10.07.08
Secolo xix «La polizia mentìanche sulla Pascoli»
Secolo xix
«La polizia mentìanche sulla Pascoli»
processo g8
Genova. Mentre sulla «macelleria messicana», messa in scena alla Diaz,
nessuna immagine e nessuna registrazione sono state mai trovate, su quanto
avvenuto quella notte al media centre della Pascoli il buio non è calato e
i tentativi della polizia di bloccare la contro informazione sono falliti.
È uno dei punti chiave della requisitoria dei pubblici ministeri Francesco
Albini Cardona ed Enrico Zucca, arrivata ieri alla terza puntata,
nell'ambito del processo ai 29 tra agenti e funzionari protagonisti
dell'irruzione nel quartier generale del Genoa social forum la sera del 21
luglio, al termine del G8 di Genova.
Ci sono registrazioni audio e video che contraddicono palesemente le
dichiarazioni dei poliziotti ,ascoltati come testimoni o indagati, e i
loro verbali. Gli agenti dissero di essersi presentati alla Pascoli
«civilmente», di aver bussato, di essersi accorti che all'interno si
trovavano solo dei giornalisti e di essersene andati non prima di aver
salutato educatamente. Immagini e file audio smentiscono questa
ricostruzione su tutta la linea. Si sentono e si vedono agenti fare
irruzione armati di manganelli, colpire i primi malcapitati, urlare a
tutti di stendersi a terra o di inginocchiarsi, di tenere la faccia giù o
contro il muro. Doveva essere un semplice controllo. «L'ingresso alla
Pascoli avvenne per errore» era stata la tesi ufficiale, come ha ricordato
il pm Cardona Albini. «L'operazione si trasformò in una perquisizione
arbitraria e violenta nella quale furono distrutti e requisiti computer e
altri materiali informatici, riempiti scatoloni con fotocamere e
telecamere - ha proseguito il rappresentante dell'accusa durante la
requisitoria - durante l'irruzione furono anche interrotte le trasmissioni
di Radio Kappa (la radio che via internet in quei giorni assicurò la
contro informazione sul summit e sugli eventi collaterali)».
Solo l'intervento di due parlamentari fece terminare il blitz.
Riguardo all'irruzione nella scuola di fronte, la Diaz, il pm ha spiegato
che «è indiscutibilmente un falso» l'accoltellamento dichiarato
dall'agente di Polizia romano Massimo Nucera che fu indicato come il segno
di un atteggiamento violento dei no global ospiti della scuola. L'episodio
è stato al centro della prima parte della requisitoria di ieri mattina. In
merito al fatto che non si siano mai trovati testimoni che avessero
assistito al ferimento del poliziotto il pm ha concluso che il fatto
costituisce un'ulteriore prova di falso nel racconto di Nucera.
Le richieste di condanna per i 29 poliziotti accusati a vario titolo di
violenza privata, lesioni, falso, calunnia, perquisizione arbitraria,
porto di armi da guerra , previste per stamani, saranno formulate
nell'udienza del 16 luglio. Oggi e domani è previsto l'esame delle accuse
di falso nei confronti degli imputati che firmarono i verbali di arresto.
L'ultima udienza prima della pausa estiva dovrebbe tenersi il 17 luglio
con l'inizio degli interventi degli avvocati di parte civile. Il processo
riprenderà poi il 17 settembre.
GRAZIANO CetARA
cetara@ilsecoloxix.it