03.06.11
Repubblica Genova Due condanne, una carriera Mortola promosso questore
Dieci anni dopo la "macelleria messicana" alla Diaz una decisione che fa discutere
Due condanne, una carriera Mortola promosso questore
MARCO PREVE
A DIECI anni dal G8 di Genova viene promosso a questore il funzionario condannato in appello sia per la "macelleria messicana" della scuola Diaz che per la complicità con l´ex capo della Polizia Gianni De Gennaro nel falsare le deposizioni dei testi: Spartaco Mortola, dirigente Digos nel luglio 2001, è diventato questore. Il sindacato Silp-Cgil grida allo scandalo, ma la nomina rientra in una strategia ben precisa del Viminale e dei vertici della Ps.Il messaggio che arriva da Roma, dal capo della polizia Antonio Manganelli in primis, è quello che conferma l´atteggiamento tenuto in questi dieci anni dai vertici del corpo, in barba al malessere di centinaia di funzionari e migliaia di agenti: "Quelli della Diaz non si toccano". Anche se si attende ancora il verdetto della Cassazione, le pesanti condanne di secondo grado (pene fino a 4 anni) non hanno mai, di fatto, interrotto la progressione delle carriere degli alti funzionari come Francesco
Gratteri, Giovanni Luperi, Gilberto Caldarozzi, ai vertici dell´antiterrorismo e dell´antimafia.
Mortola fu condannato a tre anni e 8 mesi per i falsi dei verbali di arresto della scuola Diaz e a un anno e due mesi (due in meno di De Gennaro) per l´induzione alla falsa testimonianza dell´allora questore di Genova Francesco Colucci.
Roberto Traverso, segretario genovese del Silp Cgil firma un comunicato durissimo: «L´annuncio della nomina a Questore del dottor Mortola con decorrenza 1° gennaio 2011, non aiuta chi, come il Silp per la Cgil, si batte ogni giorno per l´immagine e i valori democratici della Polizia di Stato. Oggi siamo amareggiati e preoccupati, perché in un momento delicato e fondamentale per la nostra categoria, crediamo che il Dipartimento della Ps abbia perso un occasione per dare un segnale di rottura».
Traverso si fa portavoce del malessere di tanti poliziotti della truppa, di quelli che non appartengono ai gruppi di vertice e che anche nelle vicende G8 sono gli unici ad aver pagato un prezzo: «C´è una base che chiede finalmente tutela per coloro che appartengono alla «truppa» e che per responsabilità oggettive, sono stati abbandonati, parcheggiati in un «limbo» ammantato da una livida cappa a forma di «prescrizione» alla stessa stregua di chi di responsabilità, se non altro deontologiche, ne ha, eccome».
Sorprende il sindacato l´assoluta mancanza di senso dell´opportunità del Viminale: «Sarebbe stato importante attendere almeno l´esito della sentenza della Corte di Cassazione, visto che il dottor Mortola è stato condannato anche in appello all´interdizione dai pubblici uffici». Traverso, infine, auspica un ricongiungimento istituzionale tra Procura e Questura di Genova che certo non è avvenuto dopo le dichiarazioni del prefetto Manganelli improntate più alla rimozione che all´approfondimento. Infine una considerazione a pochi giorni dalle celebrazioni dei dieci anni dal G8 del 2001: «Scelte come questa non aiutano in particolare a Genova una città dove il tempo per certi argomenti sembra non voler scorrere e dove da tempo il Silp Cgil sta contribuendo con forza a prendere le distanze da chi non perde occasione per strumentalizzare e destabilizzare la piazza».