17.05.06
Secolo xix: «Commissione parlamentare per il G8»
«Commissione parlamentare per il G8»
Nuove testimonianze sulle violenze alla caserma di Bolzaneto nel corso
dell'udienza di ieri
Richiesta del deputato della Sinistra europea Cacciari presente al
processo
Genova. «È impossibile pensare che i vertici della polizia e del governo
non sapessero che cosa stava succedendo all' interno della caserma di
Bolzaneto e della scuola Diaz durante il G8 genovese». Questo il commento
dell' onorevole Paolo Cacciari, deputato italiano della Sinistra Europea,
presente ieri mattina al processo sulle violenze avvenute nella caserma di
Bolzaneto nel luglio 2001, in qualità di osservatore internazionale dei
processi sui G8. «Dai processi sui fatti del G8 genovese - ha spiegato il
politico - emergono responsabilità personali di agenti di vario ordine e
grado ma non emerge un quadro generale. Mi pare che sia indispensabile la
realizzazione di una commissione parlamentare di inchiesta. L' istituzione
di una commissione parlamentare di indagine è prevista nel programma del
nuovo governo di Prodi. La mia presenza a Genova vuole ricordare che
questo impegno è molto vivo».
Cacciari ha ancora commentato: «Noi non ci accontenteremo di veder volare
qualche straccio. Ci ricordiamo perfettamente che il ministro della
giustizia Castelli era nella caserma di Bolzaneto e che un parlamentare An
era presso i carabinieri: non potevano non rendersi conto di quanto stava
accadendo.
«L' impressione - ha continuato Cacciari - è che ci sia stata una prova
generale di repressione di massa all' indomani dell' insediamento del
governo Berlusconi, che ci fosse una concertazione, che non si sia
trattato di odiosi, insopportabili e casuali eventi, di eccessi di qualche
agente di forze dell' ordine. Traspare la volontà di creare un caso
nazionale assolutamente inedito nella storia della Repubblica. Sono state
date le briglie sciolte alle forze più buie dei corpi dello stato».
Parlando dell'udienza di ieri il parlamentare ha ricordato: «Un ragazzo ha
raccontato come alcuni agenti cantassero inni fascisti del tipo "faccetta
nera" e slogan di destra. Questo in aggiunta alle botte, ai calci, alle
umiliazioni e alle torture vere e proprie, confermate da questa
processione di ragazzi maltrattati che vengono a testimoniare».
All' interno dell'Osservatorio Internazionale sui Processi del G8 vi è una
generale preoccupazione per i rischi prescrizione dei reati. «Le nostre
presenze - afferma Cacciari - servono proprio per sollecitare i ritmi del
processo anche se ci rendiamo conto che è molto complesso. Bisognerebbe
fare di tutto per scongiurare questo rischio». Ma la prescrizione non è
lunico rischio che incombe sui processi sui fatti del G8 che si stanno
celebrando a Genova. Le pubbliche accuse temono anche l'amnistia che
potrebbe essere concessa dal nuovo governo. Un provvedimento che
significherebbe un colpo di spugna specialmente per il procedimento contro
le violenze nella caserma di Bolzaneto dove la maggior parte degli
imputati devono rispondere di reati considerati minori.
El. V.