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17.11.05

lavoro repubblica : I black block non c'erano alla Diaz

Al processo tocca a Lorenzo Guadagnucci, cronista del Resto del Carlino,
tra le vittime del pestaggio
Diaz, in aula un giornalista "I black bloc? Non c´erano"
Ci urlavano: "Ã? il vostro ultimo G8"


Nuova testimonianza choc. Sul letto d´ospedale la scoperta di essere in
arresto
MASSIMO CALANDRI

SE leggete un quotidiano e scoprite d´essere in stato di arresto per
associazione a delinquere, avete tutto il diritto di dubitare della
serietà dei poliziotti che se la prendono con voi. Gli agenti, poi, sono
gli stessi che la notte precedente vi hanno massacrato a manganellate,
coperto d´insulti e di sputi mentre voi - cercando di ripararvi dai colpi
- chiedevate inutilmente: «Perché?». Lorenzo Guadagnucci, cronista del
Resto del Carlino, la notte del 21 luglio 2001 ebbe la sfortunata idea di
fermarsi a dormire nella scuola Diaz. La mattina del lunedì successivo,
sdraiato in un letto d´ospedale con un braccio ingessato, si fece prestare
il giornale da un agente lo piantonava: un «altro» poliziotto, impietosito
e imbarazzato per quanto avevano combinato i colleghi. «Una volta dimesso,
sarei finito nel super-carcere di Alessandria: c´era scritto proprio
così». Con drammatica serenità Guadagnucci ha raccontato la sua storia nel
corso della nona udienza del processo per il sanguinario assalto
all´istituto scolastico di via Cesare Battisti, interamente dedicata al
suo interrogatorio. E´ uscito definitivamente consolidato un dato di
fatto: nessuno mette più in discussione che sia accaduto quel che è
accaduto, una «mattanza» in piena regola, un pestaggio ignobile e
indiscriminato, un´aggressione selvaggia ai danni di persone inermi. Non
c´è un solo avvocato dei 29 imputati - tra super-poliziotti, funzionari ed
agenti - che contesti le affermazioni delle 93 vittime in questo senso, o
che dimostri sia accaduto il contrario. La difesa si concentra sulla
presenza o meno di un imputato, sulla fantomatica fuga delle Tute Nere. Ma
il massacro, nessuno lo mette in dubbio. Una delle pagine più nere della
storia della Polizia di Stato. Pure, quattro anni più tardi la versione
del Ministero dell´Interno resta quella data allora dal capo dell´ufficio
relazioni pubbliche: nella scuola Diaz c´erano i Black Bloc, le ferite
sono «pregresse», gli arrestati «hanno fatto resistenza». O peggio, ci
sono i verbali sottoscritti dopo l´irruzione. Falsi. Da allora, nessuno si
è sentito in dovere di rettificare, di chiedere scusa a Lorenzo
Guadagnucci e agli altri 92 no-global. Al contrario, i funzionari
protagonisti di quello sciagurato blitz sono stati tutti promossi.
«Dormivo nella palestra, dove non ho mai visto nessuna Tuta Nera. Mi hanno
svegliato delle grida, sono arrivati i poliziotti che hanno cominciato a
prendere a calci e manganellate le persone che stavano a braccia alzate e
dicevano "no violence". Sputavano su tutti, urlavano: "Stasera vi
divertirete di meno", "Questo è il vostro ultimo G8". Ho detto che ero un
giornalista, ma dubito che mi abbiano sentito. Perdevo molto sangue da un
braccio e da un ginocchio, c´era altra gente ferita, che piangeva. Un
ragazzo aveva una crisi epilettica, alcune giovani spagnole continuavano a
chiedere un ambulanza. I poliziotti frugavano negli zaini, all´improvviso
uno di loro ha trovato una maglietta nera e si è messo a strillare: "L´ho
trovata! L´ho trovata!"». Lorenzo Guadagnucci parla, e sullo schermo del
tribunale scorrono i filmati girati il giorno dopo: nella palestra c´è
sangue dappertutto. «Quando mi hanno portato fuori, in barella, nel
cortile ho visto un gruppo di uomini in borghese che confabulava, quasi
tutti in giacca e cravatta, il telefonino all´orecchio. Facevano come se
nulla fosse accaduto, eppure la paura e il sangue erano evidenti: tutta
quella tranquillità era stridente». Gli uomini nel cortile sono i
super-poliziotti e funzionari responsabili dell´operazione, gli uomini
voluti appositamente dal capo della polizia e dal Ministro dell´Interno,
addestrati per mesi a quell´appuntamento. Quelli che sono stati promossi.
Stamani, nuova udienza Diaz: in programma gli interrogatori di altri dei
93 no-global, Daniel A. e Valeria B.

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