21.03.08
secolo xix G8, commissione diinchiesta: polemiche tra Pd e sinistra
G8, commissione diinchiesta: polemiche tra Pd e sinistra
Le parti civili chiedono risarcimenti anche per le mamme di alcune parti
lese
E la tortura entra in campagna elettorale (leggi)
«E' veramente fastidioso che il Pd faccia campagna elettorale in modo così
spregiudicato fingendo di dimenticare come andarono davvero le cose sulla
Commissione d'inchiesta sul G8 di Genova. Le parole di Franceschini e
Veltroni arrivano fuori tempo massimo». Lo afferma la senatrice Manuela
Palermi, capogruppo Verdi-Pdci e capolista in Toscana per la Sinistra
l'Arcobaleno.
Ieri Walter Veltroni, riferendosi a quanto confermato dal processo in
corso a Genova, aveva detto: «Nessuna coscienza democratica puo' rimanere
inerte di fronte a quei fatti drammatici che sono accaduti a Bolzaneto
durante il G8. Tutta l'Italia deve riconoscenza alle forze dell'ordine che
sono presidio per la nostra sicurezza, ma a Bolzaneto e¨ accaduto qualcosa
che non e¨ accettabile per uno stato democratico e bisogna anche verificare
se ci sono state responsabilita' politiche. Noi rifiutiamo la violenza che
e¨ intollerabile e chiediamo anche che venga ratificata la convenzione sui
rischi umani che e¨ contro la tortura. A Bolzaneto e' successo qualcosa di
veramente inaccettabile e uno Stato democratico non puo' essere
responsabile di una cosa come quella accaduta a Genova», ha concluso
Veltroni.
«Solo la Sinistra arcobaleno, isolata dal resto della maggioranza -
ribatte Palermi - ha spinto veramente perche' si istituisse la commissione
parlamentare di inchiesta sul G8. Partecipammo allora ad una grande
manifestazione a Genova, piu' di centomila persone, che la richiedeva a
gran voce. Se la commissione salto', fu perche' l'Italia dei Valori, oggi
alleata del Pd, voto' contro assieme alla destra».
«Comunque e' importante che oggi, dopo Veltroni, anche Franceschini la
chieda, ne siamo felici perche' - conclude Palermi - e' da sempre un
obiettivo della Sinistra arcobaleno e perche' quello che e' avvenuto a
Genova durante il G8 merita verita' e giustizia».
Altre reazioni.
«La trovata di Veltroni di rilanciare l’istituzione della Commissione
d'inchiesta sull'operato delle Forze dell’Ordine durante il G8 di Genova,
E¨ un disperato tentativo da parte del Pd, che secondo molti sondaggisti è
ormai in calo di consensi, di strappare voti a sinistra a Bertinotti e
company», afferma Gregorio Fontana, del Coordinamento Nazionale di Forza
Italia e membro della Commissione Difesa della Camera.
«Rilanciare le accuse sull'operato della Polizia e su fantomatiche responsabilitÃ
politiche - aggiunge - e' l'occasione per il PD di sottolineare la storica
lontananza della Sinistra, anche di quella che si autodefinisce moderata,
dalle Forze dell'Ordine. Altro che vicinanza agli uomini e alle donne in
divisa; questa sinistra, non solo quando e' al governo lesina risorse per
le Forze dell'Ordine, ma - conclude Fontana - ora vuole addirittura
mettere sul banco degli imputati, con un processo politico, non i vandali
e i `Giottini´ che hanno messo a ferro e fuoco per alcuni giorni la citta'
di Genova, ma l'operato delle Forze dell’Ordine stesse».
«Credo che una verifica politica su questo tema sia doveroso farla per una
questione di lealta' , chiarezza e verita' ».
Lo ha detto il leader di Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, a Catanzaro rispondendo ad una domanda dei giornalisti sui fatti del G8 di Genova. «Resta un giudizio che e¨ sopra e oltre quello penale - ha aggiunto Di Pietro - ma questi esponenti delle forze di polizia che hanno usato violenza l'hanno fatto perche' sono improvvisamente impazziti o perche' eccitati, indotti, indottrinati da una classe politica che voleva mostrare il pugno di ferro attraverso la
repressione postuma? E in questo senso chi era della classe politica
allora al governo che stava dentro le caserme a dare disposizioni?».
«Se vi sono state da parte di agenti o funzionari comportamenti
irrispettosi devono essere accertati e punti. Chi ha sbagliato deve pagare
ma chiedere la commissione di inchiesta significa sovvertire la realta' ».
Lo ha detto Gianfranco Fini in videochat a proposito del G8 di Genova.
