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28.09.05

Lavoro Repubblica: Placanica un fantasma in aula

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DRAMMA
Il carabiniere che sparò in piazza Alimonda testimone al processo contro i no-global alla presenza dei genitori di Carlo Giuliani
Placanica, un fantasma in aula in silenzio davanti ai giudici


Ingrassato e nervoso, l´ex carabiniere si è confuso al momento del giuramento
I legali degli imputati insistono che venga interrogato, ma la corte respinge la richiesta
MARCO PREVE

Coccolato dai politici di An, bersagliato dai no global, sovraesposto o iper protetto dal suo vulcanico avvocato, il carabiniere di piazza Alimonda è un ragazzo irriconoscibile, gonfio di farmaci e di fantasmi, che sembra voler scappare al più presto dalla città in cui è diventato un omicida per legittima difesa. «E´ irriconoscibile» ammette il suo avvocato Vittorio Colosimo.
Alla fine anche i coniugi Giuliani, oltre ad una comprensibile dose di rancore che non li abbandonerà mai, non manifestano la rabbia che un appuntamento del genere poteva suscitare. Divisi solo da un balaustra di marmo e dai tavoli degli avvocati il padre e la madre di Carlo Giuliani ieri hanno visto per la prima volta dal vivo Mario Placanica, il carabiniere che il 20 luglio del 2001 uccise il loro primogenito Carlo che, assieme a migliaia di manifestanti partecipava alla battaglia del G8. Speravano che accettasse di parlare e di essere interrogato dagli avvocati del Genoa Social Forum, ma lui ha preferito restare in silenzio.
Dei fatti di piazza Alimonda che l´archiviazione di Placanica hanno privato di un chiarimento pubblico - anche se la sede più giusta doveva essere quella politica e non giudiziaria - , si parla ormai da diverse udienze nel processo contro i 25 manifestanti accusati dai pm Anna Canepa e Andrea Canciani di devastazione e saccheggio. Tra gli episodi contestati c´è infatti anche l´assalto al Defender sul quale si trovava Placanica. L´ex carabiniere (è stato infatti congedato dall´Arma per problemi di salute) era stato citato come teste d´accusa. Ieri mattina è arrivato a Genova in volo dalla Calabria e scortato come un pentito o come un possibile bersaglio è stato portato in un luogo segreto del tribunale. Alle 11.45 è entrato nell´aula e si è diretto al banco dei testimoni sempre seguito da due agenti in borghese.
Ingrassato, bolso eppure agitato, con un gilet di piumino senza maniche nero su una t-shirt chiara, si è diretto rapidamente, quasi correndo, al suo posto. Si è seduto, ha afferrato il microfono e ha iniziato a leggere la formula di rito ancor prima che gli venisse richiesto. Il presidente del tribunale Marco Devoto lo ha dovuto interrompere pregandolo di aspettare le decisioni della corte. Un momento imbarazzante. Quando l´ex militare ha detto che intendeva avvalersi della facoltà di non rispondere perché indagato in procedimento connesso, i legali degli imputati si sono opposti e quindi la corte si è ritirata per decidere. Erano le 11.58 e in tutto questo breve periodo, Giuliano e Haidi Giuliani hanno seguito i preliminari lui con una smorfia di scetticismo sul volto, lei con il volto seminascosto dietro le mani giunte e strette nella morsa dell´emozione. Quando la corte rientra in aula e respinge l´opposizione degli avvocati lasciando libero Placanica di tornare in Calabria i Giuliani sorridono amari.
«Un´altra occasione persa per sapere come sono andate le cose - attacca il padre di Carlo - un´altra volta è stata cancellata la verità».
Quando gli si fa notare che Placanica appare stravolto Giuliano Giuliani replica. «E´ cambiato? Sinceramente è l´ultima cosa che al momento mi interessa e che intendo valutare».
L´arrivo a Genova di Placanica è stato anche l´occasione per provare a fare chiarezza sulle voci di una possibile candidatura alla prossime elezioni comunali di Catanzaro. Un´ipotesi avanzata dopo che la sua presenza, un paio di giorni fa, era stata notata ad un incontro tra l´ex ministro Maurizio Gasparri ed esponenti di Alleanza Nazionale della provincia.
«Ma quale candidatura, mi sembra una cosa impossibile» è la reazione dell´avvocato Colosimo. Ma visto che la vicenda di Placanica, in Calabria è stata più volte citata come esempio di accanimento giudiziario nei confronti dei tutori dell´ordine, non è escluso che qualche partito decida di schierarlo. In barba alle evidenti difficoltà esistenziali, per non dire psicologiche, dell´ex carabiniere.

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