20.12.03
Lavoro - Repubblica: Caserma di Bolzaneto i vertici sapevano
dal Lavoro Repubblica
Caserma di Bolzaneto i vertici sapevano
E il generale cacico' i GOM
Inchiesta G8, interrogato dai giudici un ispettore di polizia
Alcuni agenti "infiltrati" sarebbero stati subito allontanati dalla struttura
L'ISPETTORE della polizia penitenziaria Ignazio Olla è forse una piccola tessera nel grande mosaico dei G8 che da oltre due anni' la Procura cerca faticosamente di ricomporre. Ma come tutte le tessere, piccola o grande che sia, in qualche modo la si deve incastrare. il pm Vittorio Ranieri Miniati ci ha provato ieri mattina: il sottufficiale, interrogato nella sua nuova veste di indagato _ l'ipotesi dl reato è quella delle false attestazioni si è fatto accompagnare dall'avvocato Mario Iavicoli, che al termine dell'incontro non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Colloquio secretato, ma sul quale si possono comunque fare molte riflessioni. Partendo giusto dalla convocazione, e cioè: perché Olla, dopo la chiusura delle indagini preliminari sulle violenze nella caserma di Bolzaneto e le accuse nei confronti dei 43 (carabinieri, agenti, guardie carcerarie, medici), è stato improvvisamente tirato in ballo? Perché prima di lui, e seguendolo stesso percorso, i magistrati hanno 'avvisato' e poi ascoltato il generale Oronzo Doria? Perché vorrebbero presto sentire Alfonso Sabella, nel luglio 2001 numero uno; del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria; e ancori Roberto Castelli, ministro di Giustizia? La risposta sta tutta in una sigla: Sct, che e' poi l'acronimo dl Servizio centrale traduzioni,' il reparto che durante il vertice internazionale era incaricato di accompagnare i fermati dal "centro dl detenzione temporanea" (Bolzaneto, appunto) al carcere dl destinazione.
Il ministro sapeva? Degli uomini di questo reparto, che gioco forza rimasero a lungo in caserma in attesa d'occuparsi dei manifestanti, avrebbero cominciato a parlare alcuni poliziotti pentiti termine quanto mai sgradito _ ascoltati in Procura nelle passate settimane. "Qualcuno del servizio traduzioni ha assistito alle violenze, e lo ha riferito ai superiori". E quindi tutti, a partire da Olla per finire con Castelli, erano in realtà a conoscenza delle violenze commesse al danni dei no-global? Ma allora, come mai i vertici ministeriali hanno ribadito fino alla nausea che "a Bolzaneto è filato tutto liscio come l'olio"? Tutto suggerisce che sia stato fatto proprio il nome di 0lla, raccontando di un sottufficiale dell'Sct che aveva denunciato i soprusi. L'ispettore a sua tempo aveva negato la circostanza, ma_a furia di raccogliere nuove testimonianze su questo aspetto della vicenda _ i pm del pool G8 si sono visti costretti ad indagarlo per "false attestazioni". Tornato davanti a magistrato. Olla questa volti avrebbe parzialmente ammesso. E nel frattempo sarebbero saltati fuori nuovi clamorosa particolari.
Gom, gli 'infiltrati. Sarebbe stato lo stesso generale Oronzo Doria, braccio destro di Sabella a ordinare che alcuni agenti de Gom (Gruppo operativo mobi
le) fossero immediatamente allontanati dalla caserma E a Doria si sarebbe rivolto lo stesso Olla, chiedendo che fossero i propri uomini _ senza 'infiltrazioni' dei Gom _ ad occuparsi dei manifestanti. Ancora: l'ispettore avrebbe segnalato almeno un episodio violenza ad uno dei due capitani del Servizio centrale traduzioni. Insomma, i soprusi non erano una "montatura" Orchestrate ad arte dai no-global, e i vertiti del ministero ne erano perfettamente a conoscenza. Ecco spiegata la necessità di ascoltare quanto prima la versione di Sabella ,che nel frattempo è tornato a fare Il magistrato a Firenze, e del ministro Castelli.
Diaz, pm al contrattacco. I pm Francesco Carlona-Albini ed Enrico Zucca, titolari di alcuni fascicoli sulle violenze del G8 e in particolare di quello sui blitz della polizia nella scuola Diaz, hanno dato incarico all'avvocato Enrico de Vincentiis di presentare una querela per diffamazione nei confronti di un cronista del `Giornale'. I magistrati fanno riferimento ad una serie di articoli pubblicati dal quotidiano, che riferiva di una fantomatica riunione (nel tardo pomeriggio di un sabato) tra gli stessi pm ed alcuni avvocati del Genoa Legal Forum: riunione_peraltro mai avvenuta, come smentito categoricamente da tutti _nel corso della quale sembrava di capire che potessero essere state tracciate alcune 'strategie' processuali in merito appunto alle indagini sul G8.
Massimo Calandri