COMITATO VERITA' E GIUSTIZIA PER GENOVA
Newsletter n. 6 – 01 Febbraio 2004
COMITATO VERITA´ E GIUSTIZIA PER GENOVA
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NEWSLETTER n. 6 - febbraio 2004
Indice
1. Mobilitazione in vista
2. Diaz, voglia di fuga
3. Nuove su Bolzaneto
4. L´attacco di Porcelli
5. Genova città dei diritti
1. Mobilitazioni in vista
Il 2 marzo comincerà il processo contro 25 attivisti accusati di
"devastazione e saccheggio" per una serie di episodi avvenuti
per strada il 20 e 21 luglio 2001. E´ la prima inchiesta sul G8 che
arriva al dibattimento e c´è il timore diffuso che si voglia
creare un´atmosfera da `processo esemplare´. L´intento
è evidente: si vorrebbe riscrivere, dentro e fuori del tribunale,
la storia di quei giorni e sostenere la tesi che Genova durante il G8 fu
percorsa da cortei violenti che distrussero la città e aggredirono
le forze dell´ordine. E´ un´operazione che va respinta,
sul piano giudiziario come su quello dell´informazione e della mobilitazione
civile. Perciò stiamo contribuendo ad organizzare a Genova, per sabato
28 e domenica 29 febbraio, con una coda lo stesso 2 marzo, una mobilitazione
che comprenderà presidi, convegni, testimonianze, spettacoli teatrali,
proiezioni di filmati. Il calendario delle iniziative è in via di
elaborazione e ne parleremo nella prossima newsletter: appena pronto sarà
pubblicato sul sito.E´ necessario che moltissime persone arrivino
a Genova per testimoniare, con la propria presenza, che non possiamo accettare
che il processo del 2 marzo diventi un´occasione per distorcere i
fatti e criminalizzare un intero movimento sociale.
2. Diaz, voglia di fuga
Siamo ancora in attesa che il procuratore generale di Cassazione decida
in merito al ricorso - presentato dai legali di alcuni degli dirigenti e
funzionari di polizia indagati per la Diaz - per ottenere lo spostamento
dell´inchiesta a Torino. E´ un evidente tentativo di perdere
tempo e intorbidare le acque, che ha già ottenuto un primo effetto,
ossia il ritardo nella presentazione delle richieste di rinvio a giudizio
da parte della procura di Genova. L´inchiesta si è chiusa a
metà settembre e la procura, se volesse, potrebbe già inviare
al gip le richieste di rinvio a giudizio, senza attendere il responso della
Cassazione. Il procuratore Francesco Lalla, evidentemente, ha invece deciso
di attendere. E´ un comportamento che ci sembra segnalare una sorta
di soggezione verso le manovre della difesa, perciò a metà
gennaio abbiamo scritto una lettera a Lalla sollecitandolo ad agire. Non
abbiamo avuto risposta.
- La
lettera a Lalla
3. Nuove su Bolzaneto
L´inchiesta su Bolzaneto sta avendo importanti sviluppi. A due anni
e mezzo dai fatti, alcuni agenti della polizia penitenziaria si sono decisi
a raccontare ciò che hanno visto dentro la caserma, confermando ai
magistrati quanto denunciato da decine di detenuti sottoposti a maltrattamenti
di ogni tipo. Si è finalmente aperto uno spiraglio nel muro dell´omertà
e nella litania dei "Non ho visto nulla, non c´ero, non è
successo nulla". Gli agenti hanno anche affermato di avere all´epoca
informato i propri superiori. Le nuove testimonianze hanno indotto i magistrati
ad allargare il numero degli indagati, arrivando fino al generale Oronzo
Doria, che in un´intervista a un giornale ha tuttavia insistito con
la sua tesi: "Non mi consta assolutamente che a Bolzaneto ci sia stata
una violazione della legalità". Il 22 gennaio, di fronte alle
nuove testimonianze, abbiamo chiesto la sospensione dagli incarichi di tutti
i funzionari che ricoprivano ruoli di responsabilità nella gestione
della caserma-carcere di Bolzaneto durante il G8.
- Le nuove testimonianze
- L´intervista col generale Doria
- La nostra reazione
4. L´attacco di Porcelli
Come già avvenuto un anno fa, il procuratore generale di Genova Domenico
Porcelli, all´inaugurazione dell´anno giudiziario, ha accusato
i suoi stessi magistrati che indagano sul G8 di essersi troppo concentrati
sugli abusi delle forze dell´ordine, dimenticando i `devastatori´
di Genova. Porcelli ha indicato a `riprova´ della sua tesi l´alto
numero di agenti indagati per Diaz e Bolzaneto (oltre 70) e gli attivisti
rinviati a giudizio (25). Il procuratore è arrivato a definire l´uccisione
di Carlo Giuliani e la successiva archiviazione "un episodio scolastico
di legittima difesa e/o uso legittimo delle armi, che non lascia margini
di dubbio o materia per speculazioni politiche". L´attacco di
Porcelli è grave quanto infondato. Gli abbiamo replicato ricordandogli
che la giustizia con si misura con un punteggio come se fosse una gara sportiva,
e che i 70 agenti indagati casomai sono troppo pochi: mancano ad esempio
tutti i picchiatori della Diaz (erano a volto coperto e non sono stati identificati),
alcuni dei torturatori di Bolzaneto, tutti gli agenti che inseguirono e
picchiarono la gente per strada...
- L´intervento di Porcelli
- La nostra replica
5. Genova città dei diritti
Per tutto il 2004 Genova sarà "Città europea della cultura".
Il Comune sta organizzando un fitto calendario di eventi. Abbiamo scritto
al sindaco Giuseppe Pericu per ricordargli che il nome di Genova, dal luglio
2001 a questa parte, in tutta Europa evoca immagini sinistre, legate alla
violenta repressione che scioccò l´opinione pubblica internazionale.
Abbiamo chiesto al sindaco di non ignorare questo dato di fatto, come invece
sembra implicito nel calendario delle iniziative programmate, e di agire
affinché la città possa riscattare questa sua immagine attraverso
una serie di iniziative di informazione e d´impegno civile che facciano
di Genova nel 2004 la "Città dei diritti". Abbiamo anche
chiesto al sindaco di costituirsi parte civile nei processi contro gli agenti
che saranno imputati degli abusi compiuti alla Diaz e a Bolzaneto. Che il
sindaco risponda o meno, vorremmo che il terzo anniversario del G8, nel
prossimo luglio, fosse l´occasione per compiere un´operazione
di verità e per portare in primo piano lo spirito civico e l´aspirazione
alla giustizia della città di Genova.
- La
lettera a Pericu