04.02.10
Repubblica Genova "Quella notte alla Diaz", il G8 a fumetti
"Quella notte alla Diaz", il G8 a fumetti
Dagli scontri di piazza a Bolzaneto, gli eventi del luglio 2001
nell´originale cronaca del disegnatore Christian Mirra
L´artista fu tra i 98 manifestanti arrestati dopo l´assalto alla scuola di
via Cesare Battisti
MASSIMO CALANDRI
"E dire che quell´estate era cominciata proprio bene…". L´estate del 2001,
l´estate del G8 di Genova. Christian Mirra (1977), oggiAggiungi un appuntamento per oggi illustratore e
fumettista di fama internazionale, diviso tra l´Italia e Barcellona, nel
luglio di otto anni fa guardava incantato le fiamme d´un falò sui monti
alle spalle di Benevento. E progettava la vacanza più romantica della sua
giovane vita. Ventiquattr´ore più tardi avrebbe conosciuto l´orrore della
notte cilena. Un orrore che ha raccontato e disegnato in maniera esemplare
in "Quella notte alla Diaz. Una cronaca del G8 di Genova" (Guanda
Graphic), graphic novel da oggiAggiungi un appuntamento per oggi in libreria. Centinaia di tavole che
rievocano la drammatica irruzione della polizia nell´istituto scolastico
di via Cesare Battisti, il massacro e l´arresto illegale di 98 no-global
inermi. Le urla. Il buio. Il sangue. Christian era uno di loro. Ed ha
raggiunto l´orlo dell´abisso, ha guardato di sotto. Ci è finito dentro.
"Forse solo attraverso l´esperienza diretta ci si può spogliare dei
pregiudizi. E comprendere la gravità dei fatti", spiega. E dopo la scuola
disegna l´angoscia del ricovero in ospedale, piantonati da agenti ubriachi
di violenza ed altri che non si capacitavano di quella follia. Poi le
torture nella caserma di Bolzaneto. Lo smarrimento del "dopo", il ritorno
alla vita "normale". E l´umiliazione dei processi, il tono quasi beffardo
ed aggressivo di chi difendeva i massacratori. Quel ritornello maledetto,
appena sussurrato: "In fondo ve la siete andata a cercare, potevate
starvene a casa". Vale la pena di riprendere un paio di citazioni. La
prima di Orwell: "Ben presto nella mia vita ho scoperto che nessun evento
è raccontato correttamente dai giornali". E un´altra, che riporta alcune
parole coraggiose pronunciate a suo tempo dal questore Salvatore Presenti:
"E´ possibile che qualcuno commetta degli errori (…). Ma loro non hanno
scusanti, non hanno giustificazioni. E se sbagliano, pagano. Non si può
essere indulgenti con chi porta la divisa e ha due volte il dovere di
comportarsi bene, di dare l´esempio". Vale allora la pena di ricordare che
tra due settimane ricomincia il processo d´appello per l´assalto alla
Diaz. Il 5 marzo è attesa la sentenza di secondo grado per Bolzaneto.
"Volevo contribuire a preservare la memoria sui fatti del 2001 – spiega
Christian Mirra -. Mi resta tanta amarezza. Ma ho la soddisfazione di aver
lasciato una traccia di verità. Spero che sia raccolta, magari proprio da
qualche poliziotto. E che aiuti a fare in modo che ciò che è accaduto a
Genova non si ripeta".