29.02.04
Ansa: G8 3 anni dopo
G8: TRE ANNI DOPO, IL MOVIMENTO RICORDA GENOVA 2001 / ANSA
CONVEGNI E MANIFESTAZIONI IN ATTESA PROCESSO A NO GLOBAL
(di Chiara Carenini).
(ANSA) - GENOVA, 28 FEB - Tre anni dopo, ancora tutti a Genova a tre
giorni dall' inizio del processo a 26 manifestanti accusati di
devastazione e saccheggio. E' tappezzata di foto e di memoria la sala
rossa di Palazzo Tursi, la sede del Municipio, dove e' stata riproposta
la petizione ''mai piu' come al G8'': le immagini della caserma di
Bolzaneto, il sangue sul pavimento della Diaz, Carlo Giuliani, la
polizia in tenuta antisommossa.
Sono tutti qui: i Disobbedienti e il sacerdote che cita don Milani, i
ragazzi che c' erano, nel luglio 2001, e quelli che non c' erano, l'
infermiere che presto' servizio a Bolzaneto e che poi ne ha fatto un
libro, Haidi Giuliani seduta proprio di fronte alla foto di suo figlio.
Tre giorni prima dell' inizio di un processo che i Disobbedienti
definiscono ''illegittimo'' e che alla sbarra vedra' 26 ragazzi accusati
di devastazione e saccheggio, tre giorni prima di quella nuova 'zona
rossa' con la quale si vorra' difendere il tribunale di Genova, le
manifestazioni dei Comitati Verita' e giustizia per Genova e Piazza
Carlo Giuliani si snodano una dietro l' altra. Due convegni, una
manifestazione in piazza, la carovana della pace, la riproposizione
della raccolta di firme per chiedere la Commissione d' inchiesta sui
fatti del G8 fino al corteo che martedi' mattina partira' dalla Diaz per
passare da piazza Alimonda e poi arrivare al tribunale. Luoghi simbolo.
Il convegno inizia dall' ultima notizia sul fronte giudiziario: la
richiesta di rinvio a giudizio, ancora non depositata, per alcuni
poliziotti accusati dei pestaggi alla Diaz e di aver costruito prove
false contro i manifestanti. Un atto che Vittorio Agnoletto, ex leader
del Genoa Social forum chiede che non passi inosservato. ''Non e' mai
accaduto nella storia italiana - dice - che per decine di 'tutori dell'
ordine' ci sia una richiesta di rinvio a giudizio con l' accusa
pesantissima di aver costruito prove false. Eppure, alcuni di loro hanno
avuto promozioni''. Un' ombra, dicono i promotori del convegno, la prima.
E poi la seconda ombra: la costituzione in parte civile del Comune di
Genova al processo contro i 26 ragazzi. ''Non so se la richiesta di
costituirsi parte civile sia stato uno scivolone che poi il sindaco
Pericu ha voluto difendere in tutti i modi - ha detto Agnoletto -, o se
e' stata una questione politica che probabilmente ha a che vedere con
dinamiche amministrative genovesi e con cose che non hanno nulla a che
vedere con il G8.
Certo, cosi' come e' stata fatta e' sbagliata''. Ma il sindaco Pericu
replica in serata: ''Non esiste alcun assordante silenzio'' da parte
della giunta comunale di Genova circa i fatti del G8 e sulla posizione
tenuta dal sindaco e dall'amministrazione a questo proposito. ''Al
contrario - dice Pericu - valutazioni e posizioni della giunta e del
sindaco sono state ampiamente ribadite nel documento politico approvato
dalla giunta stessa giovedi' scorso e diffuso integralmente alla stampa''.
La terza ombra: il ricordo. Don Alessandro Santoro, Firenze, prete nella
dura periferia delle Piagge: ''Arrivo qui con passi appesantiti dall'
amarezza. Era da quei giorni che non tornavo a Genova. Sono cambiato da
allora, ho provato l'aggressione che tanti provano ogni giorno, giorno
dopo giorno''. E cita don Milani: ''l' obbedienza e' una subdola
tentazione''.
La quarta ombra: la citta' nuovamente blindata. ''Genova non puo'
rivivere il 2 marzo, in occasione dell' apertura del processo contro i
no-global, lo stesso 'stato di polizia' che fu instaurato in occasione
del G8 nel luglio del 2001'', dice Paolo Cento, vicepresidente della
Commissione giustizia della Camera.
Una nuova 'zona rossa' sara' istituita attorno al tribunale, solo cento
posti per il pubblico in aula.
Ma, dicono i Disobbedienti, ''esiste l' esigenza che il corteo di
martedi' tocchi l' area del tribunale, che raggiunga coloro i quali
vogliono presenziare al processo e che saranno li', martedi' mattina,
per occupare i 100 posti disponibili, assieme a chi ha testimoniato
pubblicamente la battaglia di verita' e giustizia''. Perche' questo,
dicono, e' un processo illegittimo, e ci sara' bisogno che sia pubblico,
come pubblica dovra' essere ''la contestazione politica che il Movimento
fa a un processo costruito in questa maniera e in assenza di un analogo
processo ai responsabili dell' ordine pubblico di quel
20 luglio a Genova''.
Nel pomeriggio di oggi duecento persone hanno dato via ad un corteo in
piazza De Ferrari con i cartelli al collo: ''Bolzaneto - torturato n. 7
- nazionalita' spagnola. Mi hanno fatto accucciare e bastonato nelle
reni...''. E Genova si prepara, ancora una volta.
(ANSA).