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01.03.04

Mercantile: la citta' chiede di rispettare le idee di tutti

la citta' chiede di rispettare le idee di tutti

Domani iniziera' il processo nei confronti di 26 manifestanti
accusati di devastazione e saccheggio durante gli scontri al G8. Il
clima purtroppo e' tornato teso. Le colpe? Di tutti. Questa dolorosa
vicenda che 3 anni fa si e' consumata sotto gli occhi dei genovesi
non dovrebbe diventare un pretesto per strumentalizzazioni assortite.
Ci sono fatti che non possono essere ignorati e soprattutto targati a
seconda delle idee politiche. E' opportuno non sollevare polveroni.,
Cominciamo con il rispettare il lavoro dei magistrati e attendere
serenamente l'esito del loro lavoro. Questo discorso riguarda tutti
coloro che sono rimasti implicati negli episodi in quei giorni. Non
c'e' nessun bisogno di tifar per i vari inquisiti, siano essi
manifestanti che tutori dell'ordine. Chi ha commesso reati deve
essere punito. E' doveroso attendere l'esito del dibattimento senza
nessuna forzatura. Nessuno ha diritto di ribaltare la cronaca di quel
luglio, di trasformare le vittime in carnefici e viceversa. I
genovesi hanno visto e sono sufficientemente maturi per giudicare.
Non c'e' bisogno di riproporre quel clima di veleni che ha prodotto
tanti danni sotto tutti i profili. Un Paese democratico accetta
qualsiasi protesta purche' sia civile e corretta. Nessun operaltro
puo' pretendere di violare la legge o di imporre, con la forza, le
proprie idee. Soprattutto il ritorno dei no global nella nostra
citta' non deve rappresentare per nessuno l'ocasione di una lugubre
rivincita. Genova non ha certo bisogno di subire altre ferite, ma di
poter civilmente accogliere tutti nel rigoroso rispetto delle leggi e
del prossimo.
Che i toni siano bassi ch ci si astenga da strumentalizzazioni
politiche si rispettino le idee di tutti, le proteste siano civili.
E' quanto i genovesi chiedono. Ne hanno diritto.
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Haidi Giuliani: "Anche carlo sara' insieme agli imputati"

"Avremo il coraggio di stare vicini a loro sino alla fine, insime a
loro sul banco delgi imputati ci sara' anche carlo.".
Ha concluso cosi' Haidi Giuliani, la mamma di Carlo, il suo
intervento all'incontro giuridico sul reato di devastaione e
saccheggio organizzato dal Comitato Verita' e Giustizia per Genova e
Piazza carlo Giuliani. L'incontro dal titolo "Pena minima 8 anni"
riferito appunto alla pena prevista dal codice penale per i lreato
contestato a tutti i 26 imputati per i quali domani iniziera' il
processo si e' svolto ieri mattina nella sala Cambiaso in sal. S:
Francesco 4. Presenti fra gli altri gli avvocati Riccardo Passeggi ed
Emanuele Tambuscio, inoltre Carlo Gubitosa e Lorenzo Guadagnucci che
ha coordinato i lavori. Per i molti presenti e' stato soprattutt ouna
"lezione di diritto" per capire csa significa e come si concretizza
il reato disciplinato dall'articolo 419 del codice penale.
L'avvocato Riccardo Passeggi dopo aver ricordato che "il reato di
devastazione e saccheggio non e' una novita' nelle legislazioni
codicistiche italiane" ha spiegato dettalgiatamente che d i"bene
giuridico tutelato dalla norma e' l'ordine pubblico ovvero il diritto
del cittadino ad essere inviolato nella sua sicurezza." Ed e' proprio
in questo contesto che da piu' parti sono sorti dubbi sulla
configurabilita' del reato nel comportamento di tutti i 26 imputati.
L'avvocato Passeggi a questo proposito si e' soffermato sul
significato sempre giuridico del termine devastazione che
"rappresenta un'estensione del reato di danneggiamento" e citando
una sentenza della cassazione del 1973 ha precisato che "la parola
'devastazione' assunta dal legislatore nel suo significato
giudiziale rappresentail danneggiamento complessivo indiscriminato,
vasot e profondo di una notevole qualita' di cose mobili che
costituisce il risultato dell'azione ossia dell'evento reato."
Il saccheggio rappresneta invece "un'estensione generalizzata dal
furto, furo quantitativamente e qualitativamente ampliata."
A questo punto rammentando il bene tutelato dalla norma ha concluso
spiegando che "e' necessario che il soggetto che pone in essere la
devastzione e il saccheggio sia consapevole che sta mettendo in
pericolo l'ordine pubblico".L'avvocto Tambuscio nel suo intervento ha
spiegato che "il processo rappresenta l'unica e ultima occasione per
affrontare il problema di come e' stato gestito l'ordine pubblico ne
igirni del G8." Tambuscio ha poi aggiunto "Il mio timore e' quello
che i ltribunale non voglia entrare nella ricostruzione compelssiva
dei fatit del 20 luglio 2001." Temo anche se questo e' un timore
astratto che i ltribunale sia tentato di fare un processo al singolo
imputato e alal singola imputazione. Cioe' vorra' prendere il
fotogramma in cui si vede il singolo ragazzo che tira il sasso, senza
allragare il discorso al perche'."

p.g.

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