13.05.10
IL VIMINALE PARTE CIVILE PER IL CASO GUGLIOTTA.FACCIA ALTRETTANTO PER GENOVA G8
IL VIMINALE PARTE CIVILE PER IL CASO GUGLIOTTA.FACCIA ALTRETTANTO PER GENOVA G8
Apprendiamo con piacere che il ministero degli Interni ha intenzione di
costituirsi parte civile nel processo che probabilmente seguirà la vicenda di
Stefano Gugliotta, il cittadino picchiato e arrestato a Roma da alcuni agenti.
Ci pare che sia una scelta responsabile: non c'è niente di più odioso, in una
democrazia, delle violenze perpetrate contro cittadini inermi da parte di
uomini in divisa. Domandiamo però all'attuale ministro degli Interni e ai suoi
predecssori, perché non si sia fatto altrettanto nel caso dei processi seguiti
al G8 di Genova: nella scuola Diaz furono pestate e arrestate arbitrariamente
quasi cento persone; nella caserma di Bolzaneto decine di detenuti furono
maltrattati. Decine di agenti sono già stati condannati nei processi che si
sono svolti a Genova (per Bolzaneto anche in secondo grado), eppure il Viminale
non si è costituito parte civile e non ha neppure preso le distanze da quelle
violenze. Gli imputati di grado più alto sono stati addirittura promossi e
nessuno dei condannati è stato rimosso o sottoposto a provvedimenti
disciplinari. Quali sono le ragioni di questa incoerenza? Perché si sono
tollerate e coperte le violenze del G8 di Genova? La verità è che lo stato
italiano non è stato capace di garantire la priorità dei diritti costituzionali
rispetto alle pretese e alle carriere di alcuni alti funzionari, contribuendo
così a creare quel clima di violenza e di impunità che conduce a episodi come
quello avvenuto a Roma ai danni di Stefano Gugliotta (l'elenco è purtroppo
molto lungo). La costituzione di parte civile annunciata dal Viminale sarà solo
una foglia di fico, che non potrà coprire le vergogne accumulate in questi
anni, se non sarà avviata un'autentica operazione-verità all'interno delle
forze di polizia: la condanna degli abusi dev'essere netta e completa, il
ricambio ai vertici dev'essere radicale, un riforma complessiva che porti
trasparenza nelle forze di sicurezza dev'essere messa in cantiere. Sta
diventando un'esigenza vitale per la nostra democrazia.