31.07.11
secolo xix fiacolata alla diaz
http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2011/07/22/AOLIaKn-fiaccolata_per_diaz.shtml
Genova - Un filo di fuoco lega il cuore del capoluogo ligure alla scuola Diaz: 10 anni fa, quella scuola è diventata teatro di una mattanza, una «macelleria messicana», una “tana” dove il sangue e la paura avevano un solo odore; ieri sera, dalla fiaccolata per ricordare la notte del 21 luglio 2001, è uscita una sola richiesta: che qualcosa del genere non succeda mai più.
Per quel massacro, la corte d’Appello di Genova ha condannato 26 agenti, alcuni ai vertici della polizia di Stato, e ha imposto risarcimenti che però non hanno cancellato le ferite e i ricordi, non hanno ripulito quei muri imbrattati di sangue, non hanno distrutto quelle immagini feroci.
Molti di quelli che vennero picchiati dalla polizia dentro la scuola Diaz erano in corteo, ieri sera: «Lo Stato non ha avuto l’onestà e il coraggio di chiedere scusa - tuonava Lorenzo Guadagnucci, una delle vittime del blitz di quella notte di dieci anni fa - Se non c’è questo gesto, non si potrà mai parlare di giustizia o pacificazione».
Duro anche il commento di Mark Covell, il giornalista inglese di Indymedia Uk che quella sera finì in coma per le botte: «Quella notte abbiamo subito un’ondata di fascismo, che sembra non essere andata via».
Camminando per circa cinque chilometri, un migliaio di persone ha chiesto “verità e giustizia per Genova”, come recitava lo striscione che apriva il corteo che ha attraversato la città: piazza De Ferrari, via XX Settembre, via Cadorna, piazza Duca d’Aosta, piazza delle Americhe, via Invrea, piazza Alimonda, via Caffa, piazza Tommaseo e poi verso la scuola Diaz. Un percorso che è sembrato infinito, infarcito com’è di dolore e ricordi, della consapevolezza di quanto, quella notte, sia stato violato: «I diritti umani quella notte furono sospesi» si legge nella sentenza di condanna per quei poliziotti che, identificati, hanno pagato le colpe di tutti quelli che hanno picchiato.
Sono passati dieci anni, dalla scuola Diaz. E se non sarà mai possibile giustificare, sarà altrettanto difficile dimenticare: «Credo che questo sia un buon modo per provare non tanto a rimarginare le ferite, quanto ad andare avanti - ha detto il sindaco di Genova, Marta Vincenzi - Questo corteo è un’iniziativa che ho sottoscritto con grande piacere».