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19.07.07

19 luglio secolo xix e lavoro repubbliac

Repubblica Genova

Incomincia oggi la quattro giorni per ricordare il luglio 2001 e la
tragica morte di Carlo Giuliani
G8, sei anni dopo tra memoria e tensione
Arriveranno quest´oggi i primi no global che daranno vita alla quattro
giorni di manifestazioni a sei anni dai tragici fatti del G8. Per loro il
Comune ha messo a disposizione lo stadio Carlini, proprio come nel 2001.
Ieri sopralluogo della polizia e, successivamente, di Giuliano Giuliani,
tra gli organizzatori dell´evento. Unanimi i messaggi di distensione. Il
questore, Salvatore Presenti, non ha dubbi: «Non ci sarà alcun problema e
noi non avremo nessuna necessità di mostrare i muscoli». Il clou è
previsto per domani pomeriggio, con il corteo che, dal Carlini,
raggiungerà piazza Alimonda.

L´ANNIVERSARIO DEL G8
Pochi agenti e invisibili il questore spegne la tensione
Presenti: "Ho fiducia, non ci saranno problemi"
Ieri sopralluogo allo stadio, circolazione deviata per il corteo
"Saremo pronti, ma non c´è nessun motivo di mostrare i muscoli"
MASSIMO CALANDRI
POCHI agenti ed un questore molto «fiducioso». Cominciano i quattro giorni
di commemorazione dei tragici fatti del G8 e il clima appare tutto sommato
sereno. Difficile stimare quante persone parteciperanno alle
manifestazioni, anche se è presumibile che il numero sarà più elevato
rispetto agli ultimi anni. Ma alle assicurazioni degli organizzatori, che
sottolineano lo spirito pacifico delle rievocazioni, fa eco il questore
Salvatore Presenti. Che non dice quanti poliziotti ha intenzione di
schierare. E però assicura che la presenza sarà «discreta». «Non ci
saranno problemi», insiste. «Sono sicuro che le cose andranno per il
meglio. Fiducioso, molto fiducioso».
Ieri alcuni funzionari di polizia hanno eseguito un rapido sopralluogo
all´interno e nei pressi dello stadio Carlini, che secondo le previsioni
da oggi dovrebbe ospitare centocinquanta-duecento no-global. Il momento
più importante del fine-settimana sarà naturalmente la «passeggiata
musicale» allestita in ricordo di Carlo Giuliani. L´appuntamento è per
domani, venerdì 20 luglio. Intorno alle tre del pomeriggio, un corteo -
preceduto da un camion che ospiterà un gruppo di musicisti - muoverà dal
Carlini verso piazza Alimonda, passando da corso Europa. Come sei anni fa.
Polizia e vigili urbani cercheranno di assicurare ordine pubblico e
viabilità , il serpentone umano dovrebbe arrivare nel giro di un´ora e di
conseguenza buona parte della circolazione stradale sarà temporaneamente
deviata. Qualche presidio di polizia, pochi agenti in divisa, altri in
borghese. L´intenzione è quella di permettere lo svolgimento pacifico
della manifestazione. «Ma al tempo stesso di non permettere abusi od
intemperanze», si affretta a precisare Presenti.
Secondo indiscrezioni, il numero dei poliziotti chiamati in servizio di
ordine pubblico per ciascuna giornata sarebbe addirittura inferiore a
quello previsto tra due settimane in occasione del pacifico match
internazionale di calcio tra la Sampdoria e i bulgari del Cherno More.
«Numeri non ne voglio e non ne posso dare», taglia corto Presenti. «La
presenza degli agenti sarà discreta, ripeto. Non c´è bisogno di farsi
vedere, nessuno vuole mostrare i muscoli. Saremo lì, pronti in caso di
qualsiasi necessità . Ma ripeto, non ci sarà bisogno di fare gli
straordinari. Perché tutto andrà per il meglio. I genovesi possono stare
tranquilli». Naturalmente non la pensano così gli esponenti di Alleanza
Nazionale, che in una polemica nota hanno voluto precisare: «Se lo stesso
signor Giuliani afferma di aver dovuto organizzare un servizio d´ordine
interno, e non esclude che il clima sia cambiato rispetto alle scorse
manifestazioni, allora vuol dire che esiste il rischio che il corteo
no-global del 20 luglio possa provocare disordini». Parola di Giorgio
Bornacin, Gianni Plinio e Gianni Bernabò Brea. «Quando poi il signor
Giuliani allude alla capacità della gente seria di non raccogliere
provocazioni organizzate, dovrebbe essere così corretto e chiaro da dire
di quali provocazioni sia a conoscenza ed organizzate da chi. E´ anche per
questo che andrebbe vietata quella che Giuliani chiama una "passeggiata
musicale" ma che in realtà altro non è che un corteo ad alto rischio di
incidenti e danneggiamenti e che, esaltando una rivolta contro i poteri
dello Stato, si configura come un´apologia di reato». Giuliano Giuliani,
quelli del Comitato che ha organizzato gli eventi al Carlini, e il
Comitato Verità e Giustizia per Genova, che sabato sera alle 22 sarÃ
protagonista di una suggestiva fiaccolata fino alla scuola Diaz,
rispondono con un sorriso e un´alzata di spalle. Anche dalla prefettura
arrivano segnali distensivi e di piena fiducia. Saranno giornate di pace.
Per non dimenticare.

