22.07.07
Manifesto su assembela Macelleria Italiana
Nessun quotidiano ad eccezione de "il manifesto" ha riportato la puntuale
analisi fatta ieri, durante il dibattito organizzato al Museo Sant'Agostino
dal "Comitato Verità e giustizia", dal ex senatore Malabarba e
l'europarlamentare Agnoletto sul futuro assetto della polizia.
Alessandra Fava Genova
L'ex capo della polizia Gianni De Gennaro punta a diventare un superministro
di polizia, al G8 alla Maddalena tra due anni si rischia di rivedere le stesse
facce della Diaz e intanto una risoluzione europea che vorrebbe delle sigle sul
casco delle polizie fatica a diventare direttiva della Commissione europea:
sono alcuni dei punti di un dibattito molto partecipato organizzato ieri
pomeriggio al Museo Sant'Agostino dal Comitato Verità e giustizia, il cui
titolo «Premiata macelleria messicana», che preludeva alla salita alla scuola
con la fiaccolata nella notte, come ogni anno. «Siamo alla vigilia di una
ristrutturazione della polizia, dei servizi e dell'intelligence estremamente
preoccupante, volta a creare un mega ministro della polizia - ha detto l'ex
senatore del Prc Gigi Malabarba, già membro del Copaco - De Gennaro vuole
diventare il Negroponte italiano e coordinare tutte le strutture. Non è mai
successo che in Italia uno scavalcasse tutti i prefetti mettendo a capo della
polizia un suo uomo in perfetta continuità . Intanto si realizza un progetto
vincente di multilateralismo globale, con la Digos a Guantanamo». Colpisce il
pubblico che si parli di Diaz o Bolzaneto ed escano fuori Abu Ghraib,
Guantanamo, l'Afghanistan, un filo continuo di torture, sopraffazioni
intemazionalizzate. Perché quello a cui si è assistito a Genova, come ha
sottolineato il sociologo dell'Università di Genova Salvatore Palidda, è la
costruzione sistematica del clima di guerra: «Al G8 i manifestanti vengono
considerati nemici, perciò arrivano le unità speciali con pregresse esperiènze
in operazioni internazionali o i corpi speciali come il VII nucleo. C'è un
continuum tra Bolzaneto e Abu Ghraib, il Tuscania a piazza Alimonda come in
Somalia o i finanzieri rambo». Mentre il pubblico applaude e il più anziano
picchiato alla Diaz chiede credere che la responsabilità sia tutta della
polizia cattiva (il VII nucleo) contro una buona quella ai vertici, mentre
sappiamo tutti benissimo che i vari De Gennaro, Andreassi, Mortola per finire
con Sgalla pur essendo considerati di sinistra sono stati i mandanti del
blitz». Il sociologo Alessandro Dal Lago ha così osservato come la coppia Amato-
De Gennaro si sia replicata paro paro sette anni dopo. Nel dibattito è stato
anche fortemente criticato il film andato in onda venerdì sera su La7 «II seme
della follia»: «Dopo sei anni viene riproposto da una tv un lavoro che da
l'idea perdurante della costruzione di un falso, che il G8 fosse un evento
senza responsabilità politica», dice Dal Lago, e Agnoletto riferisce di aver .
concordato con il vicedirettore de La7 una trasmissione «risarcitoria» alla
ripresa dei processi. L'applauso più lungo va al mediattivista Mark Covell,
finito in coma dopo il pestaggio alla Diaz: «Spero che voi italiani manteniate
la pressione per avere una polizia migliore, perché tra due anni ci sarà un
nuovo G8 alla Maddalena. E' il caso di prevenire per non vedere gli stessi
uomini del G8 genovese». Di come organizzarsi per quel vertice parleranno oggi
a Genova le diverse anime del movimento. La senatrice Heidi Giuliani ha
lanciato un'appello all'unità : «Cancellerei le differenze per ripartire da
zero. I partigiani ci sono riusciti 60 anni fa».