Home Page

24.11.05

Secolo xix: chiamavano mamma piangendo


http://www.ilsecoloxix.it

«Chiamavano mamma piangendo»
G8, irruzione alla Diaz. Un'infermiera: c'erano macchie di sangue ovunque
Un testimone: «Ragazzi picchiati dalla polizia con violenza inaudita»

Genova Nuova udienza del processo sull'irruzione delle forze dell'ordine
nella scuola Diaz, durante il G8 genovese, e nuova serie di racconti
agghiaccianti dei testi. Ieri è stata ascoltata Monica Battifora,
l'infermiera che durante la notte tra il 20 e il 21 luglio 2001, si
trovava in servizio presso la sala medica allestita dal Genoa Social
Forum. Poi è stato sentito Arnaldo Cestaro, 66 anni, di Vicenza, divenuto
una delle persone più fotografate e intervistate dopo il G8. Il momento
più impressionante tra i racconti resi, è stato quando l'uomo ha detto che
nella palestra si sentiva ripetutamente chiamare mamma. Mamma in tutte le
lingue. «Chiamavano mamma piangendo - ha aggiunto Arnaldo Cestaro - quei
poveri ragazzi venuti a Genova per una manifestazione pacifica, che sono
stati picchiati con una violenza inaudita. Senza ragione. Nella
disperazione, nella sofferenza riuscivano soltanto invocare la loro mamma».
Monica Battifora ha raccontato di essere entrata nella palestra
dell'istituto quando ormai i giovani erano stati trasferiti a Bolzaneto.
Ha descritto il forte odore di urina che vi ha trovato. Ha detto poi che
c'erano vistose macchie e schizzi di sangue ovunque. L' infermiera,
interrogata dai due pm titolari dell'inchiesta Enrico Zucca e Francesco
Cardona Albini, ha aggiunto che quando avvenne l'irruzione nella scuola si
trovava alla finestra dell'istituto Pascoli, di fronte al Diaz. Ha detto
di aver visto in mezzo alla strada un ragazzo terrorizzato che teneva le
mani alzate. «I poliziotti in divisa e elmetto - ha precisato - lo hanno
aggredito. Ognuno di loro che gli passava accanto lo picchiava fino a
quando è crollato a terra. Allora hanno iniziato a prenderlo a calci».
L'infermiera ha quindi raccontato il suo ingresso in palestra, quando non
c'era più nessuno. La testimonianza è durata alcune ore: quindi nel primo
pomeriggio è stata la volta di Arnaldo Cestaro, 66 anni. L'ex sindacalista
di sinistra ha spiegato che stava dormendo all'interno della Diaz insieme
ad alcuni no global. Ad un tratto sentì arrivare di corsa un gruppo di
persone dentro la scuola, aveva pensato che fossero black bloc: invece si
era trovato davanti i poliziotti in divisa ed elmetto, armati di
manganelli. Ha detto che appena giunti in palestra hanno iniziato subito a
picchiare tutti quelli che capitavano davanti a loro.
«Hanno picchiato anche me - ha raccontato - nonostante avessi le mani
alzate. A causa delle botte ricevute ho avuto danni fisici che non mi
hanno più permesso di riprendere il lavoro. Mi hanno percosso con i
manganelli, mi hanno dato anche calci: un poliziotto in borghese aveva
detto loro di fermarsi, ma loro continuavano. Ho riportato la frattura di
un braccio, di una gamba e di due costole».

.
.