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14.03.07

secolo xix Sul G8 inchiesta parlamentare

ecolo XIX

«Sul G8 inchiesta parlamentare»
Giordano (Prc) al processo di Genova: «Scajola non capiva la gravità della
situazione»

GENOVA.La sentenza della Corte per i diritti dell’uomo di Strasburgo che
ha accolto il ricorso dei genitori di Carlo Giuliani (il giovane morto
durante gli scontri) ha convinto molti esponenti dell'Unione a chiedere
con forza maggiore una commissione d’inchiesta parlamentare sui fatti del
G8 genovese. A partire dal segretario di Rinfondazione Comunista Franco
Giordano, ieri a Genova per testimoniare al processo sul G8 in corso a
Palazzo di Giustizia. Giordano, presente alle manifestazioni, e' stato un
testimone oculare di quei tragici giorni e il suo racconto davanti ai
giudici ha aggiunto particolari inediti. Giordano, rievocando quei giorni,
ha detto di aver partecipato, il venerdì 20 luglio di sei anni fa, al
corteo in via Tolemaide. Franco Giordano parla a ruota libera,perché
ricorda benissimo quei momenti della manifestazione, proprio come se
fossero appena avvenuti. Chiama in causa l’allora ministro dell' Interno
Claudio Scajola che poi gli risponde, fornendo una sua versione dei fatti
. Giordano dice che all’inizio del corteo era tutto abbastanza tranquillo.
Poi entra in quelli che si possono definire i particolari della questione,
forse quelli più inquietanti e spiega: «Ricevetti una telefonata dal
ministro dell’Interno Scajola, mentre ero a metà del corteo, dove erano
concentrati i giovani. Mi chiese chi fossero i soggetti vestiti di nero,
una quindicina, che vedeva sui monitor,ma io non sapevo chi fossero,
perché non li vedevo...». Il segretario di Rifondazione comunista ha
spiegato che si trovava con altri parlamentari, tra i quali Graziella
Mascia e Giuliano Pisapia, ma c’erano anche gli onorevoli Cento, Mantovani
e,poco più avanti, l’onorevole Alfonso Gianni. «Dovevamo arrivare verso la
zona rossa ha ricordato in aula e tenere trattative con le forze
dell’ordine. Non ci siamo riusciti, perché siamo stati caricati. Sono
stati sparati lacrimogeni. Vi fu una carica che scompaginò il corteo,
senza che i manifestanti avessero fatto nulla per giustificarla. Il corteo
si sciolse nelle vie laterali.A quel punto fu il panico». Giordano ha poi
parlato di cariche ripetute anche nelle vie laterali e il continuo lancio
di lacrimogeni. A questo punto è stato molto preciso, affermando: «Subito
dopo la carica,cercai il capo della polizia e il questore.Ho parlato con
uno dei due, ma non ricordo con chi. Loro tendevano ad avere un
atteggiamento rassicurante». Sabato21 luglio, il giorno conclusivo della
manifestazione: Giordano ha ricordato un grandissimo corteo. «Mi trovavo
ha detto con un gruppo della Fiom e dei giovani cattolici. Le forze
dell’ordine caricarono il corteo, dove c’erano ragazzi di età tra i 14 e
15 anni . Essendo l’unico parlamentare, feci vedere il cartellino,ma un
poliziotto mi diede una manganellata». Il segretario di Rifondazione
comunista continua il suo racconto. «Sia io che Scajola volevamo evitare
ogni forma di tensione. Volevamo che la manifestazione si svolgesse senza
problemi. Tornando a quel famoso, ultimo giorno della manifestazione,
Giordano aggiunge: «Sono risalito sulla strada e ho telefonato al questore
per dirgli che dovevo mettermi in contatto con i manifestanti romani, ma
il questore rispose che non gli risultavano che ci fossero poliziotti in
quel punto. Ho poi concordato con lui come farli giungere alla stazione
Brignole per prendere il treno. I manifestanti sono stati raggiunti da
lacrimogeni che sono stati sparati dai carabinieri». Il segretario di
Rifondazione comunista ha detto un’altra inquietante verità durante
l’udienza del processo sulla reale mancanza di collegamenti tra i vertici
dell’ordine pubblico a Genova e l’allora ministro dell’interno Scajola:
«Ho avuto la sensazione ha tenuto a sottolineare che il ministro
dell’Interno Claudio Scajola non avesse l’esatta dimensione di quello che
stava accadendo». Più tardi Claudio Scajola, presidente del Copaco,
attraverso l’Ansa,ha riposto così al leader di Prc: «Ha ragione il
segretario di Rifondazione comunista, Franco Giordano ha dichiarato quando
ricorda che volevamo che non ci fossero problemi durante le manifestazioni
a Genova nei giorni del G8. Era stato fatto tutto il possibile attraverso
incontri e rapporti con ogni parte in causa. Sono altresì ancora convinto
che se i partiti istituzionali avessero deciso di seguire il mio consiglio
di non sfilare insieme ai no global, avrebbero contribuito alla migliore
gestione dell’ordine pubblico da parte delle forze di polizia grazie alla
più facile identificazione dei manifestanti pacifici e di quelli più
violenti». Forse anche le novità fornite ieri in aula dal testimone
Giordano insieme al verdetto della Corte di Strasburgo serviranno a coloro
che intendono chiedere con rinnovata forza l’istituzione di una
Commissione parlamentare. Sulla vicenda è intervenuto anche l’ex
carabiniere Mario Placanica, accusato e poi prosciolto per la morte di
Carlo Giuliani: «Facciano quello che è giusto ha detto Io non temo niente
e non voglio sapere niente.Di sicuro non andrò a testimoniare da nessuna
parte, anche se dovessero chiamarmi». MANLIODISALVO

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