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24.11.05

Diaz. il mio inferno

n aula anche l´infermiera che curò i feriti
Parla l´anziano picchiato "Diaz, il mio inferno"
il processo


«Ricordo l´odore di urina e sangue, solo chi ha una grande paura o chi patisce un grande dolore rilascia così l´urina». E´ un passaggio della testimonianza di Monica Battifora, infermiera genovese che, nella lunga notte della scuola Diaz durante il G8, era in forza alla sala medica allestita nella scuola Diaz dal Genoa Social Forum. Con la sua testimonianza, è ripreso il processo a 29 poliziotti accusati a diverso titolo per la violenta irruzione del luglio 2001 nel complesso della scuola Diaz, durante il G8 di Genova. Nel pomeriggio, poi, è stata ascoltata la vittima più anziana dei pestaggi di quella notte. Arnaldo Cestaro, ex sindacalista settantenne, vicino a Rifondazione comunista, di Vicenza, ha ricordato che quando la polizia arrivò alla scuola aveva pensato «subito che fossero Black Bloc. Invece era la polizia, la nostra polizia, la Polizia di Stato. E ha cominciato subito a picchiare». Sollecitato dalle domande dei pm Francesco Cardona Albini ed Enrico Zucca, Cestaro ha ricordato: «Avevo le mani alzate. A quel punto un poliziotto in borghese ha detto agli altri di fermarsi, ma loro hanno cominciato a picchiarmi prima con i manganelli poi a calci. Erano tutti poliziotti in divisa, mi hanno rotto un braccio, una gamba e alcune costole».
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L'INFERMIERA DELLA DIAZ: RICORDO SANGUE DAPPERTUTTO

"Ricordo l'odore di urina e di sangu, solo chi patisce un grnade dolore rilascia cosi' l'urina."
E' questo il passaggio piu' drammatico delal testimonianza di Monica battifora, infermiera genovese che, nella lunga notte della scuola Diaz durante il G8, era in forza alla sala medica allestita nella scuola Diaz dal Genoa Social Forum. Con la sua testimonianza di ieri mattina, e' rirpeso il process oa 29 poliziotti accusati a diverso titolo dei fatti avvenuti nel luglio 2001 all'interno del complesso della scuola Diaz.
L'infermiera, sollecitata dalle domande del publico ministero Francesco Cardona Albini, ha ricordato prima il momento in cui avenne l'irruzione nella scuola "da parte - ha detto - di un centinaio di rappresentanti delle forze dell'ordine. Io ero alla finestra e mi ricordo sulla strada c'era un ragazzo con le mani alzate. I poliziotti in divisa gli sono andati addosso, lui non e' caduto subito poi invece e' andato giu' e ho visto che lo prendevano a calci. E' stato letteralmente travolto."
Battifora ha poi ricordato il momento in cui insieme ad alcuni colleghi, tterminata l'irruzione e' entrata in palestra. "Ricordo sangue dappertutto, ma soprattutto l'odore delel urine, delle feci e del sangue insieme. Ricordo in particolare che in un sacco a pelo attaccato al muro c'era una grossa chiazza di sangue mischaita a una chiazza di urina. Posso dire per la professione che faccio che soltanto chi ha una grande paura rilascia cosi' l'urina."
E poi c'e' stata un'altra testimonianza "Quando li ho sentiti arrivare pensavo fossero black block ma invece era la polizia. E ha cominciato subito a picchiare."
Arnaldo Cestaro, settantennne vicentino, ex sindacalista e vicino Rifondazione Comunista, la vittima piu' anziana dei pestaggi all'interno della scuola Diaz descrive cosi' l'impressione che ebbe quella sera nella palestra dela scuola Diaz dove stava dormendo insieme ai ragazzi del movimento no global.
Interrrogato dal pm Cardona Albini e Zucca, Cestaro ha detto di aver alzato le mani "a quel punto, un poliziotto in borghese ha detto agli altri di fermarsi, ma loro hanno cominciato a picchiarmi prima con i manganelli poi a calci. Erano tutti poliziotti in divisa, mi hanno rotto un braccio, una gamba e alcune costole."
Cestaro ricorda che tutti alla finedel pestaggio "chiamavano 'mamma' si sentiva chiamare 'mamma' in tutte le lingue. Poi dopo mezz'ora sono arrivati i barellieri a portare via feriti. Io sono stato portato al Galliera per ultimo."
L'anziano pensionato non ricorda che nella palestra "ci fossero armi o bastoni" o che la porta della scuola fosse rinforzata dall'interno con le panche.
Il cotrointerrogatorio delle difese dei 29 poliziotti ha riaperto polemiche e tensioni in aula, con frequenti battibecchi tra avvocati e pubblici ministeri che hanno costretto piu' volte il presidente Gabrio Barone a intervenire per rimettere l'udienza sui binari della correttezza processuale.
L'udienza e' stata aggiornata a stamane con l'escussione di altri due testi.

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