Pacifista picchiata in piazza Manin il ministero condannato a risarcire
I PROCESSI
Il tribunale civile di Genova ha condannato il ministero dell´Interno a
risarcire con 18.000 euro, comprensivi di spese legali, i danni subiti da
Simona Zabetta Coda, consulente marketing milanese, colpita a manganellate
dai poliziotti alla testa e alle mani, mentre stava partecipando ad una
manifestazione pacifica della rete Lilliput, in piazza Manin, durante il
G8 del 2001 a Genova.
La donna, assistita dall´avvocato Marco Vano, nel suo esposto aveva
ipotizzato i reati di lesioni volontarie e percosse. Il consulente
nominato d´ufficio ha accertato che la donna ha riportato il 2% di
invalidità permanente e 37 giorni di invalidità parziale.
La donna, secondo la sua denuncia, durante la carica immotivata della
polizia, si trovava seduta sul marciapiede e teneva le mani alzate.

Carlini, i no global non fanno paura
Negozi regolarmente aperti: "Nel 2001 abbiamo fatto affari..."
I rugbisti ritirano il materiale dai magazzini "Lo avremmo fatto anche coi
boy scout"
MARCO LIGNANA
Silenzo, quiete e indifferenza. Intorno allo stadio Carlini la paura è un
sentimento distante anni luce dalla gente. Le celebrazioni per
l´anniversario del G8 cominciano oggi, ma l´evento non sembra impensierire
più di tanto. Al massimo, si farà qualche affare in più. Così la pensano
gli esercenti in via Vernazza, punto d´accesso per gli spogliatoi e per il
campo da gioco. Siano essi baristi, tabaccai, parrucchieri o elettrauto.
L´idea che possano ripetersi quelle terribili scene di devastazione
vissute sei anni fa neanche balena per la mente. Anche perché qui, nel
2001, di problemi i genovesi non ne ebbero. Piuttosto, a sbaraccare sono
le società sportive che normalmente utilizzano lo stadio. La sezione rugby
del Cus Genova, ad esempio, ieri ha portato via la macchina da mischia: «È
uno strumento molto costoso, che abbiamo preso nuovo da poco tempo
dall´Inghilterra - spiega Graziano Arnulfo, dirigente del Cus - ma è una
cosa che avremmo fatto anche se fossero venuti duemila boy-scout. Oltre
alla macchina abbiamo preso dell´altro materiale dai magazzini, tutto qui».
In un Carlini ancora deserto, ieri sono stati i ragazzi del ciclismo su
pista gli ultimi a lasciare il campo ai circa duecento ospiti che si
aspetta di ricevere da stamattina il "Comitato piazza Carlo Giuliani". Per
la tabaccheria di via Vernazza, così tante persone sono una manna: «Sei
anni fa i manifestanti entravano a due a due e stavano fuori in fila,
belli ordinati», racconta la proprietaria, «allora chiusi il negozio solo
perché non avevo più sigarette. Quando andavo a casa per pranzo me li
ritrovavo ad aspettarmi fuori, seduti sul marciapiede. Perché adesso non
dovrei tenere aperto? Sono assolutamente fiduciosa, se poi succederÃ
qualcosa mi adeguerò». Stesso discorso allo studio ortopedico "Mimed",
pochi metri più in là : «Nel 2001 abbiamo lavorato con la porta aperta e
non ci hanno disturbato, lavoreremo tranquillamente». Anche Carolina,
parrucchiera di via Vernazza, ha deciso di rimanere aperta: «Tanto è una
manifestazione pacifica, giusto? Tra l´altro, fino a sabato ho tantissimi
appuntamenti. Qualcuno mi ha chiesto se è pericoloso, ma ho rassicurato
tutti. Poi fra tanta gente in giro lo scalmanato può sempre esserci, ma
sono cose imprevedibili».
Telegrafico il titolare della cartoleria "Milleidee": «Rimango aperto, per
me non c´è nessun problema». Dentro lo stadio, ieri, c´erano solo Giuliano
Giuliani e pochi altri. A preparare gli spazi, a sistemare tavoli e sedie
di plastica. «Le società sportive portano via il materiale per
l´allenamento? Non capisco di cosa abbiano paura. Ci aspettiamo qualche
centinaia di persone, io stesso segnerò nome e cognome di tutti quelli che
per questi giorni vivranno al Carlini. Non voglio avere nessun tipo di
problema».

