19.06.10
Giudicinelmirino, Pde Idv “salvano” DeGennaro
L’ATTACCO che può creare più imbarazzi
arriva da dove meno te l’aspetti. È vero che Luigi Li Gotti
nelle vicende dei processi G8 ha un interesse personale, avvocato di uno
degli imputati di maggior nome: FrancescoGratteri, il capo dell’anticrimine,
il numero tre della polizia.
Ma LiGotti è anche capogruppo dell’Idv, dell’Italia deiValori diAntonio Di Pietro nella Commissione giustizia del Senato. E le sue parole (pure «atitolopersonale»,comepremette) sulle ultime sentenze sono durissime:
«Conosco gli atti processuali. A Genova non si sta scrivendo la verità suifattidelG8».
Accade tutto mentre il consiglio deiministri conferma,all’unisono
«piena e completa fiducia» al capo degli 007 Gianni De Gennaro
e gli dice: resta al tuo posto.
Li Gotti aggiunge un carico da novanta: «Per qualcuno le sentenze di
condannadopoquellediassoluzione
sarebbero l’alba di un nuovo giorno.
Perme potrebbero essere il tramonto
della verità e il possibile frutto di
unpreconcettoideologicodaresadei
conti. Mai come per queste vicende
servirà il giudizio giuridico e tecnico
della Cassazione». Nel caso della
condanna dell’ex capo della polizia e
oggi coordinatore delle attività di
tutta l’intelligence Gianni De Gennaro
anche l’Idv (come il Pd) tira il
freno.FeliceBelisario,capogruppo a
PalazzoMadama: «La legge prevede
tre gradi di giudizio, per questo noi
noncommentiamolesentenzefinoa che queste non sono definitive».
Che non è esattamente quello che il partito di Di Pietro ha sostenuto inmolte altre occasioni.
Ma è l’accusa di «preconcetto ideologico » lanciata daLiGotti a lasciare
il segno. È così? Constatando la composizione dei collegi che, in appello,
hanno modificato in maniera radicale tutte le sentenze di primo
grado del G8, è possibile notare una circostanza.La corte che ha condannato
Gianni de Gennaro era composta dal presidente Maria Rosaria D’Angelo,dal relatore Raffaele Di Napoli e dal giudice a latere Paolo Gallizia. Per due terzi (con l’unica differenza di Massimo Cappello al postodiDiNapoli)quellopresieduto
da Maria Rosaria D’Angelo è lo stesso collegio che ha inflitto condanne durissime, aumentandole rispetto al primo grado, anche ai manifestanti violenti, i cosiddetti black bloc italiani,
che hanno portato la devastazione nelle strade di genova durante il
G8 del luglio 2001. Pene pesantissime, tra cui spiccanoi 15anni inflitti a
FrancescoPuglisi, rispettoai 10anni e seimesidelprimogrado.EpoiVincenzoVecchi
(da10annie6mesia13 anni);Marina Cugnaschi (da 11 anni a12annie3mesi) tra i casi più clamorosi di incremento delle pene. E in quell’occasione era stato il mondo no global a insorgere: «Hanno trovato i veri colpevoli delle violenze di Genova ».
È, sempre per due terzi, la stessa corte che ha ribaltatola sentenzaper i fatti della caserma carcere di Bolzaneto, sempre a carico di esponenti delle forze dell’ordine.
Magistrati senza coloriture politiche, tanto meno estreme, li definiscono nel mondo
giudiziario genovese.
Semma i severi, ma non squilibrati. E sicuramente, spiega chi li conosce, davvero scevri da «pregiudizi ideologici».
Intanto, però, è la condanna di Gianni De Gennaro che ha fatto saltare
il banco della politica. E se nell’Idv solo Luigi De Magistris si è espresso in maniera discorde dai suoi colleghi, chiedendo la rimozione diDeGennaro, iDs sfoderano posizioni che vanno dalla prudenza all’aperto sostegno.
Felice Casson: «Non ha alcun obbligo di andarsene.
De Gennaro è un funzionario che ha sempre lavorato bene, con qualunque governo». Achille Serra e Luigi De Sena: «Fino alla sentenza della Cassazioneper tutti gli imputativale
il principio della presunzione di innocenza ».
EnzoBianco:«Sentoildovere di ricordare a tutti che De Gennaro è stato uno dei migliori poliziotti che il nostro Paese abbia avuto».
Antonello Soro: «Sento di dover rinnovare la mia stima per un uomo che
ha ottenuto straordinari risultati contro la criminalità».
E quando arriva la notizia della“riconferma” di De Gennaro al suo posto,
ancheidemocraticitiranounsospiro di sollievo.
E a Vittorio Agnoletto, che fu portavoce del Social Forumal
G8, salta lamosca al naso: «È una vergogna la posizione dei Democratici
come quella dell’Italia dei Valori tranneDeMagistris».
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