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18.07.07

18 luglio rassegna stampa su genova

ecolo XIX
Cortei per Giuliani la polizia teme scontri nel sesto anniversario
Alla manifestazione organizzata dagli amici dovrebbe sovrapporsi
il dibattito organizzato da un sindacato di polizia
18/07/2007
Genova. A sei anni dalla morte di Carlo Giuliani, la sua famiglia, i suoi
amici e chi vede in lui un simbolo del G8 di Genova torneranno in piazza
Alimonda per onorarne il ricordo. Quest'anno, nonostante la commemorazione
si sia sempre ripetuta senza incidenti, la tensione è alta e la paura di
scontri palpabile. Una tensione provocata dagli sviluppi dell'inchiesta
giudiziaria, dalla rimozione del capo della polizia De Gennaro, da come i
magistrati stanno ricostruendo quello spettacolo cruento della Diaz che lo
stesso Michelangelo Fournier, all'epoca vice questore aggiunto del primo
reparto mobile di Roma, descrive oggi come una "macelleria messicana".
A gettare benzina sul fuoco, il sindacato della polizia Coisp che propone
per il 20 luglio in piazza Alimonda, meta della passeggiata musicale
organizzata dal Comitato Carlo Giuliani, un dibattito dal provocatorio
titolo "L'estintore come strumento di pace".
Ieri in serata è andato in scena l'ennesimo vertice delle forze
dell'ordine, al termine del quale il prefetto Giuseppe Romano ha chiarito
che «due iniziative contemporanee non possono coesistere, a costo di
vietarle». Il prefetto non lo dice espressamente, ma è chiaro che a non
potersi svolgere in piazza Alimonda è la manifestazione annunciata per
seconda in ordine cronologico, quella del Coisp, poiché la commemorazione
di Carlo «è stata regolarmente autorizzata», come sottolineano dal
Comitato.
«Abbiamo messo a punto le misure di sicurezza da adottare e pianificato i
servizi, che saranno leggeri. - aggiunge il prefetto - Vedremo nelle
prossime ore come superare la manifestazione del Coisp, ma comunque non
rappresenta un problema».
Ancora Romano: «Al di l del merito e al di l di quanto sta emergendo
nelle aule del tribunale, credo che sia giunto rammentare, ma anche
superare certe posizioni».
Per parte sua Giuliano Giuliani non si stanca di ripetere «non succeder
nulla», ma confessa che i comitati organizzatori hanno «preso precauzioni
e organizzato un servizio d'ordine interno». La paura - nessuno nomina i
black block - è che qualche frangia dei manifestanti possa raccogliere
provocazioni.
Provocazioni che portano tensioni. Genova, sei anni dopo i fatti del G8 -
indagini che proseguono, processi che alzano veli - torna a preoccuparsi
in modi diversi e per motivi diversi: nelle sue strade, il 20 e il 21
luglio, torneranno le manifestazioni, le contromanifestazioni ma anche,
con tutta probabilit , le provocazioni, organizzate e non.
Giuliano Giuliani parla di «documentata serenit » e liquida come
«delirante» l'iniziativa del Coisp, mentre presenta il calendario delle
manifestazioni: mostre, dibattiti, un documentario, una "passeggiata"
musicale per raggiungere piazza Alimonda a Genova e l'anima di Carlo in
cielo. E mentre un padre tenta di fare cadere le polemiche, il Coisp
presenta un esposto al procuratore della Repubblica di Genova contro il
dibattito organizzato dal Comitato "Verit e giustizia" che il 21 luglio
chiama a discutere su "Premiata macelleria italiana. Chi controlla le
forze di polizia? Chi garantisce i diritti costituzionali?".
Quel termine - "macelleria messicana" - non piace a nessuno. Non al Coisp,
e nemmeno ai manifestanti. Che arriveranno numerosi, quest'anno, c'è chi è
pronto a scommetterci, anche se Giuliani parla di «qualche centinaia di
persone al Carlini».
