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04.12.03

Liberazione: A giudizio 25 manifestanti

A giudizio 25 manifestanti, accuse gravissime su episodi specifici
G8, dividi e giudica


Con il rinvio a giudizio dei 25 manifestanti accusati a vario titolo di devastazione e saccheggio, furto, lesioni, detenzioni di armi e materiale esplodente si chiude la prima fase processuale sui fatti del G8 istruita dai pm Canepa e Canciani.
Alla sbarra militanti imputati di specifici episodi di violenza: l'incendio della camionetta dei carabinieri in Corso Torino (in seguito alle cariche sul corteo di via Tolemaide), l'"assalto" al Defender dei carabinieri da cui venne ammazzato Carlo Giuliani, il lancio di alcune bottiglie incendiarie al carcere di Marassi, la rottura di vetrine e l'asporto di materiali da due supermercati e vari danneggiamenti d'auto. Alcuni degli imputati sono accusati per singoli episodi anche minori, come l'incendio di cassonetti. Tutti rischiano tantissimo.

Il gip Roberto Fucina ha accolto le prove dei pm e ha allo stesso tempo lasciato intendere che diversi rilievi sollevati dal collegio difensivo del Genoa legal forum fossero pertinenti. Di fatto, i magistrati hanno evitato il contesto di aggressione subita in alcuni di questi episodi dai manifestanti, separando "la gestione della piazza" di polizia e carabinieri, dalle azioni e reazioni dei cortei. Divide et giudica.

Spiega Laura Tartarini, avvocata del Genova Legal Forum: «I pm dovrebbero raccogliere le prove a carico e discarico degli imputati. Mentre nell'inchiesta operata dai pm i manifestanti sono i soli responsabili, al di fuori del contesto in cui erano». Tanto per chiarire, le accuse di devastazione e saccheggio (tra gli 8 e 15 anni di carcere) sono a carico anche di chi era presente sul luogo senza avere danneggiato in prima persona. La famosa compartecipazione psichica.

La delusione degli avvocati non riguarda tanto il rinvio al processo, quasi scontato, ma la scelta di fondo della Procura genovese. In questo modo la colpa di tutti gli incidenti del G8 sarà addossata ai manifestanti (con 26 "condannati esemplari"). «Chi indaga sulla polizia - spiega Tartarini - lo fa allo stesso modo su tre episodi specifici, Diaz, Bolzaneto e l'aggressione del vicequestore Perugini a un manifestante. Oltre alla questione dei verbali falsi. Nessuno ha mai indagato, e a questo punto mai indagherà, sulla gestione dell'ordine pubblico in generale, compresa la carica in via Tolemaide e l'omicidio di Piazza Alimonda».

Nel dibattimento che inizierà il due marzo il Glf dovrà provare a dimostrare ancora una volta come le violenze di quelle giornate del luglio 2001 siano derivate dalla repressione sui manifestanti. Per questo rinnova ancora una volta l'appello a far pervenire tutto il materiale documentale che potrebbe essere utile.

C. J.

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