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11.03.08

Secolo xix Accuse anche ai medicifalsarono i referti

Secolo xix

Accuse anche ai medicifalsarono i referti
il processo per le violenze al g8


Nei guai anche cinque agenti dell'ufficio matricola della caserma
di Bolzaneto. Oggi
le richieste dell'accusa


11/03/2008
GENOVA. Battute finali della requisitoria dei pm Patrizia Petruzziello e
Vittorio Ranieri Miniati nel processo per le violenze che si consumarono
nella caserma di Bolzaneto durante il G8 genovese. Dopo il colpo di scena
dell'ultima udienza con la richiesta di trasmissione degli atti per falsa
testimonianza nei confronti di una decina di carabinieri, ieri i pm hanno
illustrato le posizioni degli addetti all'ufficio matricole e dei cinque
medici che a Bolzaneto ebbero a che fare con i manifestanti arrestati. I
primi sono accusati di falso ideologico, mentre per i medici il capo
d'imputazione parla di abuso d'ufficio e omissione di refertazione. Per
oggi sono attese, invece, le richieste di pena per i 45 imputati. A loro,
i due pm contestano ben 120 capi d'accusa. La maggior parte dei reati però
cadrà in prescrizione già nel gennaio del 2009, il che significa che la
sentenza, qualsiasi essa sia, non potrà mai superare i tre gradi di
giudizio. Dopo aver analizzato nelle passate udienze le presunte
responsabilità di funzionari della polizia di Stato e di quella
Penitenziaria, i pm sono passati dunque ieri ad illustrare le accuse nei
confronti degli addetti all'ufficio matricola, sei in tutto e tutti
accusati di falso ideologico per aver "accomodato" le dichiarazioni di
primo ingresso degli arrestati alla Diaz.
In sostanza, in particolare gli stranieri, sarebbero stati costretti a
firmare dei modelli precompilati nei quali dichiaravano di non voler
avvisare del fermo né i famigliari, né il consolato competente. Imputati
sono i tre esecutori materiali (Giovanni Amoroso, Michele Sabia Colucci,
Marcello Mulas) che stilarono i fogli d'ingresso dei detenuti, usando -
secondo l'accusa - delle fotocopie per sveltire il lavoro; il
sovrintendente Egidio Nurchis che li siglò tutti e quindi non poteva non
essere a conoscenza di quanto vi era scritto, e due ispettori, il capo
matricola Paolo Tolomeo e Giuseppe Fornasiri, per il quale però
Petruzziello e Miniati hanno chiesto il proscioglimento «in quanto non è
stato possibile dimostrare che fosse a conoscenza dei fatti».
Paradossalmente il falso ideologico è uno dei reati più gravi contestati
nel processo per i fatti di Bolzaneto e con i tempi di prescrizione più
lunghi.
I pm sono passati quindi ad analizzare le posizioni dei cinque medici che
nella caserma si occuparono dei detenuti: Giacomo Toccafondi, Adriana
Mazzoleni, Sonia Sciandra, Aldo Amento e Marilena Zaccardi. Nei loro
confronti l'accusa è abuso d'ufficio e omissione di referto. Alla
dottoresa Sciandra viene contestato anche il falso ideologico per non aver
riportato nel diario clinico, le dichiarazioni di una paziente su un suo
problema fisico. Dopo le richieste di pena la parola passerà ai difensori
delle parti civili. Il primo a parlare sarà l'avvocato Stefano Bigliazzi.
Isabella Villa

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