La tensione attraversa anche il piano politico: solidariet al sindaco di
Genova, Marta Vincenzi, che ha concesso l'uso dello stadio Carlini ai
Comitati per l' accoglienza (25 mila euro di fidejussione di garanzia in
caso di danni alla struttura e duemila euro per quattro giorni di
affitto), viene dalla famiglia di Carlo e in Regione lo scontro si fa duro
tra Gianni Plinio (Alleanza nazionale) e Marco Nesci (Prc). Il primo
chiede di «vietare il corteo del 20 luglio per evidenti motivi di ordine
pubblico», il secondo ribatte dicendo che Plinio «vorrebbe mandare Fini in
caserma a governare la piazza come fece sei anni fa», oltre a chiedere
ancora una commissione d' inchiesta.
Toni che si alzano e arroventano l' aria di quelle strade che sei anni
furono teatro di violenze. Le provocazioni sono inneschi pericolosissimi.
Lo sa bene Giuliani, che testardo afferma di avere fiducia «nelle capacit
della gente sana di non rispondere alle provocazioni organizzate».
Allo stadio Carlini ci saranno idee ma non partiti, sottolineano gli
organizzatori. Non ci saranno rappresentanze politiche, ma solo
associative, «perché Carlo non era iscritto ad alcun partito, era in
piazza solo per rappresentare le sue idee».
Gilda Ferrari
18/07/2007
Il prefetto Romano ha gi chiarito che «due iniziative contemporanee non
possono coesistere, a costo di vietarle»

Giuliani: in piazza senza violenze, per mio figlio
l'anniversario del g8
Presentato il programma delle manifestazioni dei no global. Sicurezza,
nuove polemiche tra An e Prc. Vertice in prefettura
18/07/2007
LIQUIDA la contromanifestazione promossa dal sindacato di polizia Coisp
come «delirio e provocazione». Non si stanca di chiedere «verit e
giustizia» sulla morte di suo figlio Carlo, ucciso il 20 luglio 2001 in
piazza Alimonda durante le manifestazioni del G8. Dice che anche quella di
quest'anno sar una commemorazione «serena».
«Non succeder nulla», ripete Giuliano Giuliani mentre presenta il
calendario di iniziative promosse dal Comitato Carlo Giuliani e dal
Comitato Verit e Giustizia in occasione del sesto anniversario dalla
morte di Carlo. In realt il clima è teso, dopo la rimozione del capo
della polizia De Gennaro e da quanto sta emergendo dall'inchiesta
giudiziaria. In piazza Alimonda il Coisp avrebbe voluto organizzare un
dibattito dal titolo "L'estintore come strumento di pace", ma il questore
Salvatore Presenti ha gi fatto sapere che non autorizzer una seconda
manifestazione, perchè non possono svolgersi entrambe nello stesso luogo e
alla stessa ora. Quella in ricordo del giovane ucciso, naturalmente, era
stata organizzata prima.
«Sembrava una macelleria messicana. Durante le indagini non ebbi il
coraggio di rivelare un comportamento così grave da parte dei poliziotti
per spirito di appartenenza»: dopo queste dichiarazioni di Michelangelo
Fournier, all'epoca vice questore aggiunto del primo reparto mobile di
Roma, si temono infiltrazioni nelle manifestazioni dei prossimi giorni.
Giuliani risponde alle provocazioni: «Se a forte San Giuliano non ci
saranno Fini, Bornacin e Plinio non succeder niente». Da parte sua, il
Comitato ha preso «precauzioni» rispetto ad eventuali infiltrazioni di
black block: «Abbiamo un servizio d'ordine, ma siamo fiduciosi nella
capacit della gente sana di non raccogliere le provocazioni organizzate».
L'ultimo vertice delle forze dell'ordine si è tenuto ieri sera, coordinato
dal prefetto Giuseppe Romano.