Secondo Fini, vicepremier all’epoca del G8 e presente a Genova: «Si e'
trattato dell'azione di paraterroristi che hanno assaltato le istituzioni
e aggredito le forze dell'ordine».
La memoria dei pm.
La più grave delle violazioni commesse nella caserma di Bolzaneto è stata
la lesione della dignità umana. È quanto sottolineano i pm Patrizia
Petruzziello e Vittorio Ranieri Miniati nella memoria di circa mille
pagine depositata oggi, in cui ricalcano la loro requisitoria, protrattasi
per sette udienze, nel corso del processo per le violenze e i soprusi
nella caserma di Bolzaneto durante il G8.
La memoria è stata suddivisa in sette capitoli dai titoli: Un carcere
provvisorio a Genova, Svolgimento del procedimento, Le risultanze
istruttorie, l’ Organizzazione, I reati, I responsabili, Le richieste.
Intanto, nel corso dell’udienza, dedicata agli interventi di parte civile,
l’avv. Gilberto Pagani ha chiesto al tribunale una provvisionale anche per
le mamme di alcune parti lese che hanno chiesto il risarcimento per i
danni morali subiti in seguito alle violenze sui propri figli. Per una di
esse, Enrica Bartesaghi, è stata chiesta una provvisionale di 20 mila
euro, mentre per sua figlia Sara, picchiata a Bolzaneto, è stata chiesta
una provvisionale di 60 mila euro in considerazione della sua giovane età .
Ha quindi parlato anche l’avvocato Sara Busoli per un undici parti lese
per le quali ha chiesto una provvisionale di 20 mila euro ciascuno. Nella
memoria dei pm è stato sottolienato che:«la più grave delle violazioni di
legge posta in essere dai soggetti del cosidetto livello apicale è senza
dubbio quella che riguarda l’articolo 3 della Convenzione per la
salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali; questa
norma infatti racchiude il principio fondamentale dell’inviolabilità della
dignità dell’uomo, cui tutte le altre norme si richiamano; le altre
violazioni sono quindi in qualche modo una manifestazione particolare
della lesione dell’unico bene della dignità umana».
«Si tratta allora di stabilire - si chiedono i pm - che cosa debba
intendersi per trattamento inumano o degradante. È noto infatti che, pur
avendo l’Italia ratificato in data 12/1/1989 la «Convenzione delle Nazioni
Unite contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani o
degradanti» entrata in vigore il 26/6/87, non è stato ancora introdotto
nel nostro ordinamento un autonomo reato di tortura.
Il nostro Paese, anzi, per questo fatto è stato oggetto di molte
«raccomandazioni» sia da parte del Comitato contro la tortura (che ha il
compito specifico di verificare il rispetto della Convenzione contro la
tortura), sia da parte del Comitato dei diritti umani. In tali
raccomandazioni si evidenziava la difficoltà di ricomprendere, in mancanza
di una fattispecie ad hoc, i fatti eventualmente configurabili come
«tortura» nei reati ordinari previsti dal codice penale».
«Dall’istruttoria dibattimentale - sottolineano - è risultato provato che
tutti i detenuti (fermati e arrestati) nella struttura di Bolzaneto
vennero sottoposti ad un trattamento complessivo sicuramente vessatorio da
un punto di vista fisico e psicologico».’’ Questo trattamento - spiegano -
si e¨ principalmente manifestato nell'imposizione arbitraria di posizioni
scomode e disagevoli, che dovevano essere mantenute per molte ore sino a
diventare insopportabili a cui erano obbligate anche le persone ferite.
Chiunque si spostava dalla posizione obbligata veniva percosso dagli
agenti in modi diversi: nelle varie parti del corpo o sulle gambe, con
schiaffi pugni o calci, con guanti o con manganelli, talvolta anche sui
genitali: frequenti i colpi nelle gambe per farle divaricare maggiormente;
molte volte colpi alla nuca dei fermati, per far cosi' sbattere loro la
testa contro il murò’.
«A ciò si e¨ aggiunto - sottolineano - il consapevole mancato rispetto
delle più elementari esigenze di vita della persona: nelle celle faceva
anche molto freddo, non veniva fornito cibo ed acqua in maniera
sufficiente, spesso veniva impedito il sonno». La prossima udienza si
terrà il 28 marzo in cui le parti civili concluderanno le loro arringhe.
Poi la parola passera' ai difensori dei 45 imputati la cui conclusione è
prevista per il 20 maggio. La sentenza del tribunale potrebbe esserci
prima della pausa estiva oppure a settembre.