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17.07.06

lavoro repubblica: G8, cinque anni tra reduci e misteri

l 20 luglio del 2001 venne ucciso in piazza Alimonda Carlo Giuliani. Una ferita ancora aperta tra processi e scontri politici
G8, cinque anni tra reduci e misteri
Com´è cambiata la vita di chi fu protagonista di quei giorni

Placanica ha perso le elezioni a Catanzaro, Haidi Giuliani sta per entrare in Parlamento
MASSIMO CALANDRI


NEL borsellino c´erano 50 grammi di plastico. Il carabiniere ausiliario, che stava per congedarsi, venne investito in pieno volto dall´esplosione. Accadeva giusto ieri, il 16 luglio, nella caserma di San Fruttuoso. Era il 2001. Gli attivisti di Greenpeace avrebbero manifestato a Vado oggi, il 17, contro la Esso. Gli uffici del centro di Genova si svuotavano. Il giorno seguente veniva inaugurata la Zona Rossa, Giuseppe Perìcu - che aveva appena ricevuto una busta con due proiettili e la foto di Agnoletto - confessava il suo disagio di vivere «in una città in gabbia». Dopodomani era il giorno del corteo dei migranti. Venerdì, le Tute Bianche. L´omicidio di Carlo Giuliani. E sabato notte ancora incidenti, il sanguinario assalto alla scuola Diaz. Cinque anni dopo, mentre nella città si celebrano tre processi-chiave del G8 - Tute Nere, Bolzaneto, Diaz -, che fine hanno fatto i protagonisti di quei giorni?
Stefano Storri compirà 26 anni il prossimo ottobre. Non ha più lasciato l´Arma, è diventato carabiniere effettivo. Si è sposato, ha un figlio. Lavora in una piccola stazione toscana, non lontano dalla provincia di Arezzo. Sul volto porta ancora i segni del pacco-bomba, ma dopo alcune operazioni ha recuperato l´uso dell´occhio ferito. Gli autori dell´attentato restano senza volto.
Marco Mattana è maggiorenne da un pezzo, ma nel 2001 aveva solo 15 anni. Era il ragazzino ripreso dalle telecamere di tutto il mondo, dopo aver subìto un vergognoso pestaggio davanti alla questura, quello con l´occhio tumefatto. Continua a vivere ad Ostia, è iscritto all´Università, studia arte, vorrebbe fare il restauratore. Sotto l´occhio sinistro gli è rimasta una piccola cicatrice - allora gli applicarono alcuni punti di sutura -, è tornato una volta a Genova per testimoniare e ha chiesto stupito: «Ma è vero che quelli che mi hanno menato hanno fatto tutti carriera?».
Alessandro Perugini, allora numero 2 della Digos, da vice-questore è stato recentemente promosso e trasferito ad Alessandria. Il suo diretto superiore, che fu a sua volta indagato per l´aggressione al ragazzino ed è imputato nel processo per l´assalto sanguinario alla scuola dei no-global - stiamo parlando di Spartaco Mortola - da poco è diventato questore vicario a Torino, nomina prestigiosa e delicata. Il prefetto Gianni De Gennaro continua ad essere il capo della polizia, secondo indiscrezioni potrebbe presto guidare un ipotetico segretariato alla sicurezza. Gilberto Calderozzi, tra i principali imputati per la Diaz, è salito al gradino più in alto dello Sco e - dopo la cattura di Bernardo Provenzano - è stato promosso questore. Francesco Gratteri, il funzionario più alto in grado tra quelli sotto processo a Genova, è il questore di Bari. L´ex ministro dell´Interno, Claudio Scajola, è appena stato nominato direttore del neonato Copaco, il Comitato di controllo sui servizi.
Mario Placanica, il carabiniere che sparò ed uccise Carlo Giuliani, ha lasciato da tempo l´Arma. Candidato per Alleanza Nazionale a Catanzaro, è stato "trombato" nel maggio scorso ricevendo la miseria di 29 voti. Adelaide Gaggio si era invece presentata nelle liste di Rifondazione Comunista aggiungendo il nome con cui è meglio conosciuta: Haidi Giuliani. La madre di Carlo, primo dei non eletti il dovrebbe subentrare in Senato a Luigi Malabarba. Accadrà il 20 luglio, cioè giovedì.

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