14.02.04
Secolo xix: G8, il sindaco va avanti
dal secolo xix
Il sindaco Giuseppe Pericu convocherà con ogni probabilità giovedì, dopo la prossima tornata di incontri a Roma sulle acciaierie di Cornigliano, i consiglieri comunali di Rifondazione comunista che si sono autosospesi formalmente ieri dall?attività di consiglio e delle commissioni per ascoltare le loro ragioni. Ma sulla delibera di giunta che ha scatenato la bufera in maggioranza, la costituzione di parte civile contro 26 manifestanti imputati
di devastazione e saccheggio nei giorni del G8, Pericu non intende fare retromarcia, convinto che si tratti di un atto amministrativo, e non politico, corretto. E' questo l'esito della seduta di ieri della giunta e della maggioranza (assente Rifondazione) in cui è stato esaminato il bilancio
2004 (confermate le difficoltà soprattutto per i prossimi due anni, non è
escluso l'aumento dell?Ici già da questo). Dal sindaco, nessuna dichiarazione ufficiale (Rifondazione si è autosospesa, ha chiesto il ritiro della delibera... «Non ho ricevuto nessuna istanza in questo senso», è la replica), ma la sua posizione appare chiara.
«Per ricominciare a parlare, io voglio delle scuse e credo che le aspetti anche il sindaco, dopo quello che è accaduto in consiglio comunale», dice Claudio Gustavino, capogruppo della Margherita.
Con Rifondazione è molto irritato anche Franco Maggi, che guida la delegazione ds, secondo il quale il profilo altamente democratico del sindaco è fuori discussione: «In consiglio ci è stato teso un agguato, i cori ?Genova libera?... ma da chi? Quanto a libertà, credo di non dover prendere lezioni da nessuno. E' proprio la democrazia che ha consentito certi comportamenti».
Azioni dei no global che il vicepresidente della Regione, Gianni Plinio, vorrebbe vedere puniti e invita il presidente del consiglio comunale,
Emanuele Guastavino, a denunciare chi ha «provocato i disordini ». Guastavino replica: «Valuterò, è stata una seduta concitata, concitata, ma non credo sia il caso di inasprire il clima». Plinio sollecita anche Pericu a «condannare fermamente i gravi atti di violenza» e il prefetto Giuseppe Romano a valutare l?opportunità di procedere, «alla chiusura di quei centri sociali responsabili di sistematiche azioni illegali e violente».
La retromarcia da parte della giunta è finora l?unica soluzione possibile, per Rifondazione, per uscire dalla crisi politica. «Arci, Uisp, Legambiente, consiglieri ds la pensano come noi, ma finora siamo solo noi a metterci la faccia»,dice Bruno Pastorino, segretario provinciale. Anche il senatore Francesco Martone dei Verdi ha chiesto ieri un «ripensamento», ricordando come Giulietto Chiesa, presidente onorario del Comitato verità e giustizia, le parole pronunciate del sindaco Pericu: «I danni più gravi per la città di Genova sono soprattutto morali». Martedì si riunirà il comitato politico di
Prc: prevista la presenza di Patrizia Sentinelli, della segreteria nazionale.
Il caso Genova ha ampiamente superato i confini della città.
Andrea Plebe
-----------------------------
dal secolo xix
L' intervista L'assessore Seggi: «Più chiarezza ci può fare uscire dalla crisi»
L'assessore Valter Seggi scende le scale di Palazzo Tursi mentre i suoi colleghi, assessori e consiglieri di maggioranza, le salgono per andare in sala giunta alla riunione sul bilancio. Nel pomeriggio ha comunicato di persona al sindaco la sua posizione.
Assessore Seggi, con il collega Taccani vi siete autospesi?
«L'autosospensione non esiste, nel nostro caso. Non siamo stati eletti nelle liste di Rifondazione, come i consiglieri, ma nominati dal sindaco. Avremmo dovuto restituire le deleghe».
Ma non lo avete fatto...
«No, proprio perché siamo in attesa del chiarimento politico che è stato chiesto dal partito a cui facciamo riferimento».
Fino ad allora cosa farete?
«Garantiremo l'attività quotidiana, regolarmente, ma non prenderemo parte a riunioni strategiche, come quella in cui si discute del bilancio del 2004 e degli anni futuri».
C'è una possibilità di uscita dalla crisi? Rifondazione chiede il ritiro della delibera che i suoi stessi assessori hanno votato.
«Da questa vicenda ritengo che si potrebbe uscire con una forte azione di rilancio sui fatti di Genova del luglio 2001 perché si faccia veramente luce, a 360 gradi, mettendo i diritti politici e la democrazia al centro del dibattito».