11.10.05
GENOVA 12 OTTOBRE 2005 ore 9.30 inizia il processo Bolzaneto
GENOVA 12 OTTOBRE 2005 ore 9.30 inizia il processo Bolzaneto
Bolzaneto.
La caserma di Genova, adibita a carcere provvisorio dove hanno rinchiuso oltre 250 manifestanti a luglio del 2001, durante il G8. Quella dove chi ci ha passato qualche ora o qualche giorno ha denunciato di essere stato picchiato, insultato, minacciato, tenuto in piedi faccia al muro per ore e ore, spruzzato di gas irritanti, senza cibo, acqua, sonno. Alcuni sono stati trascinati ai bagni per la collottola, coperti di sputi ed ingiurie, minacciati di morte, di stupro, altri sono stati costretti ad abbaiare come un cane, a gridare VIVA IL DUCE, ad ascoltare canzonette fasciste, razziste. Ad un ragazzo hanno aperto una mano con la forza e gliel’hanno ricucita, senza anestesia.
In quei giorni furono calpestati e negati tutti i diritti che la nostra costituzione sancisce a tutela dei fermati e degli arrestati. Nessuno di loro, italiano o straniero, poté contattare avvocati, parenti, consolati. A nessuno di loro fu comunicato il motivo del fermo o dell'arresto, dove si trovassero, dove sarebbero stati condotti in seguito. Nonostante molti di loro fossero feriti (68 di loro provenivano dalla Scuola Diaz) non furono curati, furono costretti a firmare falsi verbali di arresti, a dichiarare di non voler contattare legali o consolato.
Sono già passati quattro anni e mezzo e la prescrizione per la maggior parte dei reati scatta a gennaio del 2008, con l'attuale legislazione.
Se passerà la legge cosidetta "salva-Previti" il processo finirà molto prima e le parti civili non avranno diritto ad alcun risarcimento. Nessuna delle vittime avrà più alcuna speranza di ottenere verità e giustizia. Già oltre 150 persone (italiani e stranieri) si sono costituite parti civili.
Il giorno 12 ottobre 2005 inizierà presso il Tribunale di Genova il processo a 45 imputati, fra agenti della polizia di stato, guardie carcerarie, carabinieri e medici, accusati per le violenze commesse ai danni degli arrestati e dei fermati, da venerdì 20 alla domenica 22 luglio 2001, nella caserma di Genova Bolzaneto.
I reati contestati sono: abuso d'ufficio, violenza privata, lesioni personali, percosse, ingiurie, minacce e falso ideologico, abuso di autorità contro detenuti o arrestati, violazione dell'ordinamento penitenziario e della convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. A Bolzaneto fu violato l'articolo 3 della Convenzione europea dei diritti umani che vieta la tortura e i trattamenti inumani e degradanti.
Il 12 ottobre, a Genova in tribunale, vorremmo avere accanto a noi i cittadini, i rappresentanti delle associazioni e dei movimenti per i diritti umani, i parlamentari ed i candidati alle primarie, tutti quelli che pensano che Bolzaneto e la tutela dei diritti umani, li riguardi, da vicino.
Perchè, nel frattempo, i responsabili di quanto accaduto alla Diaz e a Bolzaneto, non solo non sono stati sospesi, come indicato da Amnesty International a tutela e garanzia dei processi in corso, ma sono stati in gran parte promossi.
Perchè l'Italia non si è ancora adeguata al diritto internazionale dei diritti umani e in particolare alla Convenzione dell'Onu contro la tortura, che il nostro paese ha ratificato nel 1988 e, ad oggi, non abbiamo ancora una legge per il reato di tortura.
Enrica Bartesaghi
Presidente Comitato Verità e Giustizia per Genova