Giuliano Giuliani confida nell'istituzione della Commissione d'inchiesta
parlamentare (monocamerale), «la sola in grado di fare luce sui fatti di
Genova e sulla morte di Carlo, visto che ci hanno negato il processo». Per
giovedì sono attese «qualche centinaia» di persone in arrivo da fuori
citt . Dormiranno allo stadio Carlini, concesso dalla societ
Sportingenova dietro pagamento di 2000 euro per 4 giorni di affitto e
fidejussione di garanzia di 25mila euro per eventuali danni arrecati alle
strutture. Per il giorno del ricordo - «in una citt che troppo ha
dimenticato di quei giorni», per usare le parole di Giuseppe Coscione, che
di Carlo fu insegnante al liceo - sono organizzate mostre, film, un torneo
di calcio, dibattiti, e la "passeggiata" musicale in piazza Alimonda. I
manifestanti cominceranno ad arrivare giovedì al Carlini, che ospiter la
mostra "Luoghi resistenti" e dove sar proiettato un documentario. Tra An
e Prc, intanto, si consuma un duro botta e risposta sulle commemorazioni.
«Abbiamo chiesto alle autorit - dice Gianni Plinio, capogruppo di An in
Regione - di vietare il corteo del 20 luglio per evidenti motivi di ordine
pubblico. Abbiamo ricevuto molte segnalazioni da parte di commercianti e
cittadini preoccupati, un corteo così lungo potrebbe sfociare in gravi
disordini». «Evidentemente - ribatte Marco Nesci, capogruppo di Prc -
Plinio vorrebbe mandare Fini in caserma a governare la piazza come fece
sei anni fa. Credo che siano iniziative di una destra becera che non vuole
arrivare alla verit perché sa che fa male. La verit è che in quei giorni
è stato commesso un omicidio e sono state commesse violenze da parte delle
forze dell'ordine, evidentemente perché coperte dal potere politico che
aveva deciso di spezzare le reni agli oppositori».
gilda ferrari
18/07/2007
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Repubblica Genova
Giuliani: no alle provocazioni
Per il Carlini 25mila euro di fideiussione
Il prefetto "Il Coisp? Due eventi non possono coesistere"
Annuncia che è stata regolarmente versata una cauzione alla societ che
gestisce lo stadio "Carlini"(2000 euro) e la fideiussione (25.000 euro)
richiesta dal Comune. Ringrazia la sindaco che ha concesso l´uso della
struttura, invita a partecipare alle iniziative che, a partire da domani,
si terranno per ricordare quello che accadde al G8, nel 2001. Saranno
mostre, "Luoghi resistenti", concerti, film, come "OP- Genova 2001"
presentato ieri al Senato. Sar soprattutto la "passeggiata in musica" che
arriver a piazza Alimonda venerdì. E poi, sabato, torneo di calcio,
tavola rotonda con, tra gli altri, Vittorio Agnoletto, eurodeputato,
Alessandro dal Lago, sociologo e, alla sera, dibattito. Giuliano Giuliani
presenta, insieme con il comitato "Verit e Giustizia per Genova", il
programma del ritorno al "Carlini". Lì saranno in pochi, a soggiornare,
non più di 100-200 persone, conferma, mentre dovrebbero essere molti di
più alla "passeggiata" di venerdì. Poi Giuliani spazza via qualunque
polemica. A partire da quelle che arrivano dal Coisp, sindacato di
polizia, che ieri ha presentato un esposto denuncia in procura per
verificare se il titolo dato alla tavola rotonda, "Premiata macelleria
italiana" non arrechi danno all´immagine delle forze di polizia. Sempre il
Coisp, due giorni fa, aveva annunciato una manifestazione dal titolo "Un
estintore come strumento di pace". Su questo, Giuliani taglia corto:
«Nessun commento, è un delirio». E il prefetto Giuseppe Romano: «La
manifestazione del Coisp? Due iniziative contemporanee non possono
coesistere, a costo di vietarle». Non aggiunge altro, Giuliani, e a chi
gli chiede se il clima non rischi di surriscaldarsi, replica: «Abbiamo
preso le nostre precauzioni e siamo fiduciosi nella capacit della gente
sana di non raccogliere provocazioni». Ma la polemica arriva in Regione
con un botta e risposta tra Plinio( An) e Marco Nesci (Rifondazione).
