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19.09.03

Ansa, vice capogruppo alla Camera del Prc Graziella Mascia

(ANSA) - ROMA, 19 SET -«Ancora una volta non si può che ribadire che la
ferita mai rimarginata per i fatti di Genova
richiede una risposta politica che solo l'istituzione di una commissione
parlamentare d'inchiesta può dare». Lo
afferma il vice capogruppo alla Camera del Prc Graziella Mascia.
«L'inchiesta della procura di Genova sui fatti del luglio 2001 - dichiara -
si è chiusa e cominciano ad emergere le
contraddizioni e le reticenze di una linea difensiva dei responsabili delle
forze dell'ordine assolutamente fragile e
incredibile».
«Da quanto si apprende dalla stampa - spiega Mascia - si replicano e si
amplificano le reciproche smentite già
emerse nel Comitato di indagine parlamentare sui fatti di Genova, in
particolare tra le dichiarazioni del capo della
polizia, Gianni De Gennaro, dell'allora vice capo vicario della Ps
Andreassi e del defunto prefetto La Barbera».
«Tra i tanti interrogativi rimasti senza risposta - prosegue la
parlamentare - il più clamoroso è la presenza alla
scuola Diaz dell'addetto stampa del dott. De Gennaro, che certo non si può
considerare casuale».
«Fermo restando che anche gli elementi che paiono emergere dall'inchiesta
della magistratura confermano, a
nostro avviso che la mattanza alla scuola Diaz fu predeterminata con
l'unico scopo di criminalizzare il Genoa Social
Forum, le dichiarazioni del capo della polizia - sottolinea - sarebbero
sufficienti per chiederne le dimissioni».
Un motivo in più questo secondo Graziella Mascia, per addebitare
l'accaduto ai vertici istituzionali di competenza:
«L'allora ministro Scajola - ricorda - dichiarò di aver saputo della scuola
Diaz dalla moglie, il capo della polizia
dichiara di essere stato informato dal segretario di Rifondazione
Comunista: se non fosse una vicenda tragica
saremmo al ridicolo...».(ANSA).

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