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14.12.06

Mercantile: Placanica Volevano che ci scappasse il morto

corriere mercantile

Placanica: "Tutto organizzato perche' ci scappasse il morto"

L'ex carabinieere continua la sua battaglai su piazza Alimonda: "Ci sono molte,
troppo cose che non quadrano. Dal bidone all'ambulanza gia' sul posto."

"Ho visto dal filmato che il bidone era stato posizionato prima che arrivassimo,
come l'autoambulanza di cui parla Giuliani senza alcun ferito da caricare.
Quindi e' vera la tesi che ci doveva scappare il morto?"
A porsi l'interrogativo e' Mario Placanica, l'ex carabiniere accusato e poi
prosciolto per la morte di Carlo Giuliani in occasione del G8 di Genova.
Placanica torna a rivivere quei momenti tragici in piazza Alimonda e pone altre
domande.
"Nell'istante in cui Carlo cade - dice - un uomo con la maglietta rossa si piega
immediatamete a raccogleire qualcosa. L'ho visto nelle immagini.
Forse era il mio colpo? E chi era? Un infiltrato? Non aveva passamontagna ne'
maschera non sarebbe stato difficile identificarlo.
Ricordo benissimo quando la camionetta si blocca davanti al cassonetto.
Un militare nascosto (chi era forse il maresciallo Amatori?) che poi entra non
so il momento preciso.
Mi sono fatto due ipotesi e penso possano aprire un grosso dubbio. A chi da
Cavataio la mia pistola?
Perche' poi si contraddice nll'interrogatorio dicendo di non aver sentito gli
spari?
Poi se la camionetta la sposta Cavataio perche' entra quel maresciallo? Coa
doveva fare? molti filmati non sono integrali ne ho la certezza.
Una prova sta nel fatto che in nesun filmato si vede che dopo gli spari si apre
il portellone posteriore per far salire Rando, il carabiniere con lo scudo per
ripararci. Monai nelle dichiarazioni vede rando dietro.
E' davanti che deve ricordare se ha visto qualche anomalia. Voglio la verita'
quanto la vuole lui.
Io ero sdraiato, non ho potuto vedere cosa accadeva davanti."
"Qualcuno - afferma l'ex carabiniere - non aspettava altro che questa mia
ulteriore dichiarazione ma, nonostante tutte le altre non ho visto nulla di
concreto, se non offese e accuse che vanno ad aggiungersi alle precedenti.
"Secondo me - prosegue - sono di fondamentale importanza affinche' venga fatta
luce sui fatti di piazza Alimonda e su come e' avvenuto il mio congedo sul quale
forniro' delucidazioni e documenti ad ogni richiesta.
Questo per far vedere cosa valgono le istituzioni in Italia se non ad annullare
completamente una persona solo per paura che possa parlare.
E meno male che mi hanno lasciato vivo anche se in parecchie occasioni me la
sono veduta brutta.
Occasioni volute da chi o da che cosa?
Come l'incidente anomalo che mi accadde nel 2003 guarda caso alcuni mesi dopo la
mia dichiarazione sul Corriere della sera sui miei dubbi, gia' volevo parlare ma
avevo paura"
"Poi - si chiede ancora Placanica - perche' solo a dicembre sono state
sequestrate le pistole agli altri carabinieri sempre per le indagini sul mio
procedimento"
Perche' cosi 'tardi? Sono forse sorti dei dubbi?
Se avessi colpito io Carlo a quella distanza gli avrei sfigurato il volto.
Un mio colpo fu trovato sul campanile, l'altro non fu mai trovato.
E poi continuo a fare appello a quella signora che quel giorno era affacciata ad
un balcone a piazza Alimonda, al terzo piano.
Mi riferisco alla telefonata fatta con l'ufficiale chesali' dalla signora e che
poi mi racconto' delle cose non vere, tipo che aveva saputo della morte di Carlo
da Mentana alle 20, quando invece si vede vicino al corpo di Carlo insieme a un
altro carabiniere che faceva qualcosa sul corpo.
Che cosa? Quella pietra lo spacco sulla fronte, perche'? Sono pronto in
qualsiasi momento se i signor iGiuliani lo volessero ad incontrarli anche in
forma privata.
"Ho deciso di fare qust'altra dichiarazione - prosegue Placanica - dopo un
incotnro avuto il 6 dicembre scorso a Roma per caso con una persona che mi ha
fatto riflettre molto.
Forse non fu solo un caso, mi procuro' uan profonda emozione e cercai di
ripensare ad ogni piccolo particolare importante per far cambiare qualcosa per
avere giustizia."

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