(w. v.)
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http://www.ilgiornale.it:80/a.pic1?ID=193636
Il Giornale
Il prefetto Romano vieta il corteo dei poliziotti
di Redazione - mercoledì 18 luglio 2007, 07:00
Il comitato per l’ordine e la sicurezza di Genova presieduto dal prefetto
Giuseppe Romano non ha dato l’autorizzazione al sindacato di polizia Coisp
di organizzare una manifestazione intitolata «Estintore come forma di
pace» il 20 luglio, data in cui è in programma un corteo di commemorazione
per la morte di Carlo Giuliani avvenuta il 20 luglio 2001 durante gli
scontri a margine del vertice G8. La motivazione del diniego risiede,
secondo quanto spiegato, nella concomitanza tra le due manifestazioni. La
prima, il corteo dal Carlini a piazza Alimonda dove il carabiniere Mario
Placanica uccise Giuliani, era gi stata autorizzata ed ha avuto la
priorit . La richiesta, rivolta in modo provocatorio dai vertici del
sindacato di polizia (Giuliani fu ucciso mentre lanciava un estintore),
aveva innescato forti polemiche destando preoccupazione per la garanzia
dell’ordine pubblico.

http://www.ilgiornale.it:80/a.pic1?ID=193634
La giunta Vincenzi teme l’arrivo dei no global
I no global fanno paura anche al Comune
di Riccardo Re - mercoledì 18 luglio 2007, 07:00
A infuocare il consiglio comunale ieri ci ha pensato Bernabò Brea. Parole
durissime quelle che il consigliere comunale di An rivolge al sindaco
Marta Vincenzi per contestare la decisione della Giunta di aver concesso
lo stadio Carlini ai manifestanti no global in occasione della
commemorazione dei fatti del G8. Parla di «fatto di estrema gravit che
rasenta l'apologia di reato» perché «non è possibile far celebrare
l'attacco allo Stato». E ancora, parla di decisione pessima perché «quello
stadio nel 2001 è stato usato come officina per la costruzione di armi e
da lì - accusa sempre Bernabò Brea - uscì la parte peggiore dei no global,
quella che saccheggiò grandi magazzini, bruciò auto e negozi, distrusse
molti immobili pubblici, Carlini compreso». E a tutela di questo, risponde
l'assessore Paolo Striano, il Comune ha chiesto agli organizzatori 25mila
euro di cauzione, oltre a 2000 euro di affitto. «Ci siamo comportati con
la onlus Comitato piazza Carlo Giuliani in modo analogo a come ci saremmo
comportati di fronte alle richieste di utilizzo dello stadio di altre
associazioni» spiega l'assessore che vorrebbe dare una più ridimensionata
e «appropriata dimensione all'evento». C'è stato anche un sopralluogo tra
la societ che gestisce per conto del Comune l'impianto, la Sport in
Genova, e alcuni rappresentanti del comitato organizzatore per verificare
le condizioni attuali del Carlini. Le risposte però non sono bastate a
placare gli animi dei consiglieri d'opposizione, che quando si sono
sentiti dire che «per la prima volta il Comune ha chiesto una fideiussione
così onerosa», hanno ribattuto che «questa è la prova che anche la Giunta
teme l'arrivo dei no global».
