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05.10.05

lavoro repubblica: il proiettile che uccise Giuliani non fu deviato


In un altro procedimento il perito Salvi ha ribadito la sua tesi: il proiettile che uccise Giuliani non fu deviato
Bolzaneto, cinquecento testi
Chiamati a deporre anche i ministri Fini e Castelli

Il vice presidente del Consiglio sarà ascoltato in aula
castelli Anche il ministro di Grazia e Giustizia era a Genova per il G8
MASSIMO CALANDRI


marco preve
SARANNO quasi cinquecento i testimoni chiamati a deporre nel processo per le violenze e i soprusi delle forze dell´ordine nella caserma di Bolzaneto durante il G8: tra di loro, il vice-presidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Gianfranco Fini, il ministro Roberto Castelli, i parlamentari Luciano Violante, Marco Boato, Fabrizio Cicchitto, Filippo Mancuso, Donato Bruno. Nelle liste dei testimoni compaiono anche alcuni magistrati genovesi come Nicolò Marvulli e Massimo Terrile, o il pm toscano Alfonso Sabella, insieme ai funzionari (su tutti, l´ex questore di Genova, Francesco Colucci) che nel luglio 2001 gestirono l´ordine pubblico e lo smistamento dei contestatori fermati nel "centro di temporanea detenzione". La prima udienza, in programma tra una settimana, rischia tuttavia un lungo rinvio: il 12 ottobre sono infatti previsti da tempo altri dibattimenti, per cui è presumibile che il presidente della terza sezione (Renato Delucchi, con lui Luisa Carta ed Elisabetta Minnici) decida di spostare più in là il primo appuntamento con il processo. Nel frattempo, ieri, in un altro procedimento del G8 - quello che vede imputate 25 presunte Tute Nere - è stata riproposta una tesi immediatamente successiva alla morte di Carlo Giuliani: il colpo esploso in piazza Alimonda dal carabiniere Mario Placanica raggiunse "direttamente" il ragazzo, senza essere deviato da corpi estranei. Marco Salvi, medico legale nominato dal pm Silvio Franz subito dopo l´omicidio, a distanza di quattro anni - e nonostante i pareri diversi di tutti gli altri periti, dell´accusa quanto della difesa, intervenuti sul caso - continua a ripetere quanto affermato subito dopo l´esame. Ieri lo ha detto ancora una volta in aula, rispondendo alle domande dell´avvocato Ezio Menzione. Al termine dell´udienza, il pool degli avvocati della difesa ha chiesto copia integrale degli atti del dibattimento. Qualcuno di loro non ha escluso che possa essere richiesta la riapertura del fascicolo per l´omicidio Giuliani, ma è inevitabile un´osservazione: Salvi non ha detto nulla di nuovo rispetto a quanto già contenuto nel fascicolo che fu gestito da Franz (chiuso con un´archiviazione firmata dal gip Elena Daloiso), e in mancanza di novità la riapertura di un´inchiesta appare difficile.
I pm Patrizia Petruzziello e Vittorio Ranieri Miniati, che sostengono l´accusa nel procedimento "Perugini Alessandro + 44", hanno presentato una lista di 298 nomi. Sono i testimoni delle violenze e dei soprusi perpetrati all´interno della caserma di Bolzaneto: tra di loro, 209 no-global fermati durante i disordini del vertice internazionale, vittime dei 45 imputati (carabinieri, poliziotti, guardie carcerarie e 4 medici) e poi funzionari della Polizia di Stato, il magistrato fiorentino Alfonso Sabella,, un giornalista, dirigenti della Polizia Penitenziaria, infermieri, ufficiali dei carabinieri, un ispettore dei vigili urbani. L´avvocato Stefano Bigliazzi, a nome di 36 legali delle parti offese, ha a sua volta consegnato un lungo elenco di testi che comprende anche i poliziotti del cosiddetto turno "buono". I politici sono stati chiamati nella maggior parte dei casi dagli avvocati degli imputati.

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