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08.07.07

Lettera al Secolo xix sul G8

Le violenze e il G8 / 1
Sapevamo già tutto
Finalmente abbiamo scoperto l'acqua nel pozzo. Un funzionario della
polizia di Stato ordina ai Carabinieri di caricare manifestanti ancora
lontani dalla zona gialla. Ti riempiono di botte se sei pacifista e sei
venuto a Genova per esprimere il tuo dissenso. Ti asfissiano con i gas e,
se scappi, c'è l'altra squadra che ti picchia. Però quando qualcuno
difende il tunnel di Brignole provano una carica e poi due, ma buscano di
brutto da gente venuta soltanto per vedere e poi costretta a difendersi.
Passano gli anni e i responsabili cominciano a essere indagati e
processati: funzionari, capisezione, commisari, questori e così via. La
polizia vuole espellere le mele marce! Se i responsabili del G8 non
avessero avuto gente di prima nomina, scartati alla visita di
arruolamento, sarebbe stata una festicciola. Comunque il governo (rosso,
azzurro o birulò) dovrebbe prendere atto che non siamo nel Burundi, chi
lavora onestamente non lo tocca nessuno. I black bloc non cerchiamoli nei
centri sociali.
Piero Garbarino e-mail

Le violenze e il G8 / 2
Tutta colpa della destra
Sento abbondanti sproloqui di politici del centrodestra che inneggiano
alle loro "libertà", scordando completamente la vera e unica libertà:
quella di tutti. Li sento scagliarsi - sostenuti da una campagna di stampa
adeguata ai potenti mezzi di cui dispongono - contro questo governo reo di
aver voluto vedere chiaro dietro alle manipolazioni che ci sono state
durante e dopo il G8 di Genova. Certe cose erano state sotto gli occhi di
tanti manifestanti e anche di tanti spettatori tv che hanno potuto vedere
le immagini delle prodezze dei black bloc che agivano indisturbati, mentre
pacifici manifestanti venivano caricati selvaggiamente da alcuni reparti
delle forze dell'ordine - da alcuni reparti, non da tutti. Non si è visto
l'interno della scuola Diaz e neppure l'interno del carcere di Bolzaneto,
ma sappiamo cosa è successo lì dentro. A quel tempo, certe affermazioni di
azioni irregolari compiute da certe forze dell'ordine potevano essere
scambiate anche per faziosità. Ma oggi sono gli stessi uomini delle forze
dell'ordine a denunciare queste "irregolarità"! Perché i politici di
questa destra si ostinano a invocare solo le "loro" libertà e non vedono
che il loro è un comportamento tanto ipocrita quanto pericoloso? Quando
parlano di libertà, di che libertà parlano?
Angelo Fubini Rapallo

Le violenze e il G8 / 3
I colpevoli fanno le vittime
In questi giorni sui media appaiono le concitate comunicazioni via radio
fra i corpi di Polizia impegnati al G8. A causa di una frase detta da un
funzionario dopo la drammatica morte di Carlo Giuliani in piazza Alimonda
(«Morissero tutti») si vogliono ora far passare i carnefici per vittime.
Strumentalizzare una sciocca espressione è solo un'ipocrisia. Quanta
gente, anche di sinistra - perché la vera sinistra, non è feccia - ha
detto che quel carabiniere difendeva la propria vita e che, in quel
frangente, al suo posto, avrebbe fatto lo stesso? Credo che nessuno goda
ad augurare la morte anche al peggior nemico. Ma penso che, in quei
momenti drammatici, che vedevano le forze dell'ordine schernite, prese a
sprangate o a sassate e colpite da bottiglie Molotov, con i mezzi
incendiati da teppisti mascherati e da delinquenti che saccheggiavano la
città - perché fra la brava gente che manifestava c'erano anche loro -
chiunque si sarebbe lasciato andare a simili espressioni. Far passare ora,
teppisti e delinquenti, per vittime, quando era chiara la loro volontà
aggressiva - basta leggere i giornali dell'epoca per rendersene conto - è
pura ipocrisia. Questo ovviamente non esclude responsabilità soggettive di
chi ha abusato del suo ruolo. Ed è giusto che emergano.
Remo Benzi Genova

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