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06.07.12

ORA LE DIMISSIONI DI MANGANELLI E DE GENNARO

ORA LE DIMISSIONI DI MANGANELLI E DE GENNARO

Il capo della polizia Antonio Manganelli dice che è arrivato da parte sua il
momento delle scuse. La richiesta di scuse è un gesto che merita sempre
rispetto e quindi, per la parte che ci riguarda, le accogliamo. Al tempo stesso
però diciamo che questo messaggio di scuse è laconico e tardivo, undici anni
dopo i fatti e un giorno dopo la sentenza di Cassazione, e ha bisogno d'essere
accompagnato da azioni concrete. Inoltre il dottor Manganelli non dice per che
cosa chiede scusa. Per le violenze alla scuola Diaz? Per i falsi nei verbali?
Per la costruzione di prove fasulle? O per i depistaggi e il boicottaggio
sistematico, pluriennale delle inchieste della magistratura? Forse per le
promozioni accordate ai dirigenti imputati? O per non averli sospesi dagli
incarichi né al momento del rinvio a giudizio né dopo le condanne di secondo
grado?
La verità è che il dottor Manganelli e il suo predecessore Gianni De Gennaro
sono i maggiori responsabili, sotto il profilo morale e professionale, di tutto
ciò che è accaduto nel caso Diaz fra la notte dei manganelli (21 luglio 2001) e
il pomeriggio della Cassazione (5 luglio 2012), sono quindi responsabili di una
condotta inaccettabile per una polizia democratica. Crediamo che il dottor
Manganelli e il dottor De Gennaro, nel frattempo addirittura assurto a ruoli di
governo, abbiano una via maestra da seguire, se vogliono dare un contributo
alla credibilità della polizia e delle istituzioni: le dimissioni dai
rispettivi incarichi.

La sentenza Diaz ha creato un autentico terremoto ai piani alti della polizia
di stato e ha dato avvio a una fase nuova, che deve portare a una riforma
democratica dei nostri apparati di sicurezza. Alcuni provvedimenti sono ormai
urgenti:

Una seria legge sulla tortura;
L’obbligo per gli agenti in servizio di ordine pubblico di indossare codici
alfanumerici che li rendano riconoscibili;
La cancellazione della riserva del 100% dei posti in polizia a chi presta
servizio militare volontario.
La creazione di un’istituzione indipendente di tutela dei diritti umani, con
poteri di indagine e di intervento disciplinare.




Comitato Verità e Giustizia per Genova, 6 luglio 2012


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