24.07.11
repubblica genova Cinquecento agenti, ma nessuno li ha visti
Cinquecento agenti, ma nessuno li ha visti
Molti negozi chiusi ma a Sottoripa Chi non si è lasciato spaventare fa affari d´oro
Neppure una divisa, né un blindato di polizia e carabinieri lungo i quattro chilometri di tragitto, da piazza Montano a Caricamento. Eppure 500 uomini in tuta antisommossa ieri sono stati pronti ad intervenire, "nascosti" tra le parallele di via Cantore, sulle alture di Sampierdarena a non meno di 200 metri dal corteo; persino dentro l´androne della stazione dei carabinieri della Maddalena un numero impressionante di uomini con casco e scudo, pigiati come sardine. Inoltre, una cinquantina di agenti in abiti borghesi (soprattutto della Digos) ha controllato con discrezione che tutto andasse per il verso giusto. Non ce n´è stato bisogno, non si sono vissuti momenti di particolare tensione: a parte qualche isolato episodio finito con qualche scritta sui muri. In via Cantore 34, nella sede della Lega Nord, un gruppo di manifestanti dei centri sociali ha sporcato la targa e scritto "Ieri i terroni, oggi gli stranieri, Genova non sarà mai Padania". Per il resto il "blocco nero" non si è visto. O meglio, non si sono visti i "Black Bloc" del 2001. Lo spezzone di anarchici con le magliette nere e la stella rossa si è limitato agli slogan contro polizia e carabinieri, qualche fumogeno e tre grossi petardi sparati sotto il tunnel di Caricamento. Durante le due ore e mezza di corteo, il discreto servizio d´ordine (riconoscibile dal nastro verde al braccio) organizzato dalle sigle che hanno organizzato la manifestazione, ha tenuto garbatamente sotto controllo le frange più irrequiete. Tutto è andato come auspicava il prefetto Francesco Antonio Musolino, che alla vigilia ha assicurato la massima tranquillità. Ciò nondimeno, soprattutto Sampierdarena è stata militarizzata con discrezione. Anche se i timori da parte della popolazione non sono mancati: a parte qualche "coraggioso", negozi chiusi e saracinesche abbassate in via Cantore, via Milano, via Gramsci e Caricamento. Si sono viste persino le vetrate coperte da cartoni e tendoni. Soltanto alle 17,25, quando la coda del corteo è giunta in via Dino Col, in piazza Montano qualche negozio ha acceso le insegne. Chi ha tenuto aperto, però, ha fatto affari, tanto che nei bar di Sottoripa i manifestanti hanno fatto piazza pulita.
(g. fil.)