di Genova.
L'udienza che dovrà decidere se confermare o meno le condanne - comprese
tra i sette e i quindici anni di reclusione per ciascun imputato si
svolgerà il prossimo 13 luglio.
La rete, è stato detto in conferenza stampa, ha raccolto il sostegno fra
gli altri di Erri De Luca, Ascanio Celestini, Giorgio Tirabassi, Daniele
Vicari, Valerio Mastandrea, Teatro Valle Occupato, Mario Tronti, Curzio
Maltese, Don Andrea Gallo e Loredana
Lipperini.
La protesta vuole portare all'attenzione dell'opinione pubblica la
sproporzione delle pene ai manifestanti rispetto al fatto che nessuno è
stato ferito, nè ha riportato lesioni.