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Secolo XIX

G8-day, vigilia di tensionei no global tornano in piazza
genova, sei anni dopo
Concesso un altro risarcimento (di 18 mila euro) per le botte alla Diaz
GENOVA. A sei anni di distanza, e a poche settimane dalle rivelazioni-choc
dei processi, i no global attraverseranno le stesse strade, presidieranno
la stessa piazza e soprattutto la stessa scuola. Quattro giorni di
manifestazioni per ricordare il disastro del G8 2001 - la morte di Carlo
Giuliani, il massacro della Diaz, la guerriglia - che iniziano oggi e si
chiuderanno domenica, il momento in cui la polizia spera di tirare un
sospiro di sollievo. E che tutto si svolga senza incidenti o pestaggi.
Come quello di Simona Zabetta Coda, consulente di marketing milanese, alla
quale proprio ieri è stato assegnato un risarcimento: 18 mila euro per le
manganellate prese mentre fuggiva dalle cariche.
L'anniversario del G8 di Genova, una delle pagine più tragiche della
cronaca italiana presenta elementi di conforto, ma anche incognite. Da una
parte, la volontà di rasserenare gli animi che Giuliano Giuliani, padre di
Carlo, ha manifestato più volte negli ultimi giorni, sia nei colloqui con
la questura sia durante le conferenze stampa. I dimostranti, secondo le
stime degli organizzatori e delle forze dell'ordine - che per una volta
coincidono - non dovrebbero essere più d'un migliaio neppure domani in
piazza Alimonda, e saranno guardati «con discrezione» da un centinaio di
uomini fra poliziotti e carabinieri.
Eppure, ammettono alla Digos, la scintilla è sempre in agguato e in questa
circostanza a rinfocolare la tensione contribuisce l'iniziativa
caldeggiata dal sindacato di polizia Coisp, che ha chiesto di poter
organizzare una tavola rotonda dal titolo "L'estintore come strumento di
pace".
«La faremo proprio in piazza Alimonda - rimarca provocatoriamente da Roma
il segretario nazionale, Domenico Pianese - E proprio fra le 16 e le 19,
il momento in cui ci saranno pure i no global». Il Coisp ha presentato una
richiesta ufficiale, il comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica di
Genova - presieduto dal prefetto, Giuseppe Romano - ha espresso parere
contrario. Ma l'ultima parola spetta al questore. Che già nei giorni
scorsi aveva palesato la propria contrarietà e ieri ha incontrato i
"colleghi" nella capitale. Senza però aver ancora firmato divieti. «Il
controraduno non ci sarà » tagliano corto alla Digos. Si tratta soltanto di
capire se saranno gli agenti a fare un passo indietro spontaneamente o se
aspetteranno un "no" ufficiale da sbandierare durante la campagna
tesseramenti.
Il programma dei quattro giorni - curato dai comitati "Piazza Carlo
Giuliani" e "Verità e giustizia per Genova" - prevede l'accampamento allo
stadio "Carlini" con proiezione di documentari, musica, dibattiti e un
torneo di calcio, oltre a due momenti clou. La discesa dallo stadio verso
piazza Alimonda è il momento che dovrebbe calamitare più attenzione e il
maggior numero di partecipanti. Molto attesa anche la fiaccolata, che dal
quartiere San Fruttuoso, attraverso la Foce e Albaro, terminerà alla
scuola Diaz, la sera di sabato. «Vigiliamo anche intorno al Carlini -
confermano in questura - Soprattutto per evitare frizioni con gruppetti di
estrazione opposta». In concomitanza dell'anniversario, domani alle 20,30
"La7" trasmetterà filmati inediti - dal documentario "Il seme della
follia" - che potrebbero fare luce sull'impunità dei black bloc e i
pestaggi alla Diaz, ai quali non avrebbe partecipato soltanto il Reparto
mobile di Roma. Sei anni dopo, Genova non ha la "zona rossa", i container
a bloccare le vie del centro e nemmeno lontanamente s'intravede la marea
umana che riempì le strade per giorni, nel 2001. «Però massima attenzione
- avverte la Digos - perché spesso sono sufficienti un paio di
provocazioni incrociate».
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