26.07.07
rassegna stampa 23 luglio 2007
Secolo XIX
G8 a La Maddalena: il ‘no’ dei Movimenti parte da Genova
Inizia da Genova, la città che nel 2001 ha visto il G8 con gli occhi dei
pestaggi e della morte, il primo passo verso l’organizzazione dei
movimenti che diranno no al supervertice dei Grandi alla Maddalena. La
prima riunione, informale, è decisa nell’ultimo giorno delle
manifestazioni in ricordo dei fatti di piazza Alimonda, di via Tolemaide e
dei massacri delle caserme Diaz e Bolzaneto. Sono idee per adesso senza
forma, quelle della rete dei movimenti che, dice Agnoletto, «farà un
appello al Social forum mondiale afffinché il governo italiano torni
indietro e rinunci all’ organizzazione di un meeting tanto inutile quanto
costoso». Si trovano, al cinema Corallo di Genova, tutte le istanze della
ribellione, dopo una tre giorni fatta di fiaccolate, manifestazioni,
partite di calcio e striscioni: i no Tav, i comitati per l’ acqua, quelli
che protestano contro l’ ampliamento della base americana di Vicenza, i no
war, i no Nato e tanti altri ancora.
Perché, dicono, «quanto è successo a Genova nel 2001 non si può
dimenticare» e quindi «non si può decidere autonomamente, e sopra la testa
dei cittadini, un avvenimento analogo senza che prima non sia saputa la
verità e fatta giustizia su quanto è avvenuto». E il primo compito, dicono
tutti, è quello di «informare. Informare la gente su cosa sia veramente il
G8, una cosa inutile che partorisce iniziative inutili, che non serve a
niente e che costa miliardi». Ma è il dato politico che torna, ancora una
volta, a sostenere il `no´ del social forum e del network dei Movimenti.
Il dato politico è il j’accuse al governo di centrosinistra non solo di
promuovere, il presidente del Consiglio Prodi con il ministro degli esteri
D’ Alema, la sede della Maddalena, quanto il «far finta che a Genova nel
2001 non sia successo niente: non la morte di Carlo Giuliani, non i
pestaggi della polizia, non i massacri in strada».
«Sono gli stessi che nel 2000 scelsero Genova come città ospitante del G8,
gli stessi che chiamarono esperti americani per addestrare le forze dell’
orine, gli stessi - dicono - che autorizzarono l’ uso del Cs, un gas
considerato illegale». Il governo di centrosinistra è lo stesso «che
promuove l’ex capo della polizia che allora fu responsabile dell’ ordine
pubblico e ha messo al suo posto il delfino di de Gennaro, Manganelli». Le
idee, nella stretta sala del cinema Corallo, fioriscono come sempre, tutte
diverse anche se univoche. E univoca arriva la richiesta «ai protagonisti
del cosiddetto `cantiere della sinistra´» e «ai parlamentari: costringete
il governo a rinunciare alla Maddalena come sede del futuro G8», perché il
problema non è solo l’ isola della Maddalena ma il G8». Per tutti e tre i
giorni di manifestazione, il `no´ al G8 sull’ isola sarda ha pervaso
interventi, ricordi, iniziative. È tornato nelle parole dei parlamentari
che hanno preso parte al corteo dallo stadio Carlini a piazza Alimonda,
durante i dibattiti, nella mostra itinerante che ricorda i pestaggi e le
botte e la morte di Carlo. Un `no´ che sta per essere costruito dal
network dei Movimenti me cementato dal social forum internazionale, quindi
un `no´ «che sarà compatto e granitico».
«G8: errare è umano, perseverare è diabolico»
da genova alla maddalena
L'eurodeputato Agnoletto
contro D'Alema e Prodi per il nuovo vertice dei Grandi in Italia, nel
2009: «Non è bastato quello del 2001?»
23/07/2007
Genova. Riparte dalla città che nel 2001 ha visto il G8 con gli occhi dei
pestaggi e della morte - ricordati sei anni dopo con tre giorni di
dibattiti, manifestazioni e una fiaccolata, sabato sera - il no a un nuovo
G8 in Italia. E' un no secco e chiarissimo al supervertice dei Grandi alla
Maddalena, programmato per il 2009. La prima riunione, informale, è stata
decisa ieri, ultimo giorno delle manifestazioni in ricordo dei fatti di
piazza Alimonda, di via Tolemaide e dei massacri delle caserme Diaz e
Bolzaneto.
L'eurodeputato Vittorio Agnoletto va giù durissimo: «Errare è umano,
perseverare è diabolico. E' una vergogna parlare di un nuovo G8 in Italia
quando ancora non c'è verità e giustizia riconosciute sul piano
giudiziario e politico sui fatti di Genova». E anticipa che «farà un
appello al Social forum mondiale affinché il governo italiano torni
indietro e rinunci all'organizzazione di un meeting tanto inutile quanto
costoso». Ma «quanto è successo a Genova nel 2001 non si può dimenticare».
E «non si può decidere autonomamente, e sopra la testa dei cittadini, un
avvenimento analogo senza che prima non sia saputa la verità e fatta
giustizia su quanto è avvenuto». Non manca il j'accuse al governo di
centrosinistra che promuove la Maddalena e «fa finta che a Genova nel 2001
non sia successo niente: non la morte di Carlo Giuliani, non i pestaggi
della polizia, non i massacri in strada».
Il premier Romano Prodi e il ministro degli Esteri, Massimo D'Alema -
insistono i no global - «sono gli stessi che nel 2000 scelsero Genova come
città ospitante del G8, gli stessi che chiamarono esperti americani per
addestrare le forze dell'ordine, gli stessi che autorizzarono l'uso del
Cs, un gas considerato illegale».
Rimarca Agnoletto: «Qui stiamo perseverando e ripercorrendo le stesse
strade che hanno portato alla tragedia di Genova. Non dimentichiamo che
anche Genova fu scelta direttamente da D'Alema, che oggi da ministro degli
Esteri ha annunciato assieme a Prodi la scelta della Maddalena. Il
percorso che hanno fatto è lo stesso, come se nulla fosse successo.
Questo, per chi fa politica non ha scusanti».
Conclude l'europarlamentare: «E' drammatico vedere che le persone che
propongono la Maddalena sono le stesse che erano al governo quando sono
stati scelti i gas banditi dalle convenzioni internazionali. O quando sono
stati acquistati i famosi "tonfa". O quando sono stati chiamati gli
esperti americani per addestrare le forze dell'ordine. Un minimo di
autocritica sarebbe un atto dovuto».
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Repubblica
Agnoletto: "Il G8 alla Maddalena è un insulto"
la polemica
GENOVA - «Il G8 alla Maddalena è un insulto». Vittorio Agnoletto, al
termine della tre giorni di commemorazioni dei fatti di Genova di sei anni
fa, attacca il governo Prodi sulla decisione di ospitare nell´isola sarda
il summit dei Grandi del 2009.
«Parlare di un nuovo G8 in Italia quando ancora non ci sono verità e
giustizia riconosciute su ciò che successe a Genova è una vergogna - ha
dichiarato ieri l´eurodeputato, a margine della prima riunione della Rete
italiana dei Movimenti -. Proporre ai vertici delle forze dell´ordine le
stesse persone che hanno gestito Genova è un insulto alla democrazia». I
Movimenti preannunciano un appello al Social forum mondiale affinché
Palazzo Chigi ritorni sui propri passi. «Chiediamo alle forze politiche
della sinistra al governo di svolgere il loro ruolo e votare contro questa
decisione invece di fare finta che nel 2001 non sia successo nulla