24.09.04
Lavor oRepubblica: Diaz la Procura sfida la Polizia
Lavoro Repubblica
DIAZ LA PROCURA SFIDA LA POLIZIA
Memoria di accusa alla prima udienza del processo per la pagina piu' buia del G8. Foto inedite dell'attacco
L'assalto alla scuola definito "illegale dall'inizio alla fine"
Falsi verbali, false prove, falsi comunicati - stampa. Bugie. Un'operazione illegale dall'inzio alla fine, ma a qualcuno evidentemente poco importava £perche' per raggiugnere un obiettivo ritenuto 'giusto', il 'buon poliziotto' puo' anche permettersi di aggiustare i dettagli."
La Procura di Genova ha denunciato ieri mattina il massacro della scuoal Diaz: con un filmato 400 fotografie e una memoria di 278 pagine, preentata al termine dell'udienza preliminare, ripresa dopo lo stop estivo.
Ma i giudici vanno oltre e si addentrano anche nell'analisi a largo spettro di quanto accaduto. Giungendo a conclusioni destinate ad alimentare inevitabilmente nuove polemiche: "Il rovinoso precipitare verso la illegalita' di comportamenti di rappresentanti delle forze dell'ordibne nelle giornate del G8 - scrivono - puo' indurre a ocnsiderare il reale limite di tenuta e di crisi del sistema vgente."
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"Il rovinoso precipitare verso la illegalità di comportamenti di rappresentanti delle forze dell'ordine verificatosi nelle giornate dei G8 a Genova può indurre a consderare il reale limite di tenuta e di crisi del sistema vigente. Il degenerare della prassi degli operatori e l'abbandono delle regole del diritto, nell'azione di contrasto di un pericolo serio, ma non di tale gravità rispetto ai più consistenti fenomeni criminali che minacciano le democrazie del mondo intero, può essere a sua volta segno di una crisi più generale che potrebbe non essere spiegabile, come taluno ha cercato di accreditare con facile scorciatoia, sulla base di un senso: dl impunità che una maggioranza o un'ideologia politica piuttosto sto che un'altra
assicurerebbero alle forze dell''ordine". In una nota finale della memoria presentata ieri pomeriggio nel corso dell'udienza preliminare sul famigerato assalto alla scuola Diaz del luglio 2001, la Procura di Genova ha pesantetemente stigmatizzato un delle pagine piu' buie della storia della polizia italiane. Un atto d'accusa che non è nei confronti della polizia tutta, ma di quelli - compresi alcuni tra gli investigatori italiani più noti e stimati -che la notte del 21 luglio di 3 anni sbagliarono una, due, mille Rendendosi protagonisti di un'operazione dall'inizio alla fine", regalando genovesi e agli italiani tutti una montagna di menzogne. Nelle 278 pagine della memoria firmata dai Zucca e Francesco Cardona Albini non ci sono attribuzioni specifiche di responsabilita' - per quelle ci sarà tempo nel corso del dibattimento - ma rifiessioni, ;generali. sulla figura del "buon , poliziotto" che, perseguendo un obiettivo che ritiene "giusto", pensa di potersi permettere di aggiustare i "dettagli". E poco importa se quei detta sono 93 ragazzi massacrati e arrestati Ingiustamente. La Procura sottolinea come i fermi di oltre la metà delle 250 persone ammanettate durante i disordini seguiti al vertice internazionale "abbia avuto un esito fallimentare sul piano giudiziario". Concetti che i magistrati hanno ribadito ieri illustrando le loro tesi. Lunedì termineranno l'intervento, quindi è presumibile che il gup Daniela Faraggi conceda ai difensori dei 29 indagati i termini per studiare la memoria. Qualcuno dei nunzionari sotto accusa chiederà di essere nuovamente interrogato: è il caso del vice-questore Carlo Di Sacro (difeso da Giuseppe Giacomini e Piergiovanni lunca), che presenterà anche un filmato per dimostrare come durante l'irruzione nella Diaz non abbia fatto altro che obbedire agli ordini, restando all'esterno della scuola e poi firmando i verbali d'arresto. E' vero, ha sottoscritto affermazioni false: ma come poteva immaginare d'essere a sua volta vittima delle bugie dei colleghi? Secondo Marco Corini, difensore di alcuni super-poliziotti, l'intervento di ieri dei pm ha presentato "ampi vuoti logici" in particolare non gli torna il principio della responsabilità (che nel penale è sempre 'personale') e cioè: che colpa hanno alcuni funzionari sealtri - a loro insaputa - hanno truccato le carte? Ma come potevano - risponde la Procura - non sannon vedere, non udire quello c stava accadendo a pochi metri dà loro? Perché trincerarsi dietro i "non so", "non ricordo",