06.02.04
Lavoro Repubblica: BLITZ ALLA DIAZ, L'INCHIESTA RESTA QUI
BLITZ ALLA DIAZ, L'INCHIESTA RESTA QUI
gIUDIZIO TRANCIANTE DELLA cASSAZIONE "rICHIESTA ALòEATORIA.
mASSIMO CALANDRI
"Sulla base delel aleatorie e incofnerenti supposizioni rappresentate
dai richiedenti non si ravvisano nella fattispecie le condizioni per
dar luogo ad una traslazione processuale" cosi' conclude Mino Abbate
procuratore aggiunto presso la cassazione, bocciando la domanda degli
avvocati dei super-poliziotti. L'inchesta sul blitz alla scuola Diaz,
avvenuto l'ultima notte del G8, resta nel capoluogo ligure e se
tirano un sospiro di sollievo quelli del Comitato Verita' e Giustizia
per Genova "E' fallito un tentativo di fuga" i legali degli indagati
non si arrendono "Questa e' un'assoluzione per insufficienza di
prove" commenta Marco Corini che tra gli altri difende Gilberto
Calderozzi e Filippo Ferri. "Ma non e' finita. Abbiamo i nserbo ben
altre sorprese: e' stato solo il riscaldamento, il match deve ancora
inizaire." Tutto suggerisce che la Procura genovese sia ben lieta di
affrontarlo questo benedetto match ma in un'aula di tribunale durante
un confronto rpocesuale inevitabilmente leale. Al contrario, l'ombra
della Ciramio sembra allungarsi pesantemente sul procedimento e prima
del legittimo sospetto che come minimo allunghera' di almeno altri 6
mesi l'inizio dell'atteso incontro, si suppongono nuove iniziaitve
per difendersi non nel ma dal processo. "Roba di grande spessore -
insiste Corini - stiamo valutando il alvoro fatto dalla Procura
durante le indagini preliminari ci sara' da divertirsi." La cosa e' 2
volte soprendente perche' anche nel recente passato gli accusati
avevano parlatodi regolarita' delel indagini sottolineando solo
quella contraddizione di natura tecnica sollevata ufficialmente.
Nelle 4 pagine con cui Abbate motiva il suo rifiuto alla domanda di
trasferimento dell'inchiesta non c'e' solo un giudizio tranciante -
se non vi bastano l'agettivo "aleatorio" "incofnerente" - circa le
supposizioni avanzate dai funzionari ed agenti. Il magistrato della
Cassazione sembra prendersela sempre con i ricorrenti (ma dal parere
non sembrano esclusi nenache i pm) quando chiede di abbassare i
toni "Toni polemici e prese di posizione poco significative non
giovano certo alal ricerca della verita' e a un cofnroto pubblico tra
i soggetti del processo." Se c'e' qualcosa che da qualche tempo
inquina i procedimenti questo e' suicurametne il velenoso sospetto di
cui sono prodighi tutti coloro che alle fisiologiche conseguenze
delel indagini - in questo caso il processo - vogliono disperatamente
sottrarsi. Una rilfessione condivisa da Giuseppe Gallo che a Genvoa
difende il capo dell'antiterrorismo Francesco Gratteri "Io nel
documento della cassazione ho letto soprattutto un invito alal
prudenza e alla calma. Aspettiamo i lprocesso come terreno di
confronto e se dovessero emergere eventuali incompatibilita' ci
regoleremo di conseguneza."
Per quale motivo l'inchiesta sul blitz della Diaz che vede indagate
30 persone avrebbe dovuto trasferirsi a Torino? per un presunto
coinvolgimento personale di Francesco Pinto, pm del pool G8 tirato in
ballo da Spartaco Mortola nel corso di un interrogatorio reso al
sostituto procuratore Enrico Zucca. In realta' Mortola - che ne
lluglio 2001 era capo della Digos del capoluogo ligure -a aveva
semplicemenet "sparacchaito" una serie di afermazioni nelle quali era
piu' volte inciampato salvo poi ritrattarle definitivamente. In
sostanza le 2 molotv - quelle maledette molotov prova fasulla
rispolverata ad hoc per incastrare i 93 noglobal innocenti - furono
messe li' anche su consiglio di Pinto il magistrato di turno quela
notte. "Me lo disse un collega, Filippo Ferri, che arlo' con lui al
telefono".
Perche' sparacchio' Mortola? Perche' quella sarebbe stata una
perfetta quanto clamorosa ammissione di colpevolezz e cioe': abbiamo
preparato la trappola pur sempre con la complicita' del pm, ma di
falsificazione vera e propria asi tratta. Siamo colpevoli, appunto.
Invece Mortola si rimangio' tutto a tempo di record, spiegando di
essere confuso, emozionato. "Non ci faccia caso dottore" imploro'.
Una tale figuraccia che il suo legale chiese di non verbalizzare, ma
tanto era gia' tutto registrato. E pero' secondo alcuni avvocati
Zucca avrebbe dovuto fermare tutto. Trasmettere gli atti ad un'altra
Procura quelal di Torino; sia ne lcaso che fosse plausibile l'accusa
di compolicita' rivolta a Pinto sia in quello in cui la calunnia di
Mortola fosse evidente. Invece i pm hanno continuato come se nulla
fosse. Giustamente, ribadisce oggi la Cassazione, ricordando tra
l'altro che "Ferri ha escluso la circostanza contestata, sostendnedo
di non conoscenre nemmeno Pinto e di non avere avuto contatti con lui
quella notte."