23.10.03
PERCHE' VOGLIONO SPOSTARE IL PROCESSO PER LA DIAZ?
PERCHE' VOGLIONO SPOSTARE IL PROCESSO PER LA DIAZ?
Negli ultimi giorni abbiamo assistito ad una ridda di notizie, spesso incontrollate, quale quella di un possibile spostamento del processo per l'assalto alla scuola Diaz da Genova a Torino oppure i veleni delle dichiarazioni di alti funzionari indagati. In altri casi si tratta di notizie vecchie e già smentite dagli interessati, quali quella di una presunta connivenza del Genoa Social Forum e dei manifestanti pacifici con i black-bloc.
L'operazione in atto è estremamente chiara: gettare discredito sui magistrati, sugli organizzatori delle manifestazioni del G8, sui manifestanti, sulle vittime della violenza delle Forze dell'Ordine alla Diaz, a Bolzaneto, nelle piazze di Genova. Creare un clima di confusione generalizzato dove si mischiano e confondono le vittime delle violenze con chi le ha perpetrate; fare in modo che il processo per la Diaz non si faccia, né a Genova, né a Torino.
Noi non entriamo nel merito delle motivazioni che potrebbero portare alla richiesta di spostamento del processo, ma ribadiamo i fatti finora appurati dai magistrati che hanno concluso le indagini su Diaz e Bolzaneto. Gli atti delle inchieste compongono un quadro allarmante di abusi, falsi, violazione delle leggi, disprezzo per le regole di base della democrazia da parte di chi è chiamato e tenuto a difenderle.
Noi chiediamo che vengano individuate tutte le responsabilità fino ai più alti livelli, senza impunità o protezioni per alcuno; la magistratura deve poter procedere con il massimo di serenità e di rigore, in piena autonomia.
Concludiamo ricordando che dalla Scuola Diaz sono usciti più di 80 feriti sui 93 manifestanti arrestati e pensiamo che quanto da loro denunciato, e successivamente riscontrato dai magistrati, parli da sé:
a.. una manifestante è stata colpita con manganellate alla testa e in varie parti del corpo, presa a calci nel petto, nella pancia già ferita alla testa e sanguinante, nuovamente colpita, a terra immobilizzata, con calci alla testa;
b.. un altro è stato colpito con manganellate, colpito ripetutamente a calci già a terra e ferito e investito dal getto di polvere di estintore sulle ferite sanguinanti:
c.. un'altra ancora è stata percossa ripetutamente con manganellate alla testa e alle spalle, caduta a terra percossa con calci alla schiena e al petto, presa per i capelli e sollevata, calciata in mezzo alle gambe, sbattuta contro un muro, manganellata ancora e presa a calci al petto e al ventre, successivamente trascinata per i capelli lungo alcune rampe di scale, colpita ancora da tutti i lati con manganelli;
e potremmo continuare così per altri 80 casi e raccontare ancora della notte "cilena" alla scuola Diaz. Noi chiediamo a nome dei feriti della Diaz e di Bolzaneto la trasparenza e la correttezza dei mezzi di informazione, l'attenzione della società civile; perché i processi per la Diaz e Bolzaneto si facciano a Genova, perché quello che è successo a Luglio del 2001 non succeda più.
Enrica Bartesaghi
Presidente Comitato Verità e Giustizia per Genova
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