30.03.09
lavoro repubblica Diaz, procura generale allŽattacco: "Nuovo processo"
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Dopo la sentenza per il sanguinoso blitz del G8 che ha scatenato furibonde polemiche, scatta la richiesta di appello
Diaz, procura generale allŽattacco: "Nuovo processo"
QUESTA sentenza non va. Anche la procura generale ha deciso di appellarla, e con toni che si preannunciano molto critici. Le assoluzioni dei superpoliziotti imputati per lo sciagurato blitz nella scuola Diaz hanno lasciato molte perplessità. Soprattutto ha sorpreso il colpo di spugna sui firmatari dei falsi verbali di arresto, che furono assolti perché in qualche modo «tratti in inganno» da colleghi rimasti sconosciuti. Intanto ieri è stato depositato lŽappello delle parti civili e quello dei pubblici ministeri Francesco Cardona Albini ed Enrico Zucca. Inevitabili le polemiche, ed un nuovo dibattimanto.
Il 14 novembre scorso il tribunale, presieduto da Gabrio Barone, aveva condannato 13 dei 29 tra agenti e funzionari sotto processo per lŽirruzione, il massacro e lŽarresto di 93 no-global ospiti dellŽistituto di via Cesare Battisti, la manipolazione delle prove a carico dei fermati. Nove capi-squadra del famigerato Nucleo Anti-sommossa e i loro due superiori, protagonisti materiali dellŽassalto a manganellate, più un vice-questore ed un sottufficiale che portarono materialmente fino alla scuola le famigerate bottiglie molotov. Questi gli unici colpevoli al termine di un processo durato quattro anni, alla fine di un percorso giudiziario complicato e drammatico. Nessuna conseguenza per chi aveva sottoscritto i verbali dŽarresto farciti di bugie. Ed assolti anche i super-poliziotti - Francesco Gratteri, attuale dirigente dellŽAntiterrorismo. E Giovanni Luperi, oggi capo dellŽAisi, lŽex Sisde. Gilberto Caldarozzi, Spartaco Mortola - , che secondo lŽaccusa avevano invece pilotato lŽintera operazione, partecipando al confezionamento delle prove false.
La procura, le parte civili ma soprattutto la procura generale sono di avviso diverso. E chiedono un nuovo processo, con gli stessi imputati.