10.11.07
secolo xi G8 sfida di Cossiga
Commissione G8, sfida di Cossiga
al processo le arringhe dei difensori
«Se la fanno non voto per la maggioranza». Corteo di protesta, il sindaco Vincenzi si defila
Genova. E' un coro unanime quello dei difensori dei 25 manifestanti accusati di aver compiuto atti di devastazione e saccheggio in occasione degli scontri che si verificarono durante il G8 genovese. L'accusa sostenuta dai pubblici ministeri Anna Canepa e Andrea Canciani ha sollecitato una condanna a 225 anni di carcere: le difese rispondono con la richiesta di assoluzione e, in subordine, la derubricazione dei reati in furto e danneggiamento.
Proprio per contestare le richieste dei pm e per sollecitare una commissione parlamentare di inchiesta sul G8, sabato 17 si terrà a Genova una manifestazione che fa però registrare parecchie defezioni. Dopo quella della Cgil, contestata dall'europarlamentare Vittorio Agnoletto che ha invitato «i lavoratori e i delegati del sindacato a disobbedire alle decisioni dei vertici della Cgil e a venire in migliaia a Genova come fecero nel 2001», ieri è stata la volta del sindaco di Genova, Marta Vincenzi. «Non credo che sia giusto che un sindaco partecipi a manifestazioni come questa - ha commentato - Sarò in Comune a vigilare sulla città. Mi auguro che sia una manifestazione grande, democratica e pacifica». E anche per quanto riguarda i vari assessori che compongono la giunta - è stato detto - nessuno parteciperà in veste ufficiale: «Chi sarà al corteo ci sarà a titolo personale».
Vincenzi è tornata però a ribadire la necessità di una commissione di inchiesta. «Genova ha bisogno di togliersi dalla testa il dubbio che ci siano stati momenti di sospensione della democrazia al G8 - ha osservato -. Sono fra coloro che desiderano che si faccia piena luce, la verità giudiziaria non basta. E nel dirlo non penso di sostenere una posizione di parte perché la verità politica mi sembra un obiettivo importante per chi ha manifestato e anche per i poliziotti intervenuti». Non è d'accordo con lei l'ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga che da Roma minaccia di «far cadere il governo e portare allo sciglimento del Parlamento» se l'esecutivo proseguirà nella costituzione della commissione. «Una commissione d'inchiesta per i fatti del G8 , mi sembra non solo politicamente, ma anche istituzionalmente scorretta, - ha commentato - anche perché in questi giorni sono in corso dei processi».
E infatti a Palazzo di Giustizia si cerca di arrivare alla verità processuale. Nel filone relativo agli scontri di piazza, dopo l'avvocato Ezio Menzione che martedì aveva chiesto l'assoluzione con formula piena del suo assistito Paolo Dammicco «accusabile al massimo - come ha sottolineato il legale - di furto e danneggiamento», ieri la parola è passata ad altri due legali Raffaella Multedo che difende Vincenzo Vecchi (per lui i pm hanno chiesto 14 anni di carcere e una multa di 2.500 euro) e Emanuele Tambuscio, difensore di Antonio Fiandra (6 anni). L'avvocato Tambuscio, che finirà la sua arringa martedì prossimo (ma ha già annunciato che chiederà l'assoluzione del suo assistito ) ha ricostruito la dinamica del corteo delle "tute bianche" sottolineando come sarebbero stati presentati episodi non veri: «Ho segnalato al Tribunale alcune false testimonianze di funzionari di polizia e carabinieri ascoltati in fase dibattimentale, spero che se ne terrà conto».
In precedenza l'avvocato Multedo aveva chiesto il ridimensionamento delle imputazioni a carico del suo assistito accusato tra l'altro di rapina a un fotografo. Per questo reato il legale ha chiesto la piena assoluzione, mentre ha sollecitato la derubricazione dei reati di devastazione e saccheggio, in furto, danneggiamento e resistenza, in quanto Vecchi sarebbe stato effettivamente ripreso in azione in corso Torino, ma i reati a lui contestaabili sarebbero decisamente di minor peso rispetto alle accuse. Le arringhe della difesa dovrebbero concludersi all'inizio di dicembre.
Isabella Villa
10/11/2007