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27.10.07

lavoro repubblica "G8, nel conto anche l´immagine"

Repubblica Genova

Nuova stangata sui 25 imputati dopo la pesante requisitoria dei pm. Tra le
"vittime" anche il governo Berlusconi e i suoi ministri
"G8, nel conto anche l´immagine"
L´avvocato dello Stato chiede i danni: quasi tre milioni di euro
Dopo la durissima requisitoria dei pm Anna Canepa e Andrea Canciani, che
hanno chiesto complessivamente oltre due secoli di carcere, arrivano anche
le domande di risarcimento da parte dello Stato. I 25 no-global imputati
di aver devastato e saccheggiato Genova durante il G8 rischiano di pagare
100 mila euro a testa per i danni di immagine alla Presidenza del
Consiglio dei Ministri (nel luglio 2001 il capo del governo era Silvio
Berlusconi), e ai ministeri della Giustizia, dell´Interno e della Difesa.
E poi ci sono i risarcimenti per l´incendio del carcere di Marassi (oltre
82 mila euro), per i danni ai blindati e alle camionette di polizia e
carabinieri (20 mila euro) durante la guerriglia urbana, per le lesioni
provocate ad agenti e militari negli scontri di strada Luca Finotti e
Massimiliano Monai, che insieme ad altri assaltarono in piazza Alimonda un
Defender dei carabinieri, sono stati chiamati a pagare 6 mila euro per il
danneggiamento del fuoristrada ma anche per le ferite provocate ai
carabinieri.

G8, lo Stato presenta il conto "Tre milioni dai no global"
Haidi Giuliani: "Pagherò l´asfalto sporcato di sangue..."
L´avvocato dello Stato "Danni all´immagine di Berlusconi"
Chiesto il risarcimento per gli assalti al carcere e ai blindati
Caruso rilancia la manifestazione: "Siamo indignati"
MASSIMO CALANDRI
L´AVVOCATO dello Stato, Ernesto de Napoli, cita l´enciclopedia on-line
Wikipedia. Ricorda che c´è una voce: Fatti di Genova. Perché quei
disordini, quegli incidenti, la frustrazione delle forze dell´ordine
davanti agli attacchi delle Tute Nere, hanno avuto una «diffusione
planetaria». Che si perpetua a distanza di sei anni. E così il legale
parla di pregiudizio all´immagine. Per la Presidenza del Consiglio dei
Ministri (allora in carica c´era Silvio Berlusconi), per i Ministeri della
Giustizia, dell´Interno, della Difesa. Danno non patrimoniale, si dice
tecnicamente. Cui devono aggiungersi i costi in senso stretto, quelli
patrimoniali: l´incendio al carcere di Marassi, l´attacco alla caserma
della Polstrada in via Pozzo, il rogo del blindato in corso Torino, i
vetri in frantumi del Defender in piazza Alimonda. Più i giorni in
ospedale trascorsi da agenti e militari. Anche da Mario Placanica,
naturalmente.
Per i 25 imputati d´aver devastato e saccheggiato la città di Genova, il
conto è salato. Comprese le domande avanzate dagli istituti di credito -
che avevano avuto i bancomat fuori uso - fa quasi tre milioni di euro in
tutto. E poi ci sono soprattutto quei due ergastoli e passa chiesti
martedì dalla Procura. Haidi Giuliani, madre di Carlo e senatrice di
Rifondazione, prova a reagire con amara ironia e spiega di aspettarsi
anche una fattura da saldare anche «per il sangue di mio figlio, che ha
sporcato l´asfalto della piazza». Alla notizia della richiesta di
risarcimento, subito lanciata da Repubblica. it, in tarda mattinata
rispondevano già gli organizzatori della manifestazione genovese del
prossimo 17 novembre. «Dobbiamo essere tutti a Genova, trecentomila come
allora», ha ribadito il deputato di Rifondazione, Francesco Caruso: «Non
porteremo un euro, ma una montagna di indignazione».
Nel dettaglio, lo Stato chiede ad ognuno dei 25 imputati centomila euro
per il danno non patrimoniale. Se non fossero condannati per devastazione
e saccheggio, ma più semplicemente per danneggiamento aggravato, la cifra
scende a 30.000. Poi ci sono da saldare i guasti arrecati al carcere:
82.728 euro, che l´Avvocatura chiede a tre presunte Tute Nere (Marina
Cugnaschi, Vincenzo Vecchi e Alberto Funaro). In sedici potrebbero pagare
20.000 euro per i danni ai mezzi delle forze dell´ordine. Luca Finotti e
il genovese Massimiliano Monai potrebbero sborsare anche 6.000 euro per le
lesioni causate ai tre carabinieri che erano nel Defender di piazza
Alimonda (Mario Placanica, Filippo Cavataio, Dario Raffone). Le molotov
lanciate contro la Stradale in via Pozzo rischiano di costare altri 4.000
euro a Carlo Arculeo e Antonino Valguarnera.
Richieste pesanti, ma tutto ruota intorno ai capi di imputazione e alla
valutazione che ne darà la corte. «Secondo me non parliamo di devastazione
e saccheggio, ma di resistenza aggravata», spiega l´avvocato Pietro
Bogliolo, che difende Paolo Putzolu. «La responsabilità penale è
personale. Il mio cliente paga se si dimostra che ha dato fuoco al
blindato, non se in una foto viene ritratto mentre guarda all´interno del
blindato bruciato».
Ernesto de Napoli ha sottolineato di essersi tenuto basso nella richiesta
di risarcimento, «al di sotto dei limiti normalmente presi in
considerazione». Ed è perfettamente inutile sostenere che anche le forze
dell´ordine hanno sbagliato, o che qualcuno ha semplicemente fatto
"resistenza": «Non conta, anche se ci sono stati comportamenti arbitrari e
illegittimi da parte di carabinieri o polizia. E´ una tesi priva di alcun
fondamento giuridico». L´avvocato Nicoletta Garaventa, che assiste
l´agenzia Carige di piazza Tommaseo (costituitasi parte civile nel
procedimento), ha chiesto a carico di alcuni imputati il risarcimento di
27.000 euro, oltre al lucro cessante che è derivato da 20 giorni di
inattività del bancomat. Vorrebbe una provvisionale di 10.000 euro così
come un altro legale, Umberto Pruzzo, che assiste il carabiniere Filippo
Cavataio. Ma Garaventa ha aggiunto anche una singolare proposta, una pena
alternativa al carcere per le presunte Tute nere: «Potrebbero essere
condannati ad andare a lavorare nei campi profughi di qualche paese
africano o in una favela brasiliana».

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