COMITATO VERITA' E GIUSTIZIA PER GENOVA
Newsletter n. 3– 4 Ottobre 2003
COMITATO VERITA' E GIUSTIZIA PER GENOVA
Newsletter n.3 - 1 ottobre 2003
Sommario:
1. La fine delle inchieste
2. Le nostre e le altrui reazioni
3. Appello e petizione
4. Firenze: forum e spettacolo
5. Teatro
1. La fine delle inchieste
Come tutti sappiamo, il 12 settembre scorso si sono chiuse le inchieste
contro le forze dell'ordine per l'irruzione alla scuola Diaz e i
maltrattamenti nella caserma di Bolzaneto. I pm hanno messo sotto inchiesta
30 poliziotti (fra capisquadra, funzionari e altissimi dirigenti) per l'
inchiesta Diaz e 43 persone, fra agenti e medici penitenziari, per
Bolzaneto. A giorni saranno formalizzate le richieste di rinvio a giudizio.
Le accuse sono gravissime: lesioni aggravate, abuso d'ufficio, falso,
calunnia, fino alla contestazioni di trattamenti inumani e degradanti e
di
reati come la violazione del diritto alla salute. La parola ora tocca al
gip: sarà lui a stabilire se accettare - in tutto o in parte - le
richieste
dei pm e ordinare i processi. Le inchieste sembrano ben impiantate e molto
documentate: siamo a un passo dall'ottenere le incriminazioni e i
dibattimenti pubblici per i quali ci battiamo da due anni, ma il passaggio
nell'ufficio del gip sarà un momento particolarmente delicato, per
cui è
importante creare nell'opinione pubblica un clima favorevole e informato,
che consenta ai magistrati di agire con serenità e indipendenza.
Rassegna stampa sulla chiusura delle indagini
2. Le nostre e le altrui reazioni
Alcune reazioni alla notizia della chiusura delle indagini sono state tutt'
altro che rassicuranti, a cominciare dai commenti del ministro dell'Interno
Pisanu, che ha parlato di "tentativi di confondere gli aggrediti con
gli
aggressori e di far passare per vittime dei facinorosi". Lorenzo Guadagnucci
ha risposto al ministro con una lettera aperta - "Lettera aperta di
un
facinoroso al ministro dell'Interno" -, che è stata pubblicata
integralmente
da varie testate (Unità, Diario, La Stampa, Espresso) e ripresa da
altre.
Il nostro comitato, lo stesso 12 settembre, ha espresso in un comunicato
le
sue valutazioni, chiedendo fra l'altro la sospensione cautelativa dagli
incarichi dei dirigenti indagati, alcuni dei quali, oltretutto, sono stati
recentemente promossi (Francesco Gratteri dallo Sco alla guida dell'
Antiterrorismo; Lorenzo Murgolo dalla questura di Bologna al servizio
centrale anti terrorismo; Giovanni Luperi è diventato capo della
sezione
investigazioni generali). Non si vuole, con questa richiesta, anticipare
i
processi e le sentenze, ma garantire il sereno svolgimento dell'azione
giudiziaria e tutelare i cittadini e la credibilità della stessa
polizia di
Stato, vista la gravità dei reati contestati e la documentazione
prodotta
dai magistrati. Finora i vertici della polizia e dello Stato non hanno fatto
nulla per prendere le distanze dagli abusi commessi a Genova: il rapporto
di
fiducia che dovrebbe intercorrere fra cittadini e istituzioni, venuto meno
nei giorni del G8, si è così ulteriormente compromesso.
Enrica Bartesaghi, presidente del Comitato, ha scritto una lettera aperta
al
ministro della Giustizia Castelli, che si era detto sorpreso di non essere
stato ascoltato dai magistrati su quanto aveva visto a Bolzaneto la notte
del 21 luglio 2001 (al Comitato parlamentare d'indagine, nel settembre 2001,
aveva detto: che "La situazione era tutto sommato normale"). Enrica
ha
chiesto fra l'altro al ministro: "Se davvero lei vuol difendere il
buon nome
degli agenti e dei medici penitenziari lo dimostri. Si legga le conclusioni
della Procura di Genova e sospenda tutti quelli che sono indagati per questi
gravissimi fatti, chieda scusa, a nome dello Stato Italiano che lei
rappresenta, a tutti quelli che, italiani e stranieri, hanno vissuto, sulla
loro pelle, i giorni più bui della nostra democrazia negli ultimi
anni".
