18.11.07
lavoro repubblica su manifestazione 17.11.07
Repubblica Genova
Il giorno dopo la manifestazione no global uno dei leader della protesta
attacca duro la sindaco " a mezza giornata" e la Cgil assente.
Don Gallo: "Noi, poveri preti in testa al corteo"
GIUSEPPE FILETTO
NON risparmia critiche al vetriolo. Don Andrea Gallo, garante di una
manifestazione pacifica e imponente, il giorno dopo non lesina giudizi al
veleno per "chi non c´era". «Chi è assente ha sempre torto - precisa il
prete degli ultimi - parlo di Marta Vincenzi ma anche del segretario della
Cgil: il sindaco di Genova è stato un sindaco a mezza giornata, ha
dichiarato di condividere solo una parte di motivazioni che hanno portato
alla protesta. O stai da una parte o dall´altra, se non ci sei non vuoi
ascoltare la voce dei giovani. I sindacalisti - prosegue il sacerdote - in
un primo momento, il 6 novembre, c´erano alla Sala Chiamata del Porto, poi
hanno ricevuto ordini da Roma e pian piano si sono ritirati. Avrei
preferito che alla testa del corteo di sabato ci fossero stati loro,
invece che due poveri preti: io e don Vitaliano Della Sala».
Don Gallo non ha paura dei fulmini della Curia per le parolacce durante il
corteo di sabato
"Il prefetto mi ha ringraziato"
Sull´auto che da Milano lo riporta a Genova, alle 8 di sera dopo aver
presentato "La requisitoria di Calamandrei al processo di Palermo contro
Camillo Dolci e gli altri imputati", don Gallo ripensa a sabato scorso.
Alla manifestazione per i fatti del G8, per chiedere la commissione
parlamentare d´inchiesta, alla quale solo lui ha creduto fin dall´inizio.
«Ci ho creduto perché i giovani mi hanno chiesto di dare una mano -
sottolinea - e dal primo momento ho sentito un clima sereno». A chi temeva
disordini, risponde: «No, non ho mai avuto paura per i manifestanti,
invece temevo qualche infiltrato, ma conosco il questore Presenti da anni,
gli ho detto Salvatore solo tu sai come fare per evitarlo».
Per don Andrea è stata una scommessa, tanto rischiosa quanto riuscita, al
punto che ieri sono arrivati i complimenti del prefetto Giuseppe Romano.
Da altri fronti sono giunte pure le critiche per "il linguaggio poco
elegante urlato al megafono da un prete": «Certo non sarà fine per un
sacerdote, ma è il gergo dei giovani con i quali vivo tutti i giorni, con
il quale mi faccio capire - ribatte l´ex prete-partigiano - se dico non
accettate le provocazioni dei figli di puttana, loro capiscono veramente
cosa voglio dire ed a chi mi riferisco, ma non sarà questo linguaggio a
farmi arrivare le ammonizioni della Curia; ho avuto 5 cardinali e mai
nessuno di loro mi ha mai richiamato per questo. Nemmeno Siri».
Alcune scritte contro la polizia, comparse sui muri, nelle strade
attraversate dal corteo, hanno sporcato la festa. «Tutto questo mi sembra
insignificante, tanto che neppure negli stessi cori si è sentito qualcuno
inveire contro le forze dell´ordine - commenta - . Non escludo che qualche
scritta possa essere comparsa, ma i ragazzi hanno spinte devianti e con
loro occorre dialogare. I giovani sanno benissimo che vogliono una polizia
democratica in uno Stato democratico».
(g. fil.)
Il giorno dopo il grande corteo pacifico l´ex ministro degli Interni torna
all´attacco. E scatena nuove polemiche
G8, Scajola riaccende la miccia
"La gente ha paura della sinistra". Conti: "Un irresponsabile"
Roberta Pinotti "A Roma la destra che difende le forze dell´ordine assalta
le caserme, ma io non do la colpa a lui"
AVA ZUNINO
Il giorno dopo, il corteo per chiedere la commissione di inchiesta
parlamentare sul G8, alimenta uno scambio di accuse al vetriolo tra destra
e sinistra. Ad accendere la miccia è Claudio Scajola, leader ligure di Fi,
Ministro degli Interni durante il G8 del 2001. Ieri è stato in via XX
Settembre ad incoraggiare i volontari del suo partito che raccoglievano
firme contro il governo Prodi. Ventiquattro ore dopo il pacifico corteo
che ha chiesto la commissione parlamentare sulla tragedia e sui disordini
avvenuti in queste strade di Genova sei anni fa, l´ex Ministro accusa la
sinistra. Quello di sabato, dice: «E´ stato un corteo della paura: la
gente ha paura delle contestazioni della sinistra perché hanno sempre
portato disordine sociale, fa parte del loro bagaglio culturale». Parla
dei negozi chiusi: «Ricordo che quando di recente Berlusconi è venuto per
le vie di Genova i negozianti uscivano applaudendo ed i negozi erano tutti
aperti. Se la gente ha paura, un motivo ci sarà : tant´è, anche ieri sono
stati fatti tanti piccoli danni, hanno bruciato la bandiera americana,
hanno urlato 10-100-1000 Nassirya». Aggiunge: «Hanno imbrattato la città e
per fortuna non ci sono state vittime o scontri, questo è un fatto
positivo, ma quanto è avvenuto dimostra che c´è della sinistra
fondamentalista che se deve scegliere tra i no global e le forze di
polizia sceglie sempre i no global». Roberta Pinotti, presidente della
commissione Difesa della Camera e responsabile nazionale della sicurezza
del Pd, replica asciutta: «Â´ come se noi dicessimo che gli ultrÃ
dell´estrema destra sono la cultura della destra. Se vogliamo possiamo
scambiarci di queste accuse, ma non andiamo lontano. La sinistra non e¨
quella di 10-100-1000 Nassirya. Le manifestazioni della sinistra hanno
portato le grandi conquiste dei lavoratori in questo paese. La gente ha
avuto paura che nella manifestazione di sabato ci fossero gli estremisti
di sinistra così come, e di più, ha paura dell´estrema destra. Gli
estremisti di destra a Roma hanno assaltato le caserme: la destra che si
erge a difensore delle forze dell´ordine va ad assaltare le caserme. Io
non li ascrivo alla destra di Scajola pero' loro non devono ascrivere a me
gli slogan su 10-100-1000 Nassirya». Giacomo Conti, segretario ligure di
Rifondazione è più pesante: «Quelle di Scajola sono dichiarazioni
irresponsabili da parte di uno che e¨ stato Ministro degli Interni: i
disordini ci sono stati, semmai, quando era Ministro lui e c´era il G8:
per quello che è successo ci sono delle responsabilità del governo di
allora ed è per questo che noi chiediamo la commissione parlamentare di
inchiesta che lui nega». La paura e i negozi chiusi? «La paura e¨ stata
alimentata dal centrodestra che si augurava succedesse qualcosa. Invece
non è successo e bisogna anche sottolineare che il Prefetto ed il Questore
hanno saputo gestire molto bene la situazione».