15.11.07
secolo xi corteo no global centro out
http://www.ilsecoloxix.it/genova/view.php?DIR=/genova/documenti/2007/11/12/&CODE=ad81718a-9129-11dc-9ed0-0003badbebe4
No global, centro out
Guarda il percorso del corteo
Daniele Grillo
Simone Schiaffino
«Una città in sofferenza. Con il corteo, sabato pomeriggio, che di fatto
provocherà il blocco del traffico in tutto il centro, per gran parte della
giornata». Il prefetto di Genova Giuseppe Romano parla a nome di tutte le
autorità che hanno preso parte ieri pomeriggio al Comitato provinciale per
l’ordine e la sicurezza, permettendo soltanto al sindaco Vincenzi, in
chiusura di un brevissimo momento di conferenza stampa, di esprimere il
suo punto di vista. L’incontro, al piano nobile del palazzo della
prefettura, è stato indetto ad hoc per organizzare la giornata di
manifestazione di sabato prossimo.
Pochi concetti, espressi misurando le parole, tentando una difficile
(impossibile?) mediazione tra un percepibile senso di preoccupazione e
affermazioni di tranquillità . Come dire, speriamo per il meglio ma saremo
pronti al peggio. Dice il rappresentante dello Stato: «non ci sono ragioni
per temere episodi di violenza». Ma la morte del tifoso laziale Gabriele
Sandri, avvenuta domenica ad Arezzo per mano di un poliziotto, getta
un’ombra inquietante sulla manifestazione di Genova. Una città che ha
ancora ferite aperte per gli scontri del G8 del luglio 2001. E nella
quale, secondo le previsioni, si riverseranno sabato trentamila
manifestanti da tutta Italia e oltre.
«La nostra linea di azione non sarà né morbida né dura. Sarà la linea che
paga - prosegue Giuseppe Romano -. E questo evento, che non vietiamo
perché è la Costituzione stessa che permette la libera manifestazione del
pensiero, non deve essere l’eco delle tristi giornate che hanno oscurato
Genova sei anni e mezzo fa».
Al tavolo del comitato c’erano gli organizzatori della giornata del 17.
Seduti di fronte a loro amministratori, rappresentanti della procura e
autorità di sicurezza: tra gli altri il questore Salvatore Presenti, il
comandante provinciale del carabinieri Rosario Prestigiacomo, i vertici di
guardia di finanza, polizia municipale, il sindaco e l’assessore alla
Sicurezza Francesco Scidone. «E non chiedeteci quanti poliziotti, quanti
carabinieri, perché il numero non lo diciamo: i nostri uomini saranno
esattamente quanti servono».
Quanto uomini servono a garantire il pacifico svolgimento di una
manifestazione così imponente e critica? «La polizia ci sarà - dice il -
prefetto. Anche in borghese, mescolata ai manifestanti. Il corteo si
snoderà secondo il tracciato concordato con gli organizzatori - vedi
grafica sopra, ndr -. E non sarà consentito ai dimostranti effettuare
deviazioni». Prima di concedere qualche minuto alle parole del sindaco
Marta Vincenzi, Romano si sbilancia in una previsione ottimistica («con
questo corteo pacifico e sereno faremo decantare i veleni rimasti a Genova
dal G8 del 2001») e risponde all’unica domanda rivolta da uno dei molti
cronisti presenti: un commento sul giovane tifoso ucciso ad Arezzo da un
agente di polizia. «I fatti di ieri (domenica, ndr) possono creare motivi
di attrito tra polizia e manifestanti, durante la manifestazione. Ma,
personalmente, esprimo ancora una volta il mio attaccamento alle forze di
polizia».
Dice, invece, il sindaco Marta Vincenzi di essere soddisfatta
dell’organizzazione della manifestazione. Spiega alla stampa che il suo è
un forte richiamo alla sensibilità di tutti i partecipanti, al senso di
responsabilità . Anche alle istituzioni stesse, non solo ai no global. E fa
due raccomandazioni. «Sconsigliamo ai cittadini di utilizzare sabato i
mezzi privati - aggiunge Vincenzi - perché la viabilità sarà critica. E
chiediamo ai commercianti di tenere aperti negozi e locali pubblici. Non
sarebbe giustificato chiudere le saracinesche».
Entro venerdì il Comune sarà in grado di annunciare quali sono gli orari
delle corse in più dei mezzi di trasporto pubblico. Un accorgimento
previsto per scongiurare l’invasione di auto private nel centro cittadino.
Intanto rimane da risolvere la “questione trasporti†per chi arriverà da
fuori. I parlamentari di Rifondazione comunista stanno ormai da giorni
contrattando con Trenitalia per ottenere almeno du treni speciali dal Sud.
Ma le associazioni e i partiti un po’ in tutta Italia si stanno giÃ
attivando per organizzare pullman e carovane di auto. Ma cosa succederà il
17 novembre a Genova? «Il concentramento è previsto per le 15 presso la
stazione della metropolitana di Principe - spiega Domenico Chionetti,
collaboratore di Don Andrea Gallo presso la Comunità di San Benedetto al
Porto - il corteo partirà mezzora dopo o al massimo alle 16». Nessuna
variazione sul percorso stabilito e approvato dalla questura nei giorni
scorsi. Davanti un unico striscione con su scritto “La storia siamo noiâ€,
sostenuto dai ragazzi della Comunità di San Benedetto. Dietro i
manifestanti, ma senza bandiere né striscioni, «e anche i parlamentari
verranno invitati, compreso Agnoletto, ad accomodarsi nelle retrovie».
Arrivo in piazza De Ferrari e, a partire dalle 20, concerto di Roy Paci,
Assalti Frontali, Zulu e Bisca. A chiudere l’happening sarà don Andrea
Gallo, che però non è l’unico sacerdote che ha dato adesione alla
manifestazione: tra i partecipanti ci saranno anche il “sacerdote
no-global†don Vitaliano Della Sala e don Alessandro Santoro, fondatore
della Comunità Le Piagge di Firenze. È previsto l’arrivo di molti
giornalisti,quindi verrà allestito un Media Center, e come successe per il
G8 la comunità di don Gallo rimetterà in piedi il suo “Bar Clandestinoâ€
per dare ristoro a chi interverrà .