Anche dai commenti delle forze dell'opposizione e di certi giornali ci
saremmo aspettati più coraggio: i fatti di Genova, evidentemente,
generano
ancora imbarazzo e timori. Le richieste di rinvio a giudizio e i probabili
processi daranno a tutti un'ulteriore possibilità: ci aspettiamo
di avere
vicino a noi, nei mesi a venire, tutti i democratici, dai semplici cittadini
a movimenti e associazioni, fino ai parlamentari.
La lettera al ministro dell'Interno
Il comunicato del 12 settembre
La lettera al ministro della Giustizia
3. Appello e petizione
Nei prossimi giorni, alla vigilia della Marcia per la pace Perugia-Assisi,
diffonderemo un appello "Per la democrazia e i diritti", sottoscritto
da
intellettuali, esponenti della società civile e parlamentari per
chiedere un
sereno e completo accertamento della verità sui fatti di Genova.
E' una
risposta a quanti vorrebbero minimizzare, parlando di episodi isolati dovuti
a eccessi di singoli, o addirittura capovolgere i fatti. L'appello, che
ha
come primo firmatario il nostro presidente onorario Giulietto Chiesa,
contiene anche la richiesta di una commissione parlamentare d'inchiesta
sui
fatti del G8, già più volte rifiutata dalla maggioranza parlamentare
(al
Senato entro dicembre sarà discussa in aula la proposta di legge
in materia
che ha come primo firmatario Gigi Malabarba).
Alla Perugia-Assisi comincerà anche la raccolta di firme per un petizione
popolare di sostegno al varo di alcuni provvedimenti di legge: sulla
tortura; sulla riconoscibilità degli agenti in servizio di ordine
pubblico;
sulla messa al bando del gas Cs; sulla formazione alla nonviolenza delle
forze di polizia; sulla stessa commissione d'inchiesta. I relativi progetti
di legge sono già depositati in parlamento: tutti affrontano questioni
emerse prepotentemente durante il G8, è importante che la società
civile
faccia sentire il suo peso. Di questi temi abbiamo discusso pubblicamente
durante un incontro alla Festa dell'Unità di Genova, lo scorso 11
settembre,
con i contributi dei proponenti di alcuni di questi progetti: Gigi Malabarba
(commissione d'inchiesta), Tana De Zulueta (tortura), Francesco Martone
(gas
e targhette di riconoscimento), Achille Occhetto (formazione alla
nonviolenza). Sono temi che riprenderemo.
Il testo dell'appello
4. Firenze: forum e spettacolo
L'avvicinarsi dei processi e la necessità di disporre di fondi adeguati
per
le spese legali (dai pur minimi compensi agli avvocati alle perizie, alla
costosa documentazione processuale), rende sempre più pressante la
necessità
di raccogliere finanziamenti. A Firenze, per il 25 e 26 ottobre abbiamo
organizzato, grazie a David Bindi e Pino De Salvo, una due giorni, che unirà
informazione, spettacolo e raccolta fondi. L'iniziativa si intitola "Una
notte per la Diaz" e ha il sostegno di enti locali e altre organizzazioni.
Il programma prevede sabato 25 un dibattito al circolo Arci dell'Isolotto
(ore 17,30) con Carboni, Clark, De Zulueta, Galasso, Giuliani, Martone,
Mascia, Occhetto, più una cena di finanziamento, durante la quale
interverranno Tom Benetollo, Haidi Giuliani e altri. Domenica 26 all'
auditorium Flog concerto spettacolo a sottoscrizione con Carlo Monni, Freak
Antoni, Marco Parente e Cristina Donà, Riccardo Tesi e Banda Italiana,
Casa
del Vento, Les Anarchistes, e gli interventi dal palco di Vittorio Agnoletto
e Haidi Giuliani. Vi aspettiamo numerosi.
Programma completo e informazioni: www.veritagiustizia.it -
www.unanotteperladiaz.org
5. Teatro
Riccardo Lestini ha concluso la stagione estiva del suo monologo "Con
il suo
sasso", ma nonostante le numerose date accumulate e la fatica conseguente,
ha ancora voglia di recitare e impegnarsi. Perciò è disponibile
per nuove
rappresentazioni, volte a finanziare il Comitato. Lo spettacolo dura 75
minuti e non ha bisogno di allestimenti scenici. Per contattare Riccardo:
coniltuosasso@hotmail.com