In aula compare per la prima volta anche l'ex candidato sindaco del
centrodestra Enrico Musso, sorpreso per i tanti cambiamenti procedurali
nella sala Rossa. Lui in quell'aula c'era gi stato nel 1990 e per questo
precisa di non essere affatto una matricola, «semmai - aggiunge con un
sorriso - il consigliere più anziano, visto che tra le persone di allora
ritrova solo Beppe Costa e Marta Vincenzi». Poi si fa serio e lo dice che
con lui sindaco «molto probabilmente il Carlini non l'avrebbe concesso ai
manifestanti, perché così ora si rischia di prestare il fianco a possibili
degenerazioni». E se usa il condizionale è solo «perché - precisa - non
sono a conoscenza delle motivazioni ufficiali per cui il comitato
promotore ne ha fatto richiesta». Ma sulle novit del consiglio di oggi,
aggiunge: «Si perdono ore per questioni procedurali e poco tempo per le
discussioni serie. Per questo io interverrò solo quando lo riterrò davvero
opportuno e quando avrò qualcosa da aggiungere rispetto agli altri
consiglieri perché tirerei a velocizzare le sedute».
Ma l'opposizione, intanto, non chiude un occhio su nulla. Raffaella Della
Bianca, chiedendo al sindaco chiarimenti sulle sue linee programmatiche e
in particolare sul riassetto della macchina comunale e su temi quali la
riduzioni dell'Ici o il rischio di fuga di importanti imprese da Genova,
non ne perdona mezza. Neppure sull'ortografia: «Io vorrei - chiarisce il
capogruppo di Forza Italia - che in quest'aula si rispettasse la lingua
italiana e che Marta Vincenzi fosse chiamata e si firmasse come il sindaco
e non come la sindaco» . Ma lei, una orgogliosa di essere stata chiamata
fino a oggi «la Marta», risponde subito invitando «la consigliera Della
Bianca» di non sottovalutare la capacit di rinnovamento di un sindaco
donna che può far rinnovare anche la lingua, che di per sé è sempre in
evoluzione. E poi, precisa puntigliosa: «Questo non è un errore perché tra
“la” e “sindaco” ci starebbe in mezzo la parola “signora”, che però non si
scrive». La signora sindaco, poi, ha dovuto far fronte anche ad alcune
contestazioni di cittadini in aula tra le file riservate al pubblico che
hanno esposto cartelli con scritto: «Ieri ci hanno fregato il mare, oggi
la spiaggia». C'è stato anche il tempo di approvare su proposta Della
Bianca e con consenso bipartisan un incarico ad interim all'ufficio di
presidenza del consiglio, che avr competenza di difensore civico in
attesa della nuova nomina, che avverr entro la fine dell'anno.

http://www.ilgiornale.it:80/a.pic1?ID=193644
Scontro Plinio-Nesci sui fatti del G8
di Redazione - mercoledì 18 luglio 2007, 07:00
Duro botta e risposta sulle commemorazioni per l’anniversario del G8 di
Genova del 2001 tra i consiglieri regionali Gianni Plinio (AN) e Marco
Nesci (PRC). «Abbiamo chiesto alle autorit - ha spiegato Plinio - di
vietare il corteo del 20 luglio per evidenti motivi di ordine pubblico.
Abbiamo ricevuto molte segnalazioni da parte di commercianti e cittadini
preoccupati, un corteo così lungo potrebbe sfociare in gravi disordini,
non vogliamo che a pagare siano di nuovo i genovesi. Abbiamo chiesto anche
al sindaco Vincenzi di far corrispondere ai no-global un adeguato deposito
cautelare per l’affitto dello stadio Carlini che gi nel 2001 è stato
devastato in maniera vergognosa».
«Evidentemente Plinio vorrebbe mandare Fini in caserma a governare la
piazza come fece 6 anni fa - replica Nesci -. Credo che siano iniziative
di una destra becera che non vuole arrivare alla verit perchè sa che fa
male. Rivendichiamo dunque una commissione d’inchiesta».
Opposto il giudizio dei due sul comportamento delle forze dell’ordine
durante gli scontri di piazza del 2001. Anche se, fa notare Plinio, «i
genovesi sanno bene la differenza tra aggrediti, le forze dell’ordine e
aggressori, militanti violenti dei no global».
Quello che Nesci comunque fa finta di non sapere è che in quei giorni
venne messo in atto un vero e proprio piano di guerriglia urbana che aveva
il solo scopo di inquinare le iniziative pacifiche.

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