11.07.04
Guardian: la stampa inglese riscopre la Diaz
SNOBBATO dai media italiani, il processo per il famigerato blitz poliziesco alla scuola Diaz vale invece un'intera pagina del The Guardian: il prestigioso quotidiano britannico nei giorni scorsi ha infatti dedicato un ampio servizio all'udienza preliminare che vede imputati nel capoluogo ligure 29 poliziotti, compresi «i ca
pi dell'anti terrorismo nazionale» .Il giornale inglese scrive di «un attacco
brutale ai dannii dei contesta
tori del G8 del a 2001: gli accu
sati sono chiamati a giustificare le evidenti violenze commesse». La storia purtroppo noi la conosciamo bene, ma forse va la pena sentirla raccontare anche da altri. E così, l'inviato `. John Hooper
ricorda" il massacro delle persone ospitate all'interno dell'istituto scola
stico: «indifesi,
la maggior par
te ancora nei La notte della Dia sacchi a pelo:
presi a bastonate, le teste, le braccia, le gambe fatte a pezzi». Il Guardian cita Richard Moth, un operaio londinese che «ricordiamo aver urlato dal terrore» quando in ospedale veniva tenuto fermo da alcune infermiere mentre gli venivano sutu
rate le ferite senza anestetico Moth era tra quelli che finirono nella caserma di Bolzaneto spiega il giornalista inglese, precisando che per quella vicenda i stato chiesto il rinvio a giudizio di 47 persone tra forze dell'ordine e medici. Le vittime britanni che dell'assalto alla Diaz furorio cinque. Richard Parry, un avvocato inglese che difende due di loro, ha ufficialmente criticato
l'atteggiamento del governo della Gran Bretagna: «Non ha voluto darci alcun sostegno». Il quotidiano continua denunciando il fatto che la maggior parte dei poliziotti coinvolti nel pestaggio, quelli che materialmente usarono i manganelli, non sono sul banco degli accusati: «Erano mascherati, non è stato possibile identificarli». Quindi, un passaggio è in parti
solare dedicato a Francesco Gratteri, allora capo dello Sco e oggi capo dell'anti-terrorismo all'Ucigos: uno dei più noti investigatori italiani, accusato di calunnia e di aver falsificato le prove per incastrare i no-global. Tra le altre vittime citate dal Guardian c'è anche Altor Balbas, 33 anni, spagnolo di Pamplona: era uno degli undici iberici che Furono picchiati a sangue all'in
terno della scuola Diaz; otto di loro, spiega il giornalista, hanno preferito non tornare a genova per il processo: due soffrono ancora di gravi problemi psicologici per lo shock subìto. E poi c'è Lena Zuhlke, medico tedesco di 27 anni, di Amburgo: rimase al suolo con un gamba rotta e numerose ferite al capo, un dito spezzato così come due costole. Ancora oggi respira con difficoltà.
Questo il resoconto, completato da un accenno ad Enrica Bartesaghi, madre di una delle vittime dell'assalto e tra le promotrici del Comitato Verità e giustizia. La notizia del processo è stata ripresa anche dalle televisioni nazionali.
Il prossimo appuntamento nell'aula-bunker genovese con l'udienza preliminare è atteso per sabato: sarà una seduta di passaggio in previsione di mercoledì prossimo, 14 luglio, data in cui - salvo sorprese - dovrebbe prendere la parola la pubblica accusa. I quattro pm della Procura - Enrico Zucca, Francesco Cardona-Albini, Patrizia Petruzziello, Vittorio Ranieri Miniati-dovrebbero mostrare in aula i filmati del blitz, compreso l'inquietante spezzone in cui alcuni super-poliziotti sono riuniti nel cortile della scuola e qualcuno mostra il sacchetto con le molotov fasulle.
Si è nel frattempo delineato il programma di manifestazioni per ricordare i giorni di luglio di tre anni fa: dal 16 al 22 sono previsti incontri, dibattiti, mostre, presentazioni di libri concerti, spettacoli di strada e a teatro. Il 28 luglio le manifestazioni si chiuderanno con «Carlo, Rachel e il gioco di Lottchen», testi di Rachel Corrie, Rob Brezsny ed Elsa Morante, alla sala Modena del Teatro dell'Archivolto.