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18.01.07

Secolo XIX molotov scomparse e' polemica

http://www.ilsecoloxix.it:80/

Molotov al G8, è polemica

Genova. Ore 18.35
È polemica dopo la misteriosa sparizione delle molotov, acquisite come
prove a carico dei 29 poliziotti indagati nel processo per l’incursione
nella scuola Diaz durante il G8 di Genova nel 2001. Le due bottiglie
molotov, secondo l’accusa al processo per l’irruzione della Polizia nella
scuola Diaz-Pertini, sarebbero state portate dagli agenti nella scuola per
giustificare gli arresti.

Per Graziella Mascia (Prc), che commenta il colpo di scena processuale, è
arrivato il tempo di abbreviare i tempi di istituzione della commissione
d’inchiesta sul G8 di Genova. Per Mascia,�sono assurde le prese di
posizione di chi sostiene che il dar vita ad una commissione potrebbe
suonare come una critica alle forze dell’ ordine, come il tentativo di una
loro destabilizzazione. È vero invece il contrario. Chi ha a cuore la
verità vuole indagare. E gli ultimi fatti ci dimostrano che su questa
vicenda c’è ancora molto da dire. Tra due anni poi ci sarà di nuovo un G8
in Italia e sarebbe bene che per allora si fosse fatta chiarezza su quello
di Genova�.

Sino a quando non saranno trovate le bottiglie molotov, il tribunale non
ascolterà le testimonianze legate alle bottiglie incendiarie e passerÃ
oltre, esaminando altro materiale. La questione è stata sollevata dagli
avvocati difensori di alcuni dei 29 agenti e funzionari di Polizia
imputati, fra l’altro, di falsità ideologica, calunnia, lesioni gravi,
violenza privata, danneggiamenti, perquisizione arbitraria, percosse e
furto. Nel frattempo, il tribunale ha interpellato il responsabile
dell’ufficio corpi di reato e il vicequestore, ma nessuno è stato in grado
di indicare dove si trovino le due molotov: �Le fotografie di un oggetto -
ha commentato l’avvocato Alfredo Biondi, difensore dell’allora
vicequestore Pietro Troiani - non possono sostituire il corpo del reato,
che dev’essere materialmente riconosciuto�.

"Le bottiglie incendiarie -affermano l’europarlamentare Vittorio Agnoletto
(Prc), ex portavoce del Genoa Social Forum durante il G8, e Antonio Bruno,
del Comitato Verità e Giustizia per Genova - sono una delle chiavi di
volta di questo procedimento, la prova più eclatante della montagna di
imbrogli architettati dalla Polizia di Stato. Le due molotov erano state
sfacciatamente mostrate ai giornalisti durante la conferenza stampa
organizzata in questura la mattina successiva alla violenta irruzione�.
Agnoletto e Bruno hanno chiesto un incontro urgente con il procuratore
della repubblica Francesco Lalla per chiedergli di aprire un’indagine per
individuare le responsabilità di coloro che dovevano custodire le due
bottiglie molotov sequestrate nella scuola Diaz.
Inoltre sono tornati a sollecitare la costituzione di una commissione
parlamentare d’inchiesta sui fatti di Genova. “Ci troviamo di fronte -
proseguono - all’ultimo episodio di una strategia volta a non far
concludere il processo in corso�.

Per Tana de Zulueta, deputata dei verdi, sulla sparizione delle importanti
prove, “la magistratura dovrebbe fare tutti gli accertamenti del caso e
fornire delle risposte individuando quanto prima i responsabili�. “Quanto
prima - continua de Zulueta - presenterò una interrogazione parlamentare
per chiedere al Ministro dell’interno, Giuliano Amato, di aprire
un’indagine sul comportamento a dir poco negligente delle persone preposte
alla tutela delle prove e al Ministro della Giustizia chiederò invece
perché, come risulta da fonti giornalistiche, sia stata affidata tale
custodia alla Polizia di stato coinvolta come organo nel procedimento
giudiziario�.

Come avvocato e come parlamentare dell’Italia dei Valori - ha affermato
Felice Belisario, capogruppo dell’ IdV in commissione Affari
Costituzionali alla Camera- mi sono sempre dichiarato contrario a che
questo processo diventasse una crociata ideologica, ma altrettanto
fortemente ho ribadito ogni volta la mia fiducia verso l'Autorita'
giudiziaria perche' si arrivasse a scoprire la verita' su quanto accaduto
quella notte a Genovà . Un processo delicato come questo - ha continuato
Belisario - è giusto che termini con una sentenza, e non per la sparizione
di una prova per giunta cosi' importante; e questo per il semplice fatto
che una risoluzione in questi termini lascerebbe sempre un'ombra sulle
responsabilità dei poliziotti e del corpo di appartenenza. Ombra che - ha
concluso - sono certo, la Polizia di Stato non la merita�.

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