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11.05.05

Secolo xix: Riaprire ilcaso Giuliani

secoloxix

Al processo G8 la richiesta dei genitori
«Carlo Giuliani riaprire il caso»
Genova. «Troppi interrogativi,troppi episodi poco chiari:
bisogna riaprire l'inchiesta sull'omicidio di Carlo Giuliani». La
richiesta sarà fatta, molto probabilmente,
dai genitori del giovane rimasto ucciso in piazza Alimonda il 20
luglio 2001.
E' quanto ha detto, a fine udienza, nel primo pomeriggio di ieri,
l'avvocato Ezio Menzione uno degli avvocati che difende alcuni dei 25
no global imputati per le devastazioni in piazza. La revisione delle
indagini potrà dare delle risposte, ha sottolineato il legale che
durante l'ultima parte dell'udienza ha improntato la difesa su quando
venne lanciato il sasso, riportante tracce ematiche, che fa parte dei
reperti del processo.
Sarebbe proprio quella la pietra con la quale venne colpito in fronte
Giuliani e che gli provocò una ferita profonda fatta a stella, larga
due-tre centimetri.
Secondo l'avvocato Menzione ed altri suoi colleghi, occorre chiarire
se Carlo Giuliani sia stato colpito quando era già morto, ed in
questo caso si tratterebbe di vilipendio di cadavere, oppure quando,
pur ferito era ancora vivo: allora si potrebbe ipotizzare il concorso
in omicidio. Sulla questione del sasso che riportava tracce ematiche
è stato sentito a lungo il vicequestore Adriano Lauro.
Secondo le ipotesi dei difensori, sarebbe stato uno degli uomini di
Lauro a colpire alla testa Giuliani e il vicequestore, per coprirlo
avrebbe gridato ai no global: "ad ucciderlo siete stati voi e le
vostre pietre". Durante la deposizione di Adriano Lauro sono state
proiettate in aula diverse fotografie per accertare se, accanto al
corpo martoriato e sanguinante del giovane, c'era la pietra. Prima
che le immagini fossero proiettate, l'avvocato Menzione ha chiesto
che i genitori di Carlo Giuliani lasciassero l'aula per evitare loro
altri traumi, ma i due coniugi hanno preferito presenziare come hanno
sempre fatto dalla prima udienza. Il legale ha mostrato ai giudici
anche il passamontagna che il giovane manifestante indossava quel
giorno per evidenziare che sull'indumento non c'erano segni del colpo
alla testa inferto col sasso: come a dimostrare che venne colpito
quando si trovava già a terra. La pietra era stata acquisita agli
atti del procedimento contro il carabiniere Mario Placanica che era
stato indagato per l'omicidio di Giuliani e poi prosciolto dal gup in
quanto aveva usato l'arma per difesa.
Ieri Lauro ha detto che quando era giunto vicino al corpo del ragazzo
colpito, aveva ancora il passamontagna in testa ed aveva visto il
sangue zampillare.
«In un primo momento ho pensato che ad ucciderlo fosse stato un
sasso ? ha detto Lauro ? solo successivamente, quando l'ho visto
senza il passamontagna, ho avuto dei dubbi».
Ieri è stato sentito anche Filippo Cavataio, il carabiniere che si
trovava alla guida del defender a bordo del quale viaggiavano Mario
Placanica e Dario Raffone. Il militare ha risposto alle domande con
una serie di perentori "non ricordo".
Elisabetta Vassallo

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