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13.02.04

Liberazione Segretario PRC: Scelta inopportuna

da liberazione

Pastorino, segretario cittadino Prc: «Una inopportuna scelta politica contro i manifestanti del G8»
Ferita la cultura democratica di Genova
«La Giunta ritiri quella delibera»


La scelta della Giunta di Genova di costituirsi parte civile nel processo per atti di devastazione e saccheggio (pene da 8 a 15 anni) a carico di 26 manifestanti durante il G8, piove come un fulmine a ciel sereno sulla città. I due assessori di Rifondazione comunista, Valter Seggi e Dante Taccani, che hanno votato la delibera incriminata, si sono autosospesi e ieri il capogruppo del Prc al Comune del capoluogo ligure, Roberto Delogu, ha sottolineato ancora una volta che il Partito metterà in atto tutte le iniziative per far ritirare quell'infelice e inopportuno provvedimento. Sempre ieri - giornata particolarmente infuocata sotto la Lanterna - in Consiglio comunale erano presenti centinaia di attivisti e attiviste del movimento che hanno esposto uno striscione con la scritta "Siamo tutti devastatori". Successivamente, il vicesindaco Alessandro Ghio, indipendente (il sindaco Pericu era a Roma), ha ricevuto una delegazione di cittadini e cittadine che ha chiesto il ritiro della
delibera. Di quello che sta accadendo a Genova a pochi giorni dall'inizio del processo - il 2 marzo prossimo - abbiamo parlato con Bruno Pastorino, segretario cittadino di Rifondazione comunista.

Perché questa delibera e come è stato possibile che sia stata votata anche dai due assessori del Prc?

Non siamo in presenza di un atto dovuto, ma di una scelta politica ben precisa che finisce per configurarsi come sostegno all'impianto accusatorio. I 26 sotto processo sono accusati di tutti i danni verificatisi a Genova durante il G8. Si finisce così per cancellare il rapporto di causa-effetto che sta alla base di alcune azioni di difesa. Non si possono giudicare alcuni gesti senza riportarli alla situazione che si era venuta a creare. Chi ha una trave in mano - penso a Massimiliano Monai, accusato sulla base di un'autodenuncia - è perché si sta difendendo da un attacco. La delibera è stata votata da tutti gli assessori presenti in quel momento in Giunta ed è stata presentata insieme ad altre delibere che avevano il valore di atti formali. Pochi sapevano che cosa stessero firmando in quel momento. Di qui, l'autosospensione dei nostri. Lo stesso Fulvio Molfino, consigliere ds, ha sottoscritto una lettera di Haidi Giuliani al sindaco di Genova e ha espresso disappunto per quel
la delibera. Questo la dice lunga su come la Giunta fosse informata su quel documento.


Come ne esce Genova da questa situazione?

Questo fatto paradossalmente avrà l'effetto di ridestare un'attenzione su quanto accadde nei giorni di luglio 2001 e che non è stato ancora chiarito. L'importanza del G8 è stata quella di aver costruito nella città una coscienza democratica.


Fino a che punto la città si riconosce nella decisione della Giunta?

Non c'è dubbio che la delibera si configuri come atto di rottura verso la cultura democratica e verso i cittadini che votarono la Giunta a maggio del 2002. Adesso la maggioranza di centrosinistra (Ds, Prc, Margherita, Italia dei Valori, Verdi, Pdci, ndr) vive un momento di difficoltà per una decisione della quale è responsabile.


Naturalmente la destra non sta nella pelle.

Diciamo che la destra incalza la maggioranza, le chiede un gesto di rottura verso il nostro Partito. La delibera arriverà la prossima settimana in Consiglio comunale e non vorremmo che l'ostinazione della Giunta a non ritirarla portasse ad un palese sostegno da parte della destra.


Romperete con la Giunta?

Ti dico solo che nel precedente ciclo amministrativo, settembre 2001, uscimmo dalla maggioranza della Provincia solo perché la presidente Marta Vincenzi dei ds, ipotizzò un'azione legale verso le persone ospitate nella scuola di Quarto durante le giornate del G8.

Fabio Rosati

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