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23.02.04

Secolo xix: Burlando con Pericu

N.B.: Claudio Burlando e' il piu' accreditato esponente del centro sinistra a
presentarsi come acndidato alla Presidenza della Regione Liguria

dal secolo xix

Intervista sul G8 Processo ai no global Burlando con Pericu

«Non comprendo perché si carichi di significato politico una vicenda che non ne ha. Il Comune di Genova ha compiuto un atto dovuto costituendosi parte civile contro i 26 presunti responsabili delle devastazioni del G8». Il deputato diessino Claudio Burlando scende in campo a fianco del sindaco Pericu e dice che la giunta genovese si dovrà comportare allo stesso modo nei confronti di eventuali poliziotti rinviati a giudizio per i fatti alla scuola Diaz. «Come non esiste alcun giudizio negativo nei confronti del Movimento no global - puntualizza Burlando - così una costituzione civile nei confronti di ben individuati poliziotti non potrà significare una censura nei confronti della Polizia».
Intanto la delibera ha innescato una grave crisi a sinistra. Bertinotti è sceso in campo. Come se ne esce... illesi?
«Nell'intervista di Bertinotti al "Secolo" ho colto una via d'uscita quando il segretario di Rifondazione ha chiesto a Pericu una dichiarazione politica a 360° che contempli l'impegno a costituirsi parte lesa nei confronti dei poliziotti eventualmente rinviati a giudizio per le vicende del G8. Tornando alla delibera attuale: mi risulta ci sia stata una precisa sollecitazione da parte della Corte dei Conti. Pericu non poteva fare altro che adeguarsi, in caso contrario il sindaco e la giunta sarebbero finiti sotto inchiesta. Da qui a concludere che si è trattato di un atto ostile al Movimento ce ne passa. Né vuol dire che i 26 rinviati a giudizio siano effettivamente colpevoli».
Pericu è pronto ad assumersi l'impegno politico di costituire il Comune parte civile contro chiunque abbia recato un pregiudizio a cittadini, beni pubblici e all'immagine della città?
«Lo Stato ha stanziato una quarantina di miliardi delle vecchie lire proprio per indennizzare danni, alle persone e alle cose, nel corso del G8. E' abbastanza chiaro che si sono verificati fatti gravi anche da parte delle forze dell'ordine, dai quali sono derivati danni alle proprietà pubbliche e alle persone. Dietro le devastazioni alla scuola Diaz ci sono un accoltellamento inventato e due molotov portate all'interno per precostituire la prova che la scuola era occupata da pericolosi devastatori».
Insomma, una tempesta in un bicchier d'acqua o una seria minaccia alla stessa sopravvivenza della giunta Pericu?
«La questione di fondo è che si è voluto dare (anche da parte di don Gallo) a questo atto amministrativo un significato che non ha. Proprio il sindaco Pericu è stato un apprezzato protagonista di quelle drammatiche vicende. Oggi si fa giustamente carico, oltrechè dei danni materiali subìti dalle proprietà pubbliche, anche dei danni all'immagine complessiva della città. Anziché polemizzare con lui mi sembrerebbe giusto preoccuparsi di isolare le frange violente, come il Movimento ha già dimostrato di saper fare, fin dalla grande manifestazione di Firenze».
Non si tratta per caso delle prime avvisaglie della campagna elettorale? Dopo Rifondazione anche il Correntone Ds contesta la delibera.
«Non lo so e non voglio fare dietrologie. Dell'intervento del Correntone non si sentiva la mancanza. I due assessori espressi da Rifondazione Comunista avevano votato a favore della delibera. Se un uomo certamente non timido come Giordano Bruschi si schiera contro l'iniziativa del suo partito è evidente che è il momento per Rifondazione di chiarirsi al proprio interno».
Pericu lascia intendere che la crisi potrebbe condurre alle estreme conseguenze.
«A giudizio unanime Pericu ha gestito il G8 con straordinario equilibrio e il voto amministrativo del 2002 ne è la conferma diretta. Ne abbiamo discusso a fondo anche in Federazione e siamo giunti precisamente alle conclusioni che ho appena illustrato. Pericu non sta affatto forzando la mano e neanche Bertinotti, quando invoca la soluzione a 360°».
Sperando che basti per evitare altre contestazioni nella Sala Rossa di Tursi...
«Più che la scritta "Siamo tutti devastatori", issata dai contestatori, mi avrebbe fatto piacere leggere "Siamo tutti pacifisti". Pericu non può essere fatto passare per un nemico del Movimento, i cui esponenti pacifici erano stati accolti con simpatia e ospitati allo stadio Carlini».

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