07.03.05
Avanti: secondo il maggiore Frassineto Fini non c'era
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IL MAGGIORE DEI CARABINIERI ANTONIO FRASSINETTO SMENTISCE LA PRESENZA DI FINI
G8,nessun politico nelle caserme
07/03/2005
L'ufficiale ha inoltre raccontato che i loro reparti si spostavano solo su
ordine della centrale operativa allestita nella caserma, e non della
questura che comunque controllava il Tuscania
GENOVA - Non erano presenti esponenti politici ne' istituzionali nella
centrale operativa dei carabinieri, nella caserma di Forte San Giuliano,
il 20 luglio del 2001 durante il G8, quando si verificarono i violenti
scontri tra manifestanti e forze dell'ordine, culminati nellâ?? uccisione di
Carlo Giuliani, in piazza Alimonda. Lo ha testimoniato nel corso del
processo a 25 no global accusati di devastazione e saccheggio, rispondendo
a una domanda della difesa, il maggiore Antonio Frassinetto, del Primo
Reggimento dei carabinieri Tuscania, che era presente nella centrale
operativa. La domanda dei difensori dei no global era in relazione alle
voci su una presenza costante del vicepresidente del consiglio Gianfranco
Fini nella sala operativa. Fini visitò la questura, la prefettura ed il
comando provinciale dei carabinieri il giorno successivo, 21 luglio.
Lâ??ufficiale ha raccontato inoltre che i reparti dei carabinieri si
spostavano solo su ordine della centrale operativa allestita nella
caserma, e non della questura â??anche se il Tuscania era a completa
disposizione del questore, come forza di riservaâ??. Il processo, in cui è
stato sentito anche il capitano Luigi Viti Odierna, a capo del quarto
plotone del contingente Tuscania, è stato poi rinviato a martedì prossimo.
Intanto il pm Francesco Cardona Albini ha sequestrato, un video della casa
di produzione Luna Rossa, da tempo già agli atti del G8, per poterlo
utilizzare formalmente nel suo fascicolo. Il pm è titolare dellâ??inchiesta
sulle presunte violenze di strada, avvenute in piazza Manin contro i
pacifisti, tra cui due studenti spagnoli del gruppo Pink, delle quali
sarebbero responsabili quattro poliziotti, accusati di falso, abuso e
calunnia. Nel filmato si vede uno dei giovani spagnoli che viene
ammanettato, il suo amico che va incontro ad un poliziotto per chiedere
spiegazioni e viene a sua volta arrestato. A terra poi câ??é un terzo
ragazzo a cui i poliziotti sferrano una manganellata sulla testa. I
poliziotti, che sono già stati raggiunti da un avviso di garanzia
nellâ??aprile dello scorso anno, sono il vice sovrintendente Antonio Cecere,
e gli agenti Luciano Berretti, Marco Neri e Simone Volpini, tutti in forza
al settimo reparto mobile di Bologna. Per le presunte violenze, invece,
della polizia a danno di due pacifiste della rete Lilliput, Marina
Spaccini, una pediatra di Trieste, e Simona Coda, sono in corso a Genova
due procedimenti davanti al tribunale civile in cui viene chiesto il
risarcimento per i danni subiti al ministero dellâ??Interno, quale
responsabile dellâ??operato degli agenti. Sempre per i fatti del G8 il gip
Daniela Faraggi ha incaricato il medico legale Marco Salvi di eseguire una
perizia sullâ??agente romano Massimiliano Di Bernardini per appurare se può
partecipare al processo a suo carico. Di Bernardini infatti è imputato per
i fatti avvenuti nella scuola Diaz, tra cui il ritrovamento delle due
bottiglie molotov, ma la sua posizione venne stralciata dallâ??udienza
preliminare, in cui doveva venire deciso lâ??eventuale rinvio a giudizio,
perché era finito in coma in seguito ad un incidente stradale. Il 6 aprile
inizierà il processo a carico di 28 poliziotti, accusati per gli episodi
avvenuti allâ??interno delle scuole Diaz e Pertini